Il Duomo di Torino a fine '800 fu oggetto di un'opera di restauro integrale che riguardò non solo l'esterno, con la costruzione della scalinata attuale e la demolizione dei fabbricati accessori addossati, ma soprattutto l'interno, nell'intento di liberarlo delle sovrastrutture barocche e riportarlo alle originarie linee rinascimentali.
Il Duomo venne infatti edificato a metà del '400 in stile rinascimentale toscano da maestranze fiorentine, guidate da Meo del Caprino, chiamate dall'allora vescovo Della Rovere, in contatto con quegli ambienti, staccandosi così nettamente dal "goticismo" delle altre cattedrali piemontesi dell'epoca ( Chieri, Asti, Alba, Saluzzo, Ciriè, ecc.).
Nel '600 e '700 l'interno, seguendo la moda di quei secoli, era stato "baroccato"; cioè ornato e trasformato in stile barocco, con decorazioni e volute decisamente ridondanti.
A fine '800, col "ripudio" del Barocco, se ne decise l'asportazione, riportandolo alle originarie sobrie linee rinascimentali, così come lo si vede ora.
Nei secoli del barocco, anche molte altre cattedrali gotiche piemontesi vennero "baroccate" allo stesso modo; sempre a fine '800 vennero quasi tutte riportate allo stato originale (Alba, Saluzzo, Ciriè); solo il Duomo di Asti venne lasciato con il baroccamento settecentesco, che l'aveva privato dei costoloni delle volte e rivestito i pilastri con stucchi e decorazioni con affreschi sulle volte, pare perchè tali affreschi rivestivano valore artistico di una certa importanza.
Altre chiese piemontesi, pure gotiche o rinascimentali, già baroccate, sono state riportate nel '900 alle linee originarie; come è il caso della parrocchiale di Roccaverano, nella Langa astigiana, rinascimentale (si dice che il progetto risalga al grande Bramante), di cui però qualcuno rimpiange ancora le decorazioni barocche interne.