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E' una mitragliatrice Bren.
Inglese.
Più che conquistata donata dagli inglesi.
E quella a destra mi sembra una Grease Gun americana.
Le armi e divise venivano paracadutate (con parsimonia) alle formazioni "amiche" degli Alleati. Essenzialmente ai badogliani. Nulla a che vedere con ciò che fu fornito a Tito, che ebbe persino aerei da caccia Spitfire.

Molti vestivano, oltre che casual, anche con parti di divise tedesche.

Le foto dei giorni di Liberazione sono però spesso pose successive alla fine dei combattimenti, come avvenne un po' in tutti i teatri di guerra. I fotoreporter che agivano in combattimento erano rari, al di fuori delle grandi operazioni.
 

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Altre due foto di Gabinio della Galleria Subalpina. Oltre al pavimento è cambiato qualcos'altro.







L'intricato fregio appena sotto la vetrata oggi non è più presente. Forse andato perduto dopo danni bellici?





Oggi si presenta così

 

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e' quasi sempre vero tutto e il contrario di tutto __ e' vero che gli alleati avrebbero potuto risparmiarsi i bombardamenti di agosto 43___ma e' anche vero che l'Italia era ancora formalmente un nemico e le trattative armistiziali erano , anche per difficolta' oggettive, terribilmente confuse e molto in ritardo _ un generoso allentamento della pressione militare avrebbe allarmato ulteriormente i tedeschi __tutti i belligeranti della WW2 hanno le loro colpe __ alcuni (due) molto di piu'_____come noto le guerre non sono passeggiatine di salute__c'e' sempre qualcuno che muore, ancor più inutilmente degli altri, dopo la fine dei combattimenti perché all'ultima trincea la notizia dell'armistizio arriva fuori tempo massimo_

e magari uno dei piloti inglesi aveva perso la famiglia nei bombardamenti su Londra impresa alla quale (secondo una storiografia accreditata) il piu' amato dagli italiani voleva partecipare, venendone impedito paradossalmente dal grande complice____
 

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Altre due foto di Gabinio della Galleria Subalpina. Oltre al pavimento è cambiato qualcos'altro.







L'intricato fregio appena sotto la vetrata oggi non è più presente. Forse andato perduto dopo danni bellici?





Oggi si presenta così

la qualità dell'immagine non è un granchè
 

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derelitti disinformatici (che ebbero i primi rudimenti di informatica dalla maestrina della penna rossa) unitevi___ lo spettro di una setta segreta di smanettoni programmatori si aggira furtivamente sulla faccia di questo pianeta__

1) perché il programma o sito (che dir si voglia) si arroga il diritto di decidere dove mettere grassetto e corsivo ???
2) dov'e' la lista dei post inviati da ogni singolo postatore ( neologismo) ???
3) quanto meno indisponente la manchette sulla privacy che limita la videata

piu' seriamente e' molto probabile che le risposte a questi quesiti ci siano__ pero' a una certa eta' vista e intuizione spariscono___
 

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Breùs, a la francaise
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derelitti disinformatici (che ebbero i primi rudimenti di informatica dalla maestrina della penna rossa) unitevi___ lo spettro di una setta segreta di smanettoni programmatori si aggira furtivamente sulla faccia di questo pianeta__

1) perché il programma o sito (che dir si voglia) si arroga il diritto di decidere dove mettere il grassetto ???
2) dov'e' la lista dei post inviati da ogni singolo postatore ( neologismo) ???
3) quanto meno indisponente la manchette sulla privacy che limita la videata

piu' seriamente e' molto probabile che le risposte a questi quesiti ci siano__ pero' a una certa eta' vista e intuizione spariscono___
4) perchè un certo forumer si ostina ad usare il doppio undercore (__) al posto del punto, nonostante i diversi richiami. :cool:;)
 

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e' quasi sempre vero tutto e il contrario di tutto __ e' vero che gli alleati avrebbero potuto risparmiarsi i bombardamenti di agosto 43___ma e' anche vero che l'Italia era ancora formalmente un nemico e le trattative armistiziali erano , anche per difficolta' oggettive, terribilmente confuse e molto in ritardo _

e magari uno dei piloti inglesi aveva perso la famiglia nei bombardamenti su Londra impresa alla quale (secondo una storiografia accreditata) il piu' amato dagli italiani voleva partecipare, venendone impedito paradossalmente dal grande complice____
I bombardamenti di luglio e agosto 1943 furono i più disastrosi sia in termini di vittime sia per le distruzioni materiali.
E' vero che gli inglesi avrebbero potuto evitare lutti e distruzioni.
E' anche vero che la strategia del Bomber Command Arthur Harris era decisamente aggressiva e passatemi il termine vendicativa.
Se Torino ebbe il suo 13 luglio 1943 dobbiamo pensare che avrebbe potuto avere un 8 settembre 1943 che non è l'Armistizio, ma un massiccio e definitivo bombardamento della città che avrebbe costretto il Regno d'Italia alla resa (pianificato e mai realizzato a causa degli eventi di Cassibile).
Cosa che avvenne due anni dopo a Dresda, senza recare gli effetti sperati.
 

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l'ANTICRUSCA (setta supersegreta di alcuni sciagurati e bassi innovatori) debitamente interpellata fa sapere che l'UNDERSCORE sostitutivo del punto non solo e' ammesso, ma anche raccomandato perché separa nettamente le frasi ed evita l'uso della maiuscola_ la stupidella innovazione pare facilmente comprensibile e non fa danni___ ci sono gia' stati richiami alla vecchia e ortodossa punteggiatura ??? ___
faccina sorridente ^_^ con uso di underscore in grafia di basso livello
aggiungere alle lamentele la mancanza per ogni post della data subito intellegibile__
 

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I bombardamenti di luglio e agosto 1943 furono i più disastrosi sia in termini di vittime sia per le distruzioni materiali.
E' vero che gli inglesi avrebbero potuto evitare lutti e distruzioni.
E' anche vero che la strategia del Bomber Command Arthur Harris era decisamente aggressiva e passatemi il termine vendicativa.
Se Torino ebbe il suo 13 luglio 1943 dobbiamo pensare che avrebbe potuto avere un 8 settembre 1943 che non è l'Armistizio, ma un massiccio e definitivo bombardamento della città che avrebbe costretto il Regno d'Italia alla resa (pianificato e mai realizzato a causa degli eventi di Cassibile).
Cosa che avvenne due anni dopo a Dresda, senza recare gli effetti sperati.
E' stato scritto che per ben condurre una guerra occorre, tra altre cose, una genuina dose di odio verso il nemico; un "ingrediente" che certo nella seconda guerra mondiale non mancò, da nessuna parte.
 

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Rammentava il già ricordato collega di lavoro classe 1922, che all'entrata in guerra nel 1940 un suo compagno di scuola, particolarmente fanatico, era ansioso di partecipare e ammazzare un nemico per "vedere il bianco dei suoi occhi"!
 

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Non ricordo se questa sia già vista o no. In ogni caso, interessante. Piazza San Giovanni, demolizioni (Gabinio)


 

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Torino durante la distruz ops volevo dire il rifacimento di via Roma (Gabinio)


Tra l'altro non riesco a piazzarla benissimo. Possibile che il palazzo più chiaro sia stato costruito negli anni 20 e buttato giù negli anni 30?

 

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Ancora quattro vedute del Balon e per oggi è tutto. Le prime due sono relativamente facili, la terza e la quarta, nonostante sia specificato il nome della via, non ho idea di come orientarle.

Via Borgo Dora


Via Lanino


Via Cottolengo


Via S. Simone
 

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Torino durante la distruz ops volevo dire il rifacimento di via Roma (Gabinio)


Tra l'altro non riesco a piazzarla benissimo. Possibile che il palazzo più chiaro sia stato costruito negli anni 20 e buttato giù negli anni 30?
Ah, no, eccolo qua: in via Cesare Battisti 1 Google Maps
 

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Su "Torino Storia" di questo mese si parla tra l 'altro dello sviluppo a Torino della telefonia, ovviamente "fissa", nel dopoguerra, agevolata dal canone di abbonamento ridotto per chi usufruiva del servizio "duplex", che la Stipel, allora concessionaria telefonica per Piemonte e Lombardia, aveva istituito per agevolare l'introduzione del telefono nelle abitazioni private (solo però, se ricordo bene, a Torino e Milano città).
In pratica, la linea telefonica veniva "condivisa" tra due abbonati, con numeri simili differenti solo nella quarta cifra, 0 o 1 (ad esempio, quando ci venne installato nel 1956 il nostro numero era 695193, quello del nostro duplex era 695093); la linea era smistata sull'uno o sull'altro degli apparecchi tramite una "cassetta duplex", una sorta di deviatoio a base di relè, installato di solito sotto il portone. Funzionamento: quando uno dei due abbonati duplex alzava la cornetta, se la linea non era già occupata dal "collega"; vi veniva collegato e poteva telefonare, altrimenti l'apparecchio rimaneva muto senza sentire il "segnale di centrale" (il tu tuuu); in ricezione, se la linea era libera, vi era il collegamento, altrimenti al chiamante veniva inviato il segnale di "occupato" (tu tu tu).
Per le sue caratteristiche, il sistema impediva le conversazioni tra i due abbonati duplex; di qui la necessità di sceglierlo tra un vicino di casa (contattabile di persona) o un abbonato con cui non si avevano rapporti.
Come detto nell'articolo di "Torino Storia", vi poteva essere l'inconveniente che, se la cornetta (pardon, il microtelefono nel gergo dei telefonisti) non veniva correttamente agganciata al gancio (l'appoggio su questo segnalava la fine della conversazione), la linea risultava ancora occupata; il che, oltre a poter danneggiare gli organi di centrale (preselettori e selettori), impediva fisicamente l'uso dell'apparecchio all'altro duplex.
Un ricordo personale: da noi il telefono venne installato nel 1956, avendo come duplex un precedente abbonato; nel 1962 , però, da ricerche effettuate all'albo degli artigiani, la Stipel si accorse che lo stesso svolgeva l'attività di artigiano decoratore, con sede al proprio domicilio, per cui non poteva accedere alla tariffa agevolata duplex, riservata alle sole utenze private. Costui passò alla tariffa normale o "simplex", noi dovemmo cercarci un altro collega duplex (trovato nel palazzo di fronte, con cui non avevamo contatti).
 

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Su "Torino Storia" di questo mese si parla tra l 'altro dello sviluppo a Torino della telefonia, ovviamente "fissa", nel dopoguerra, agevolata dal canone di abbonamento ridotto per chi usufruiva del servizio "duplex", che la Stipel, allora concessionaria telefonica per Piemonte e Lombardia, aveva istituito per agevolare l'introduzione del telefono nelle abitazioni private (solo però, se ricordo bene, a Torino e Milano città).
In pratica, la linea telefonica veniva "condivisa" tra due abbonati, con numeri simili differenti solo nella quarta cifra, 0 o 1 (ad esempio, quando ci venne installato nel 1956 il nostro numero era 695193, quello del nostro duplex era 695093); la linea era smistata sull'uno o sull'altro degli apparecchi tramite una "cassetta duplex", una sorta di deviatoio a base di relè, installato di solito sotto il portone. Funzionamento: quando uno dei due abbonati duplex alzava la cornetta, se la linea non era già occupata dal "collega"; vi veniva collegato e poteva telefonare, altrimenti l'apparecchio rimaneva muto senza sentire il "segnale di centrale" (il tu tuuu); in ricezione, se la linea era libera, vi era il collegamento, altrimenti al chiamante veniva inviato il segnale di "occupato" (tu tu tu).
Per le sue caratteristiche, il sistema impediva le conversazioni tra i due abbonati duplex; di qui la necessità di sceglierlo tra un vicino di casa (contattabile di persona) o un abbonato con cui non si avevano rapporti.
Come detto nell'articolo di "Torino Storia", vi poteva essere l'inconveniente che, se la cornetta (pardon, il microtelefono nel gergo dei telefonisti) non veniva correttamente agganciata al gancio (l'appoggio su questo segnalava la fine della conversazione), la linea risultava ancora occupata; il che, oltre a poter danneggiare gli organi di centrale (preselettori e selettori), impediva fisicamente l'uso dell'apparecchio all'altro duplex.
Un ricordo personale: da noi il telefono venne installato nel 1956, avendo come duplex un precedente abbonato; nel 1962 , però, da ricerche effettuate all'albo degli artigiani, la Stipel si accorse che lo stesso svolgeva l'attività di artigiano decoratore, con sede al proprio domicilio, per cui non poteva accedere alla tariffa agevolata duplex, riservata alle sole utenze private. Costui passò alla tariffa normale o "simplex", noi dovemmo cercarci un altro collega duplex (trovato nel palazzo di fronte, con cui non avevamo contatti).
Il sistema duplex andò definitivamente in pensione negli anni '90, quando venne abolito, anche perchè col diffondersi del servizio informatico col modem, il collegamento tra abbonato e centrale doveva, deve essere permanente, e non disinserito come avveniva nel caso del duplex.
 
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