![]() |
|
![]() |
daily menu » rate the banner | guess the city | one on one • forums map | privacy policy | DMCA | news magazine | posting guidelines |
|
Global Announcement |
As a general reminder, please respect others and respect copyrights. Go here to familiarize yourself with our posting policy. |
![]() |
|
Thread Tools |
Rating: ![]() |
![]() |
#9581 | |
Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
Posts: 367
Likes (Received): 182
|
A proposito di piste da corsa, ecco un bolide del 1956:
![]() ![]() Ovviamente si tratta di FIAT 600 Multipla presso Porta Susa e Porta Nuova.
__________________
|
|
![]() |
![]() |
Sponsored Links | |||
|
![]() |
#9582 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Quote:
A proposito di taxi: la coloritura verde-nera, divisa dal filetto con i colori civici delle varie città (giallo-blu per Torino, bianco-rosso per Milano, Genova e altre città, rosso-arancio per Roma e Napoli) era stata introdotta nel 1927, dallo stesso decreto che aveva imposto la livrea in due tonalità di verde per i mezzi pubblici collettivi (tram, autobus e filobus); iniziò ad essere contestata verso la metà degli anni 60, sia per la sua origine nel Ventennio, sia perchè, sostenevano i taxisti, rendeva quasi impossibile rivendere la vettura dopo il servizio pubblico; dopo una lunga "battaglia", i taxisti ottennero di poter cambiare il colore in giallo canarino;rimaneva però il problema di dissimulare l'origine "pubblica" in caso di vendita, per cui successivamente ottennero il colore bianco attuale (peraltro, in Spagna ancora negli anni 80 i taxi erano in livrea verde-nera pressochè uguale, con la luce verde sul tetto a segnalarli di notte). Last edited by Censin; May 3rd, 2013 at 09:05 PM. |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9583 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Bisogna dire che gli autodromi non hanno mai goduto di grande popolarità, al di fuori degli appassionati: accusati quasi sempre di sfregio ambientale, di violare zone verdi, riserve naturali, ecc. Tempo fa, c'era chi chiedeva perfino la chiusura di quello di Monza, trovandosi all'interno di un parco naturale!
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9584 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
La tranvia da Monchiero a Dogliani rimase in funzione fino al 1952; i convogli tranviari entravano direttamente nella stazione FS di Monchiero (ora pure soppressa, come tutta la linea Bra - Ceva) sul primo binario dal lato del fabbricato viaggiatori, per agevolare il trasbordo coi treni della Bra - Ceva. Negli anni 70 era ancora visibile parte della linea (binari e pali di sostegno della linea aerea).
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9585 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Originally Posted by Breus
Correva l'anno 1953, incredibile! Già allora eravamo una "città laboratorio" (definizione che, detto inter nos, mi ha sempre dato l'impressione di una presa per il culo, tante parole e pochi fatti). Negli anni '30 sotto via Roma si pensava alla metropolitana, nel 1953 si progettava un circuito di Formula Uno, etc. Mi riesce difficile pensare che negli anni '30 si pensasse seriamente ad una vera metropolitana per una città di mezzo milione di abitanti! Più probabilmente, qualcuno pensava all'utilizzo della galleria sotto via Roma (personalmente, penso realizzata come rifugio antiaereo, in anni in cui - 1931 - già si facevano esercitazioni di allarme aereo, in vista di quello che purtroppo una decina di anni dopo sarebbe diventato realtà) come attraversamento del centro per le linee tranviarie cittadine, sull'esempio di quanto realizzato in quegli anni negli USA (San Francisco, Baltimora, Boston, ecc.). Proprio le vicende politiche culminate poi con la seconda guerra mondiale fecero poi passare nel dimenticatoio un tale progetto, peraltro, sembra, ripreso negli anni 50 - 60 ma mai concretizzatosi. |
![]() |
![]() |
![]() |
#9586 | |
Registered User
Join Date: Jan 2011
Posts: 3,024
Likes (Received): 502
|
__________________
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9587 | |
Registered User
Join Date: Aug 2012
Posts: 216
Likes (Received): 28
|
Quote:
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9588 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Ancora un'immagine di un tram a cavalli, stavolta ripreso allo sbocco della vecchia via Roma in piazza Carlo Felice
![]() Uploaded with ImageShack.us la linea è ancora quella del Ponte Isabella della prima foto in piazza Castello, anche se la "veletta"indicatrice sul tetto segna l'altro capolinea alla Barriera di Milano. La vettura sembra piuttosto affollata; come già ricordato, le tariffe erano tutt'altro che popolari, visto che la corsa semplice costava quanto una giornata di lavoro di un manovale, per cui il tram a cavalli era prerogativa dei ceti piccolo e medio borghesi (come si rileva anche leggendo "La carrozza di tutti" di De Amicis). Al massimo, le classi proletarie si concedevano una corsa in caso di feste, matrimoni, ecc.; in quest'ultimo caso, il "giro sul tramguai" era tutto il viaggio di nozze che il popolino si poteva permettere! |
![]() |
![]() |
![]() |
#9589 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Con l'elettrificazione delle linee tranviarie, sorse un altro problema: il pericolo di folgorazione. I nostri nonni e bisnonni, infatti, erano agli albori dell'era dell'elettricità, e non erano più di tanto edotti sui suoi rischi, incapaci di valutare esattamente un pericolo "invisibile". Per questo motivo le due società che gestivano il servizio in città sentirono il bisogno di diffondere, con cartelli, ecc. , avvisi del tenore di questo
![]() Uploaded with ImageShack.us in modo da rendere la gente conscia del pericolo, cui poteva andare incontro inavvertitamente in caso di contatto accidentale coi fili di linea, anche con pertiche o altri oggetti metallici piuttosto alti o lunghi. |
![]() |
![]() |
![]() |
#9590 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
A dirlo oggi, che siamo assillati dall'inquinamento dovuto ai mezzi motorizzati, auto in particolare, sembra paradossale; eppure, a fine 800, l'avvento dei mezzi motorizzati, sia elettrici come i tram che con motori a combustione come le auto, venne visto come il rimedio ad un altro inquinamento... quello organico dei cavalli!
Col crescere delle città, infatti, erano aumentati a dismisura i veicoli ippotrainati, e relativi quadrupedi per il traino: come si è visto, per i tram occorrevano di norma due cavalli per vettura, che diventavano quattro in caso di neve o gelo sulle rotaie; se i birocci o i pianali ("tamagnoun" in piemontese) si accontentavano di un cavallo, per i carri chiusi dei traslochi erano normali i tiri a quattro; le carrozze normalmente erano a tiro a due; e il cavallo, come tutti gli esseri viventi, elimina le proprie deiezioni! Frequenti erano le lamentele, anche sui giornali, specie nella stagione estiva anche per il pericolo di epidemie, sia per le feci, ma ancor di più per l'orina, che, essendo liquida, si spandeva lungo le strade, impregnando tutto del suo acre odore. A poco serviva l'esercito di spazzini che girava in continuazione per le strade, con carri-botte e ramazze, come vediamo in questa foto in piazza Vittorio ![]() Uploaded with ImageShack.us In molti casi, si era giunti a imporre restrizioni alla circolazione dei veicoli, per tentare di contenere il disagio per la cittadinanza; ecco perchè l'avvento dei tram elettrici, come pure della auto e poi degli autocarri, a cavallo tra 800 e 900, venne visto come una benedizione! Per la verità, se i mezzi passeggeri divennero presto quasi sclusivamente motorizzati, per il trasporto merci la trazione equina imperò ancora per più di mezzo secolo, fin quasi alla fine degli anni 50; questo anche per le vicissitudini economiche e politiche che rendevano difficoltoso l'approvvigionamento dei carburanti (le guerre, le "sanzioni" fasciste, la miseria nera dell'ultimo dopoguerra, ecc.). Da ricordare anche che, visti i problemi relativi ai prodotti petroliferi, nel 1914 il Comune di Torino acquistò una serie di autocarri elettrici a batterie, usati per trasporto merci o, con carri botte, per innaffiare le strade per la loro pulizia; tali mezzi erano ancora in servizio, in parte, alla fine degli anni 60. Chissà se i nostri nonni o bisnonni avranno immaginato che, un secolo e più dopo, i mezzi motorizzati a combustione sarebbero cresciuti in misura tale da diventare anch'essi fonte d'inquinamento? |
![]() |
![]() |
![]() |
#9591 | |
go to paris instead
Join Date: Aug 2012
Location: miraflowers
Posts: 1,648
Likes (Received): 2467
|
Quote:
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9592 | |
Registered User
Join Date: Jun 2009
Location: Barletta & Trani (BT)
Posts: 4,139
|
Quote:
Il passaggio al bianco (che è un colore tuttora a listino, per quanto poco richiesto) ha permesso di risparmiare questo balzello improprio.
__________________
c'è chi legge la storia... e chi la scrive...
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9593 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Quote:
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9594 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Chi ricorda ancora che a Torino città in passato sono esistite anche sorgenti di acque considerate curative?
Famosa rimase ad esempio, fino all'800, la sorgente di Santa Barbara, situata a Porta Palazzo, se ben ricordo all'interno dell'ex caserma dei pompieri, di cui si vantavano proprietà portentose in molte affezioni; chiusa già alla fine di quel secolo per il rischio di inquinamento. Un'altra sorgente, questa durata fin verso il 1954 - 55, era la "Fontan-a freida" (il nome dal fatto che la temperatura era costante tutto l'anno, così come la portata, i requisiti delle buone sorgenti), situata sulla sponda sinistra del Po, a metà strada tra il Borgo Medioevale e la "Cerea", proprio sopra il pelo dell'acqua del fiume; vi si accedeva per la scaletta, tuttora esistente, che scende al tratto di banchina lungo il fiume, pure ancora esistente; anch'essa era considerata curativa di molti mali; specie nel periodo estivo, assai frequentata da molti cittadini, che ne facevano anche scorta in bottiglie e fiaschi. Venne poi chiusa anch'essa per pericolo di inquinamento. |
![]() |
![]() |
![]() |
#9595 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Già allora eravamo una "città laboratorio" (definizione che, detto inter nos, mi ha sempre dato l'impressione di una presa per il culo, tante parole e pochi fatti).
Eggià, Torino è la citta-laboratorio per antonomasia; peccato però che ai cittadini torinesi tocchi sempre fare da...cavie! |
![]() |
![]() |
![]() |
#9596 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
|
Ancora un'immagine della Torino per sempre scomparsa negli anni 30 sotto i colpi del littorio "piccone risanatore"!
La foto probabilmente si deve all'obiettivo di Gabinio, con la sua benemerita opera di documentazione svolta appena prima della distruzione; la presenza di un'auto degli anni 30 testimonia appunto che venne scattata per l'occasione. Abbasso tutte le dittature e dittatori, di qualunque colore, con le loro megalomanie! |
![]() |
![]() |
![]() |
#9597 | ||
Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 1,399
Likes (Received): 443
|
Quote:
![]() http://goo.gl/maps/prRiC
__________________
|
||
![]() |
![]() |
![]() |
#9598 |
Registered User
Join Date: Aug 2012
Posts: 216
Likes (Received): 28
|
Vero, hai ragione. Meglio così, almeno la zona sud è in qualche modo "servita", servirebbe solo una pista analoga in zona nord - nord est, e l'atletica sarebbe ben rappresentata a Torino. Notare bene: quando, nel periodo ante guerra, erano diffusi i campi dopolavoristici (Lancia, Michelin, Venchi Unica, Ferroviario e Fiat), questi avevano tutti una pista per l'atletica, giustamente visto che tra gli operai praticanti lo sport, non erano certamente tutti e solo calciatori. Poi, venendo a sparire questi terreni (e questa cultura dell'impianto sportivo dopolavoristico), è venuta a decadere anche l'importanza data all'atletica leggera.
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9599 | |
Registered User
Join Date: Mar 2010
Posts: 116
Likes (Received): 16
|
Quote:
http://tinyurl.com/ctpqznq |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9600 | |
Registered User
Join Date: Feb 2013
Posts: 9
Likes (Received): 2
|
Quote:
La pista di Via Panetti non l'ho citata per il semplice fatto che, quando praticavo l'atletica io (1975-1995) non c'era. Mi sono accorto della sua esistenza solo durante le Olimpiadi, perchè lì sopra avevano montato 'Casa Olanda'. Non posso neanche dire se venga utilizzata o meno, perchè di lì sono passato solo per vedere il Basket al PalaPanetti, sempre dopo le 20. E' comunque un impianto 'privato' del solo Cus Torino, dedicato ai suoi tesserati, non quindi un impianto per tutti. Apprezza la citazione della tradizione atletica della 'Michelin': basti dire che a fine anni '70 c'erano 2 squadre podistiche, Michelin Dora (con sede in Corso Brescia) e Michelin Stura (con sede non so dove), rivali fra loro. Enrico |
|
![]() |
![]() |
![]() |
Tags |
foto, torino |
Thread Tools | |
Rate This Thread | |
|
|