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E' una mitragliatrice Bren.
Inglese.
Più che conquistata donata dagli inglesi.
E' una mitragliatrice Bren.
E quella a destra mi sembra una Grease Gun americana.E' una mitragliatrice Bren.
Inglese.
Più che conquistata donata dagli inglesi.
la qualità dell'immagine non è un granchèAltre due foto di Gabinio della Galleria Subalpina. Oltre al pavimento è cambiato qualcos'altro.
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TORINO, GALLERIA SUBALPINA, PIAZZA CASTELLO, VISTA GENERALE DA NORD
*TORINO, GALLERIA SUBALPINA, PIAZZA CASTELLO, VISTA GENERALE DA NORD / Mario Gabinio. - Torino : Fondazione Torino Musei. - 1 immagine (JPG). ((Digitalizzazione dell'immagine: 22/07/1925 (Tecnica: stampa al citrato)ioleggodigitale.dmcultura.it
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TORINO, GALLERIA SUBALPINA, PIAZZA CASTELLO, VISTA DA NORD
*TORINO, GALLERIA SUBALPINA, PIAZZA CASTELLO, VISTA DA NORD / Mario Gabinio. - Torino : Fondazione Torino Musei. - 1 immagine (JPG). ((Digitalizzazione dell'immagine: 19/10/1923 (Tecnica: stampa al citrato)ioleggodigitale.dmcultura.it
L'intricato fregio appena sotto la vetrata oggi non è più presente. Forse andato perduto dopo danni bellici?
Oggi si presenta così
4) perchè un certo forumer si ostina ad usare il doppio undercore (__) al posto del punto, nonostante i diversi richiami.derelitti disinformatici (che ebbero i primi rudimenti di informatica dalla maestrina della penna rossa) unitevi___ lo spettro di una setta segreta di smanettoni programmatori si aggira furtivamente sulla faccia di questo pianeta__
1) perché il programma o sito (che dir si voglia) si arroga il diritto di decidere dove mettere il grassetto ???
2) dov'e' la lista dei post inviati da ogni singolo postatore ( neologismo) ???
3) quanto meno indisponente la manchette sulla privacy che limita la videata
piu' seriamente e' molto probabile che le risposte a questi quesiti ci siano__ pero' a una certa eta' vista e intuizione spariscono___
I bombardamenti di luglio e agosto 1943 furono i più disastrosi sia in termini di vittime sia per le distruzioni materiali.e' quasi sempre vero tutto e il contrario di tutto __ e' vero che gli alleati avrebbero potuto risparmiarsi i bombardamenti di agosto 43___ma e' anche vero che l'Italia era ancora formalmente un nemico e le trattative armistiziali erano , anche per difficolta' oggettive, terribilmente confuse e molto in ritardo _
e magari uno dei piloti inglesi aveva perso la famiglia nei bombardamenti su Londra impresa alla quale (secondo una storiografia accreditata) il piu' amato dagli italiani voleva partecipare, venendone impedito paradossalmente dal grande complice____
Grazie per la drittala qualità dell'immagine non è un granchè
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E' stato scritto che per ben condurre una guerra occorre, tra altre cose, una genuina dose di odio verso il nemico; un "ingrediente" che certo nella seconda guerra mondiale non mancò, da nessuna parte.I bombardamenti di luglio e agosto 1943 furono i più disastrosi sia in termini di vittime sia per le distruzioni materiali.
E' vero che gli inglesi avrebbero potuto evitare lutti e distruzioni.
E' anche vero che la strategia del Bomber Command Arthur Harris era decisamente aggressiva e passatemi il termine vendicativa.
Se Torino ebbe il suo 13 luglio 1943 dobbiamo pensare che avrebbe potuto avere un 8 settembre 1943 che non è l'Armistizio, ma un massiccio e definitivo bombardamento della città che avrebbe costretto il Regno d'Italia alla resa (pianificato e mai realizzato a causa degli eventi di Cassibile).
Cosa che avvenne due anni dopo a Dresda, senza recare gli effetti sperati.
Questa l'avevamo già individuata: seppur parziale, l'edificio è questo....Via S. Simone
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VIA S.SIMONE. TORINO, VIA SAN SIMONE, VEDUTA DA SUD
*VIA S.SIMONE. TORINO, VIA SAN SIMONE, VEDUTA DA SUD / Mario Gabinio. - Torino : Fondazione Torino Musei. - 1 immagine (JPG). ((Digitalizzazione dell'immagine: 02/01/1900 (Tecnica: stampa alla celloidina)ioleggodigitale.dmcultura.it
Ah, no, eccolo qua: in via Cesare Battisti 1 Google MapsTorino durante la distruz ops volevo dire il rifacimento di via Roma (Gabinio)
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TORINO, PANORAMA DELLA CITTA DA OVEST, DALL'ISOLATO SAN VINCENZO
*TORINO, PANORAMA DELLA CITTA DA OVEST, DALL'ISOLATO SAN VINCENZO / Mario Gabinio. - Torino : Fondazione Torino Musei. - 1 immagine (JPG). ((Digitalizzazione dell'immagine: 1931 ca (Tecnica: stampa alla gelatina bromuro d'argento)ioleggodigitale.dmcultura.it
Tra l'altro non riesco a piazzarla benissimo. Possibile che il palazzo più chiaro sia stato costruito negli anni 20 e buttato giù negli anni 30?
Il sistema duplex andò definitivamente in pensione negli anni '90, quando venne abolito, anche perchè col diffondersi del servizio informatico col modem, il collegamento tra abbonato e centrale doveva, deve essere permanente, e non disinserito come avveniva nel caso del duplex.Su "Torino Storia" di questo mese si parla tra l 'altro dello sviluppo a Torino della telefonia, ovviamente "fissa", nel dopoguerra, agevolata dal canone di abbonamento ridotto per chi usufruiva del servizio "duplex", che la Stipel, allora concessionaria telefonica per Piemonte e Lombardia, aveva istituito per agevolare l'introduzione del telefono nelle abitazioni private (solo però, se ricordo bene, a Torino e Milano città).
In pratica, la linea telefonica veniva "condivisa" tra due abbonati, con numeri simili differenti solo nella quarta cifra, 0 o 1 (ad esempio, quando ci venne installato nel 1956 il nostro numero era 695193, quello del nostro duplex era 695093); la linea era smistata sull'uno o sull'altro degli apparecchi tramite una "cassetta duplex", una sorta di deviatoio a base di relè, installato di solito sotto il portone. Funzionamento: quando uno dei due abbonati duplex alzava la cornetta, se la linea non era già occupata dal "collega"; vi veniva collegato e poteva telefonare, altrimenti l'apparecchio rimaneva muto senza sentire il "segnale di centrale" (il tu tuuu); in ricezione, se la linea era libera, vi era il collegamento, altrimenti al chiamante veniva inviato il segnale di "occupato" (tu tu tu).
Per le sue caratteristiche, il sistema impediva le conversazioni tra i due abbonati duplex; di qui la necessità di sceglierlo tra un vicino di casa (contattabile di persona) o un abbonato con cui non si avevano rapporti.
Come detto nell'articolo di "Torino Storia", vi poteva essere l'inconveniente che, se la cornetta (pardon, il microtelefono nel gergo dei telefonisti) non veniva correttamente agganciata al gancio (l'appoggio su questo segnalava la fine della conversazione), la linea risultava ancora occupata; il che, oltre a poter danneggiare gli organi di centrale (preselettori e selettori), impediva fisicamente l'uso dell'apparecchio all'altro duplex.
Un ricordo personale: da noi il telefono venne installato nel 1956, avendo come duplex un precedente abbonato; nel 1962 , però, da ricerche effettuate all'albo degli artigiani, la Stipel si accorse che lo stesso svolgeva l'attività di artigiano decoratore, con sede al proprio domicilio, per cui non poteva accedere alla tariffa agevolata duplex, riservata alle sole utenze private. Costui passò alla tariffa normale o "simplex", noi dovemmo cercarci un altro collega duplex (trovato nel palazzo di fronte, con cui non avevamo contatti).