SkyscraperCity banner

31421 - 31440 of 31441 Posts

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
Ancora riguardo al ponte Trombetta: il corso Gabetti, nato dalla copertura del rio di val San Martino, è quello che in Spagna chiamerebbero "rambla", che ivi indica appunto le strade nate dalla copertura di torrenti; anche la tipologia del corso, col viale pedonale centrale, ricorda i modelli iberici.
Alla nascita corso venne dedicato a Giuseppe Gabetti, autore dell'allora inno nazionale, la "Marcia Reale"; intitolazione mantenuta anche dopo la fine della monarchia nel 1946.
Nella foto sotto, vediamo come si presentava la zona prima della copertura del rio; sullo sfondo,a destra, l'Istituto Figlie dei Militari



sotto, come si presentava un secolo fa il capolinea del tram 3, al fondo della stradina esistente prima del corso Gabetti



il binario finiva tronco, cosa possibile essendo allora tutte le vetture tranviarie bidirezionali.
Il dischetto sul frontale del tram col numero della linea venne apposto nel 1913, a seguito di delibera comunale per meglio specificare le linee tranviarie dei due gestori (Atm e Belga), mentre l'archetto Siemens, che vediamo equipaggiare la vettura, venne sostituito nel 1923 dall'asta con rotella; la foto è quindi databile al periodo intermedio.
 

·
Registered
Joined
·
120 Posts
solo per interrompere il silenzio inforadio____argomento gli assi viari mancati (sicuramente gia' trattato nel pregresso eppero' di difficile rintraccio causa mancanza di un indice)___quindi piu' che Torino sparita, Torino mancata o venuta male (almeno secondo alcuni)_ colpa di pianificatori svagati ?????___anche un non urbanista dando uno sguardo superficiale alla mappa cittadina, nota:::
1) non continuita' tra c.Palestro e c.Vinzaglio___ ricordo vagamente di aver visto in una mostra che non ricordo un progetto urbanistico dell'Antonelli che la prevedeva____la prima cosa che viene in mente e' che i pianificatori avevano molto spazio per sviluppare in altra direzione la grande caserma___ addirittura costruirla all'interno della cittadella non demolita e trasformata in grande parco nel cuore della citta'_ ma forse allora si pensava di piu' alla forza pubblica che non al verde_
2) incomprensibile il permesso di costruire una struttura come Boringhieri a interrompere il grande corso__
3) v.Gessi e' una strettoia impraticabile di una circonvallazione intermedia tra le due cinte daziarie__
4) in tempi piu' recenti incomprensibile il pasticcio di c.Cosenza__
5) mi piace pensare che forse venne fatto invano un tentativo di collegare v.Principi Acaja con v.Sobrero__

__di contro ho memorizzato alcuni casi opposti:::
1) lo sbocco di v.Guastalla in c.S.Maurizio (?????)
2) lo sbocco di v.S.Ottavio in v.Po

diverso il caso dei grandi corsi che nel loro prolungarsi verso l'esterno citta' andarono a sbattere in costruzioni precedenti___ho in mente tre casi___ma forse ce ne sono altri__
1) c.Galfer in due cascine in tempi neanche troppo lontani__una all'altezza di v.Colombo e subito dopo un'altra all'altezza di v.Torricelli___questa molto ricordata dal professor Barberi Squarotti__
2) c.Giulio Cesare (allora c.Ponte Mosca) in qualcosa di tramviario ?????)__
3) c.S.Maurizio prima del Po in qualcosa che non so bene (?????)

_pistolaccio orribile abborracciato a memoria e quindi tutti spezzoni bisognosi di conferma o bocciatura _
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
solo per interrompere il silenzio inforadio____argomento gli assi viari mancati (sicuramente gia' trattato nel pregresso eppero' di difficile rintraccio causa mancanza di un indice)___quindi piu' che Torino sparita, Torino mancata o venuta male (almeno secondo alcuni)_ colpa di pianificatori svagati ?????___anche un non urbanista dando uno sguardo superficiale alla mappa cittadina, nota:::
1) non continuita' tra c.Palestro e c.Vinzaglio___ ricordo vagamente di aver visto in una mostra che non ricordo un progetto urbanistico dell'Antonelli che la prevedeva____la prima cosa che viene in mente e' che i pianificatori avevano molto spazio per sviluppare in altra direzione la grande caserma___ addirittura costruirla all'interno della cittadella non demolita e trasformata in grande parco nel cuore della citta'_ ma forse allora si pensava di piu' alla forza pubblica che non al verde_
2) incomprensibile il permesso di costruire una struttura come Boringhieri a interrompere il grande corso__
3) v.Gessi e' una strettoia impraticabile di una circonvallazione intermedia tra le due cinte daziarie__
4) in tempi piu' recenti incomprensibile il pasticcio di c.Cosenza__
5) mi piace pensare che forse venne fatto invano un tentativo di collegare v.Principi Acaja con v.Sobrero__

__di contro ho memorizzato alcuni casi opposti:::
1) lo sbocco di v.Guastalla in c.S.Maurizio (?????)
2) lo sbocco di v.S.Ottavio in v.Po

diverso il caso dei grandi corsi che nel loro prolungarsi verso l'esterno citta' andarono a sbattere in costruzioni precedenti___ho in mente tre casi___ma forse ce ne sono altri__
1) c.Galfer in due cascine in tempi neanche troppo lontani__una all'altezza di v.Colombo e subito dopo un'altra all'altezza di v.Torricelli___questa molto ricordata dal professor Barberi Squarotti__
2) c.Giulio Cesare (allora c.Ponte Mosca) in qualcosa di tramviario ?????)__
3) c.S.Maurizio prima del Po in qualcosa che non so bene (?????)

_pistolaccio orribile abborracciato a memoria e quindi tutti spezzoni bisognosi di conferma o bocciatura _
Risposta al punto 2:
quando venne costruito il birrificio Boringhieri, probabilmente non si pensava nemmeno lontanamente a prolungare corso Vittorio a piazza Rivoli!
Lo stabilimento venne eretto subito al di là della cinta daziaria, che allora segnava il limite della città, forse proprio per motivi fiscali; lo sviluppo urbano in quella zona è successivo.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
Ai casi già elencati di vie "mancate" aggiungerei, perché sotto casa mia, via Pietro Giuria.
La via nacque nel 1910 come "via dell'Esposizione", prevedendosene l'apertura per l'esposizione del 1911, con l'abbattimento dell'Ergastolo; poi, con la trasformazione dello stesso in Carcere Militare, la via nacque intitolata a Pietro Giuria, divisa però in due tronconi dal complesso del Carcere, tra corso Dante e via Tiziano. Con l'abbattimento del Carcere, nel 1961, la via venne aperta anche in questo tratto; ma nel 1981, con la costruzione del Centro Sportivo e piscina "Parri" , venne nuovamente interrotta; il tratto da via Tiziano a corso Bramante venne reintitolato a Pio Foa', rimanendo Pietro Giuria solo quello tra via Valperga Caluso e corso Dante.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
In zona, un esempio simile si ha con via Leonardo da Vinci: progettata pure a inizio '900, dalla ferrovia a corso Massimo, subito prima della cinta daziaria, prevedendosi il trasferimento dell'Istituto Ciechi, tra via Nizza, via Cellini e via Madama, con abbattimento della struttura; nel frattempo la via nacque divisa in due tronconi. Sfumato poi il trasferimento dell'Istituto (il complesso è tuttora esistente, adibito a vari usi), a Leonardo restò intitolato solo il tratto tra la ferrovia e via Nizza, mentre quello da via Madama a corso Massimo venne reintitolato a Federico Menabrea.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
La decisione nel 1910 di trasformare l'Ergastolo in Carcere Militare venne forse decisa a scopo repressivo, per scoraggiare i tanti casi di diserzione e renitenza alla leva, anche in vista della guerra contro la Turchia, attuata l'anno successivo con l'occupazione della Libia e del Dodecaneso. E fino alla sua chiusura a fine 1960 venne dedicato a "ospitare" i renitenti alla leva, essenzialmente gli obiettori di coscienza.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
La decisione nel 1910 di trasformare l'Ergastolo in Carcere Militare venne forse decisa a scopo repressivo, per scoraggiare i tanti casi di diserzione e renitenza alla leva, anche in vista della guerra contro la Turchia, attuata l'anno successivo con l'occupazione della Libia e del Dodecaneso. E fino alla sua chiusura a fine 1960 venne dedicato a "ospitare" i renitenti alla leva, essenzialmente gli obiettori di coscienza.
Personalmente, da piccolo, dal balcone di casa, assistei a diverse dimostrazioni a favore della liberazione di obiettori detenuti; nel 1959 vi fu anche un caso di evasione di due detenuti.
Ma negli anni 50 l'opinione pubblica non era favorevole all'obiezione di coscienza, sore
La decisione nel 1910 di trasformare l'Ergastolo in Carcere Militare venne forse decisa a scopo repressivo, per scoraggiare i tanti casi di diserzione e renitenza alla leva, anche in vista della guerra contro la Turchia, attuata l'anno successivo con l'occupazione della Libia e del Dodecaneso. E fino alla sua chiusura a fine 1960 venne dedicato a "ospitare" i renitenti alla leva, essenzialmente gli obiettori di coscienza.
Personalmente, da piccolo assistei dal balcone di casa a diverse dimostrazioni davanti al portone del Carcere, per chiedere la liberazione di obiettori detenuti. Nel 1959, vi fu anche l'evasione di due detenuti.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
Ma negli anni '50 l'opinione pubblica non era favorevole all'obiezione di coscienza, spregiativa mente definita "abiezione di coscienza", vista solo come un comodo espediente per sottrarsi a quello che anche la nuova Costituzione repubblicana definiva "sacro dovere del cittadino"; l'evoluzione del pensiero al riguardo fu successiva, specie dopo il 1968.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts



(Originali in b/n colorati con colourise.sg)
Classica foto dell'arrivo dell'idrovolante da Portorose e Trieste negli anni '20 e '30.
Toccata acqua subito a monte del ponte Umberto, iniziava il rallentamento fino all'Idroscalo a valle del ponte Isabella.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
"Torino storia" di questo mese pubblica, tra l'altro, una planimetria del vecchio borgo fluviale del Moschno, probabilmente stilata dagli uffici tecnici comunali prima dell'abbattimento nel 1873; interessante perchè ne mostra l'esatta ubicazione



per raffronto, come si presenta oggi la carta topografica della zona



"via dei Pescatori" è l'attuale via Matteo Pescatore (così ribattezzata a inizio '900).
Il borgo si trovava quindi subito oltre questa via tra via Bava e il Po; via Napione terminava appunto a via dei Pescatori.
Certo di aver contribuito a delineare l'esatta posizione del vecchio borgo.
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
La planimetria del borgo Moschno segna tra l'altro un "San Valeriano" proprio nel mezzo del borgo; si trattava forse di una chiesa di quartiere?
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
Una considerazione: del vecchio borgo del Moschino abbiamo solo le foto panoramiche prese dal Monte dei Cappuccini; nessuna che ce lo mostri a distanza ravvicinata, nel suo bel mezzo, tanto per capire come era, come ci si viveva veramente, ecc. O era davvero uno "scheletro nell'armadio" così ingombrante da non meritare nemmeno una foto o un dipinto o altra immagine?
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
Appreso sempre da "Torino storia":
Nell'attuale piazza CLN, se si guarda il retro delle due chiese (Santa Cristina e San Carlo), sopra le fontane del Po e della D'ora, si notano due grandi nicchioni; nel progetto originale dovevano ospitare due gigantesche statue del Re e del Duce. Fortunatamente, la guerra provvidenzialmente li blocco' , per fortuna!
 

·
Registered
Joined
·
120 Posts
per Censin____recuperato in qualche modo "il Moschino" di Graphot, non vi si trova ( sia pure con veloce scorsa) alcun accenno ad una chiesa di nome san Valeriano__ improbabile peraltro la presenza di un edificio religioso all'interno dello slum____ possibile invece ipotizzare che il borgo fosse suddiviso nell'elenco degli isolati tra parte sinistra (sezione Po ) e parte destra (sezione Vanchiglia)la prima come san Valeriano e la seconda senza nome

la lista degli isolati e' materia un po' negletta tra i libri digitalizzati da Museotorino, il Torricella censisce per il 1867 (quando non era ancora iniziata la demolizione) qualcosa come ben 463 isolati, di cui 66 alla sezione Po e 41 alla sezione Vanchiglia____ma mancano i nomi___

andando a ritroso (sempre in Museotorino) Topodexia per il 1825 ne dichiarava circa 160, di cui circa 40 in sezione Po tra questi un misterioso san Valerico____errore di stampa ?????

ipotesi campate in aria e qualche numero sara' sicuramente sbagliato urge grande esperto_____ in ogni caso il Moschino puo' essere materia di riflessione per chi rimpiange il passato di Torino ottocentesca_____
 

·
Registered
Joined
·
6,653 Posts
Si era già accennato in passato alla conigliera gigante realizzata durante l'ultima guerra sotto un'arcata del cavalcavia di Porta Susa .
Da "Torino storia" si apprende che si trattava di un'iniziativa delle Massaie Rurali per promuovere l'allevamento domestico di questi animali, come pure di altri roditori come le cavie (chissà perché non i criceti) a scopo ovviamente commestibile. Salvo poi, come già detto, affezionarsi alle bestiole, divenute animali da compagnia.
Come lo sono diventati ora, che le condizioni sono meno drammatiche (personalmente, non ho più il coraggio di mangiare conigli, sapendo che lo sono....).
 
31421 - 31440 of 31441 Posts
Top