Mi son limitato a citare l'intestazione degli articoli pubblicati sulla "Domenica del Corriere" verso la metà degli anni '60 circa le nostre sfortunate imprese belliche, senza quasi conoscerne l'origine.Il motto che hai citato (mancò la fortuna, non il valore"!) si riferisce alla battaglia di El Alamein in cui si sono scritte pagine gloriose combattendo contro forze soverchianti: come il sacrificio della Folgore e dell'Ariete (Carri nemici fatta irruzione sud Divisione Ariete. Con ciò Ariete accerchiata. Carri Ariete combattono!).
Un particolare interessante, non molto ricordato (in tempi di europeismo a tutti i costi): notoriamente, dopo la guerra, l'Italia beneficiò di consistenti aiuti da parte americana, per risollevarsi e risollevare la propria economia, rendendo possibile il tanto rimpianto "boom economico". La qual cosa a buona parte dell'opinione pubblica britannica dovette andare un po' di traverso, tanto da accreditare il "pensiero comune" che l'Italia avesse voluto apposta partecipare alla guerra, per farsi sconfiggere e in seguito beneficiare di aiuti: insomma, la solita immagine degli italiani "scrocconi" e accattoni!
Ne fa fede un "velenoso" film britannico degli anni '50 o '60, peraltro trasmesso anche dalla Rai: protagonista uno "staterello" europeo, non meglio specificato (ma il riferimento era chiaro!) in forti difficoltà economiche, che, per risollevare la propria economia, dichiarava guerra agli USA, sbarcando con un contingente di guerra da una nave di linea a New York, per farsi sconfiggere e ricevere poi aiuti economici.
Quando si dice: "La lingua batte dove il dente duole"....