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Qualcuno mi può indicare l'esatto punto di questa bottiglieria. Non capisco la curvatura del marciapiede, attualmente non sono riuscito a trovarla in Via dei Mille 40.
E' forse una distorsione ottica della fotografia ?
Ebbene si! Sono riuscito a raddrizzare le linee verticali, ma purtroppo non a eliminare la curvatura.
 

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Censin, se prevedi di tracopiare tutte le immagini che sono state pubblicate sul gruppo Facebook, diccelo. Ci rivediamo tra qualche mese e ottocentoventisettemila post 😂

Oppure magari cerchiamo di "centellinare" un po' e portare qua solo i post più significativi (che mediamente sono pochi)?
Infatti, faccio una selezione delle foto che ritengo più significative e interessanti, per commentarle.
 

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Qui all'interno della stazione.
Gazebo spaccio per militari. View attachment 53512
all'entrata in guerra, l'Ente Provinclale del Turismo (EPT), visto che ormai di turismo non era più il caso di parlarne, si riconvertì alle nuove necessità: assistenza ai militari in transito verso i luoghi di destinazione, e alle famiglie desiderose di sfollare fuori città, che non sapevano dove dirigersi, indicando loro le migliori destinazioni e sistemazioni.
 

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Alla ricostruzione di via Roma, negli anni '30, entrambi i tratti vennero pavimentati con blocchetti di sienite; qui vediamo la pavimentazione del secondo tratto nel 1936



dopo un ventennio, però, nel 1954, venne decisa la rimozione dei blocchetti e l'asfaltatura della sede, non senza critiche e polemiche da chi voleva mantenere la vecchia pavimentazione; eccola nel primo tratto

 

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25 aprile 1945: i partigiani vittoriosi sfilano per il centro di Torino, appena liberata

in piazza Castello



in via Roma, dietro l fontane (quella che successivamente diventerà piazza CLN9

pichost

la seconda foto è interessante: se si guarda attentamente lo sfondo, in piazza San Carlo, si nota la mancanza del "Caval 'd brons", di cui si vede solo il piedistallo. probabilmente, la statua era già stata portata in qualche laboratorio per il restauro, dopo i gravi danni subiti nel bombardamento del luglio 1943, già documentati tempo fa con foto postata. Dopo essere stata riportata, venne nuovamente rimossa e portata in restauro negli anni '80, stavolta per i guasti dello smog e degli scarichi delle auto...
 

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25 aprile 1945: i partigiani vittoriosi sfilano per il centro di Torino, appena liberata

in piazza Castello



in via Roma, dietro l fontane (quella che successivamente diventerà piazza CLN9

pichost

la seconda foto è interessante: se si guarda attentamente lo sfondo, in piazza San Carlo, si nota la mancanza del "Caval 'd brons", di cui si vede solo il piedistallo. probabilmente, la statua era già stata portata in qualche laboratorio per il restauro, dopo i gravi danni subiti nel bombardamento del luglio 1943, già documentati tempo fa con foto postata. Dopo essere stata riportata, venne nuovamente rimossa e portata in restauro negli anni '80, stavolta per i guasti dello smog e degli scarichi delle auto...
Torino venne liberata il 28 aprile. Le foto sono sicuramente successive a tale data.
 

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Marzo 1948: il futuro quarto Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, quando ancora era segretario del Partito SocialDemocratico (PSDI) in un comizio in piazza Castello, in vista delle prime elezioni politiche della Repubblica del 18/4/1948

 

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6 maggio 1945: le truppe alleate fanno infine il loro ingresso in Torino; le vediamo sfilare in piazza Castello



la foto è stata evidentemente ritoccata sulla sinistra, per nascondere la distruzione bellica del palazzo d'angolo con via Palazzo di Città (ricostruito negli anni '70 come sede della Regione).
 

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Sempre il 6 maggio 1945: in una piazza Vittorio disastrata, il card. Fossati celebra una messa in suffragio di tutte le vittime del conflitto appena terminato

 

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la seconda foto è interessante: se si guarda attentamente lo sfondo, in piazza San Carlo, si nota la mancanza del "Caval 'd brons", di cui si vede solo il piedistallo. probabilmente, la statua era già stata portata in qualche laboratorio per il restauro, dopo i gravi danni subiti nel bombardamento del luglio 1943, già documentati tempo fa con foto postata. Dopo essere stata riportata, venne nuovamente rimossa e portata in restauro negli anni '80, stavolta per i guasti dello smog e degli scarichi delle auto...
Risulterebbe che, dopo aver rischiato grosso per un bombardamento nel 43 (c'è la foto vista di recente), fosse stato tolto e accantonato a Santena nella tenuta Cavour
 

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Lo smontaggio della grande arcata metallica, alla fine del 1940, era stato piuttosto laborioso, come vediamo dalla foto seguente



con la tettoia, andò persa quella che veniva considerata una delle più importanti costruzioni metalliche dell'800: una delle più grandi tettoie ferroviarie dell'epoca, considerata quasi l'ottava meraviglia del mondo.
L'operazione si inquadrò nell'iniziativa "Ferro alla Patria", che portò tra l'altro alla perdita e rimozione di tutte le cancellate metalliche private e pubbliche, come quelle dei giardini (quella del giardino Sambuy di piazza Carlo Felice è stata rifatta dopo la costruzione della stazione "Porta Nuova" della metro, gli altri giardini ne sono rimasti privi), come pure quelle di protezione dei monumenti. Alla stazione di Porta Nuova, vennero risparmiate solo le pensiline metalliche dei marciapiedi e la passerella pedonale tra via Berthollet e corso Stati Uniti, rimosse solo nel 1955 con la ristrutturazione della stazione.
Scomparvero, inghiottite dalla fonderie, tutte le tettoie delle stazioni italiane (come quella di Porta Susa, sostituita con pensiline in legno sui marciapiedi), eccetto la grande tettoia multipla di Milano Centrale (tuttora esistente, l'unica rimasta) e Roma Termini (scomparsa con la completa demolizione e ricostruzione della stazione nei primi anni '50). Il contrasto con le stazioni ferroviarie estere (come quella a noi vicina di Nice Ville) che tuttora le conservano, è stridente.
La realtà è che la "guerra lampo" immaginata all'entrata in guerra il 10/6/1940, con la vittoria in pochi mesi, si era rivelata un'atroce beffa: a pochi mesi dall'inizio, l'Italia già era alla canna del gas!
Assieme alla campagna di raccolta del ferro, venne avviata anche quella della lana; tutti vennero invitati a scucire i materassi, per togliere parte della lana dell'imbottitura, da raccogliere e donare alle Forze Armate.
 
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