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#8141 |
BUBU
Join Date: Jan 2011
Location: Torino Chivasso di corsa
Posts: 676
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Per chi ha un po di tempo nei prossimi mercoledi ore 17,30,e Martedì 26 marzo, ore 21.00' potreeeebbe essere interssante partecipare...basta ascoltare ....http://www.polito.it/news/index.php?idn=4405&lang=it
Ieri sera alle 22 son stato li casualmente solo decina di minuti (per impegni contemporanei..) ed era piuttosto interessante ...vedete voi. I relatori sono elencati nelle date delle conferenze.niente di particolarmente scic, affollato o formale nella sala sotto il museo del risorgimento in v C battisti. BB
__________________
Ulteriori tagli all'assistenza.Una firma per aiutare noi stessi. http://www.fondazionepromozionesocia...HI%20SIAMO.htm http://www.facebook.com/group.php?gid=141654996224 http://www.fondazionepromozionesocia...ionale2011.pdf Last edited by bube; January 18th, 2013 at 03:12 PM. |
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#8142 |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: TORINO
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#8143 |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: TORINO
Posts: 201
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Corso Marche fine 80
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#8144 |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: TORINO
Posts: 201
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Sono solo passati 28 anni ......
chi si ricorda questo evento in piazza Carlo Alberto
![]() Torino, Piazza Carlo Alberto: barche alla deriva. Si rappresenta il naufragio degli emarginati, tossicodipendenti, che vivono nella quotidianità la tragedia della disperazione e dell'autodistruzione tra l'indifferenza di tutti. Quei "tutti", che educati a non vedere e non sentire, partecipano come spettatori distratti e passivi a una "morte in diretta". L'impatto è violento. Una finzione più forte del reale mette in crisi l'indifferenza usata come scudo protettivo. La drammaturgia è concentrata in un istante che esalta il significato del messaggio negando la retorica dell'argomento. Un'orchestra di 40 elementi - in tribuna, abito rigorosamente nero - congelati nell'atto di suonare i loro violini. Ecco la Torino benpensante, borghese, elegante, indifferente e lontana dai suoi figli: suona e non s'accorge, o s’accorge e suona. Un naufragio. Nove gozzi da pesca, senza remi, alla deriva, carichi di un'umanità dimenticata. Figure invischiate nella plastica fusa, intrappolate, avvolte come in un'immensa ragnatela. Un pubblico tra il pubblico: 30 figure dal volto coperto da panni - ispirate ai dipinti di Magritte - immobili, guardano e non vedono, come la città che passa indifferente al dramma. |
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#8145 | |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
Posts: 2,243
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![]() Uploaded with ImageShack.us Se non vado errato, una volta, a cura dello stesso autore, nella stessa piazza, o giù di li, è precipitato un aereo ed un'altra ancora spuntato un campo di granturco! Last edited by Breus; January 18th, 2013 at 06:32 PM. |
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#8146 |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: TORINO
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#8147 |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: TORINO
Posts: 201
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#8148 |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: TORINO
Posts: 201
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inquietante a palazzo nuovo 1986
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#8149 |
Registered User
Join Date: Jul 2010
Location: Turin
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#8150 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Visto che si è parlato dell'area dello Stadium, la solita cartina della Guida Paravia 1937 segna quell'area come "verde", cioè non costruita; segno che, all'epoca, lo Stadium era già demolito o comunque non più funzionante, rimpiazzato ormai dal più moderno e funzionale Stadio Mussolini (poi Comunale e ora Olimpico).
![]() ![]() Uploaded with ImageShack.us ![]() Uploaded with ImageShack.us L'area rimase "vuota" fino al dopoguerra, quando vi vennero costruiti la sede del Politecnico (per rimpiazzare la vecchia sede, distrutta dai bombardamenti, che sorgeva dove ora è il piazzale Valdo Fusi col parcheggio) e l'Istituto tecnico Sommeiller, anche in questo caso per sostituire la vecchia sede sinistrata in pieno centro, in corso Oporto (ora Matteotti) 3 che vediamo nella cartina ![]() Uploaded with ImageShack.us e nella foto ![]() Uploaded with ImageShack.us Per quanto riguarda il Politecnico, da rilevare che nel dopoguerra (fino al 1949 - 1950), in sostituzione della sede sinistrata, si pensava di allargare lo spazio occupato al Valentino attorno al Castello; addirittura, c'era chi ipotizzava la demolizione del Borgo Medioevale "tanto è solo un falso storico costruito per l'Esposizione"! Fortunatamente questa proposta, che avrebbe di fatto cancellato il più bel parco cittadino, non ebbe seguito, e il nuovo Poli sorse nella zona ex Stadium. Bisogna dire che quella del Politecnico, con le facoltà di Architettura e Ingegneria civile, ha sempre rappresentato una presenza ingombrante per il parco del Valentino, arrivando addirittura, negli anni 20, ad essere il "killer" del bel laghetto, frequentato nella bella stagione per le passeggiate romantiche in barca e d'inverno per il pattinaggio ![]() Uploaded with ImageShack.us infatti, a fine anni 20, per le prove idrauliche, il Poli iniziò a prelevare una quantità sempre maggiore di acqua dalla falda, la stessa che alimentava il laghetto, il quale si trovò presto in secca e ridotto a pozzanghera, fin che il concessionario del servizio di noleggio barche, che ormai erano impossibilitate a galleggiare, restituì la concessione ritirandosi dal servizio. Il laghetto venne allora interrato e al suo posto sorse il Galoppatoio, profittando della vicinanza della nuova sede della Società Ippica in corso Dante angolo corso Massimo, colle sue scuderie. Personalmente ricordo ancora, negli anni 50, cavalli e cavalieri che in fila indiana, in occasione di gare e concorsi, percorrevano il corso Massimo per andare e tornare al Galoppatoio, lasciando sul percorso ottimo concime, per la gioia di chi coltivava fiori e piante. Nel 1959, con lo spostamento di tutte le attività ippiche cittadine a Vinovo, il Galoppatoio fu chiuso ed al suo posto sorse il V Padiglione interrato di Torino Esposizioni, ora riconvertito a parcheggio; anche la sede della Società Ippica venne abbattuta, ed ora al suo posto sorge il Liceo Alfieri, ivi trasferito nel 1969 dalla primitiva, storica sede di via Giacosa angolo via Ormea. Last edited by Censin; January 18th, 2013 at 10:07 PM. |
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#8151 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Si noti, nella seconda cartina dello "Stadium", l'interruzione di corso Peschiera causata dalla presenza delle officine ferroviarie OGR, che costringeva tram e auto ad un lungo giro per via Cristoforo Colombo e corso Ferrucci per aggirarle; situazione durata fino al 1955, quando l'ala Sud delle officine venne abbattuta e il corso, col cavalcavia sul trincerone ferroviario, finalmente aperto completamente.
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#8152 | |
Registered User
Join Date: Jan 2012
Location: Torino
Posts: 135
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Comunque questo periodo va indagato ancora.... Non ho capito quale sarebbe il V padiglione interrato di To expo, ora riconvertito a parcheggio.
__________________
Terque e quaterque a tutti! |
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#8153 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Posts: 183
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#8154 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
Posts: 3,024
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La Società “Nebiolo”, industria costruttrice di caratteri e macchine da stampa, già da alcuni anni ha cessato la sua attività. Era una fabbrica molto importante per la città di Torino, per la qualità e la peculiarità dei suoi manufatti, apprezzati in tutto il mondo.
La sua storia si estende dalla fondazione, ad opera di Giovanni Nebiolo e dei fratelli Lazzaro e Giuseppe Levi, di famiglia ebraica, agli inizi del 1900, colpiti poi dalle leggi razziali, ai nostri giorni, fino all’avvento della FIAT e al suo declino e alla definitiva scomparsa del’ultimo piccolo gruppo: la “Nebiolo Printech”, nel 2004. La storia dell’azienda narra di periodi di difficoltà, alternati a periodi di espansione e di benessere, come è normale che accada nella storia delle vicende umane. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, in seguito ad una profonda crisi, i dipendenti della Fonderia Caratteri, non percepirono lo stipendio per due anni. Vennero aiutati, per affrontare le spese quotidiane, dai negozianti di Borgo Aurora, con l’istituzione dei quaderni su cui veniva annotato il costo della spesa delle famiglie, e con la creazione di una società di mutuo soccorso, fatta dagli stessi operai, per la distribuzione del carbone nei mesi invernali. Adesso molti anni son passati da quando la Nebiolo ha chiuso i battenti. Passando da via Padova, all’incrocio con via Bologna, alzo lo sguardo verso le finestre del secondo piano, dove c’era la Fonderia Caratteri. Osservo le vetrate rotte che come occhiaie vuote guardano la via http://1.bp.blogspot.com/_9Y6fGO8a5H...no+%252726.jpg |
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#8155 |
μεταφορές εραστής
Join Date: Nov 2012
Location: Torino-Borgo Vittoria
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Altre foto da indovinare
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#8156 |
μεταφορές εραστής
Join Date: Nov 2012
Location: Torino-Borgo Vittoria
Posts: 1,161
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Altre foto ma senza indovinare
![]() Foto del 12-09-1978 in una via Reiss Romoli appena tracciata e asfaltata ma (forse) ancora chiusa al traffico ![]() corso Grosseto (l'ex fonderia è ora un supermercato) 24-11-1957 ![]() sulla destra in fondo la cascina "Bassa" demolita per aprire via Reiss Romoli |
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#8157 |
Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: torino
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http://i41.tinypic.com/2w3x341.jpg |
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#8158 | |||
Registered User
Join Date: Jul 2008
Location: Torino
Posts: 4,408
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... sempre a proposito dello stadio della Juventus di corso Sebastopoli, continuo ad avere un po' di dubbi.
Ho trovato un articolo sull'archivio della Stampa datato 6 marzo 1908 (a pagina 4): Quote:
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Le due foto del 1915 non sono di grande aiuto, purtroppo. Lascerebbero pensare che il palco si trovasse lungo corso Sebastopoli, dando le spalle a questo. Forse forse, l'unica cosa riconoscibile potrebbe essere la ciminiera dalla centrale termica dell'ospedale militare, ancora esistente, ma non sono tanto sicuro. Peraltro l'ospedale militare fu inaugurato soltanto nel 1914. Sempre durante le ricerche, ho scoperto che esisteva anche un campo della U.S. Torinese, sul retro dei Poveri Vecchi (cfr. La Stampa del 4/5/1917 p.3). |
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#8159 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Provate a dire "canale Michelotti" a un ultranovantenne, specie se abita o ha abitato in passato in Borgo Po, e vedrete sul suo viso un'espressione di timore!
Il canale era stato costruito nel 1816 dall'ingegnere che gli diede il nome, per alimentare una serie di molini e ruote idrauliche nella zona della Madonna del Pilone; dalla diga a valle del ponte della Gran Madre, tuttora esistente, il canale percorreva tutta la sponda destra del Po fino alla zona suddetta; una centrale di regolazione, con paratie, esistente quasi all'inizio del canale, regolava appunto la portata d'acqua, e comprendeva anche l'alloggio del custode. Per la sua funzione motrice, il canale era stato progettato per arrivare alle ruote idrauliche con la massima velocità possibile dell'acqua, per cui la corrente era fortissima, e non lasciava scampo a persone o animali che accidentalmente vi cadessero. Per questo, ben più del vicino fiume, era il terrore delle madri della zona, in un'epoca in cui, ancora di là a venire televisione e computer, bambini e ragazzi passavano la maggior parte del tempo libero dagli impegni scolastici fuori casa, almeno dalla primavera all'autunno nelle belle giornate. Ogni mamma, quando vedeva il figlioletto uscire di casa, specie per giocare con gli amichetti, cominciava a entrare in ansia e apprensione; in effetti, non si contano gli incidenti, quasi sempre mortali, provocati dal canale a carico specie di giovanissimi. Le foto seguenti danno un'idea del canale e dell'ambiente in cui scorreva ![]() Uploaded with ImageShack.us ![]() Uploaded with ImageShack.us A partire dal secondo decennio del secolo scorso, il canale perse gradatamente importanza come sorgente di forza motrice, soppiantato ormai dall'energia elettrica, che permise a molini e opifici di situarsi anche lontano dai corsi d'acqua, al riparo da piene e inondazioni. Verso la fine degli anni 20, le paratie vennero definitivamente chiuse; si approfittò poi della ricostruzione di via Roma e adiacenze per riempire, con le macerie degli edifici abbattuti, il canale, e costruirvi poi il viale pedonale tuttora in parte esistente. |
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#8160 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Se posso dirlo, per i residenti in zona i due Saloni erano....più dolori che gioie! Oltre agli spazi espositivi di ToEsposizioni, infatti, occupavano anche buona parte dei viali del Valentino, che quindi venivano chiusi o comunque occupati e inagibili per passeggiate, giochi, ecc.; per alcuni anni,(anni 60 e 70) il Salone dell'Auto occupò anche lo spazio lasciato libero dalla demolizione, nel 1961, del già ricordato Carcere Militare, fino alla costruzione, nel 1981, della piscina "Ferruccio Parri". I Saloni, specie quello dell'Auto per il suo richiamo internazionale, significavano per i residenti in zona aumento del traffico, ingorghi, difficoltà per i parcheggi, ecc.. Sinceramente, quando si trasferirono al Lingotto negli anni 80, tirammo un sospiro di sollievo! E' comunque un rammarico vederli emigrati verso altri lidi. |
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foto, torino |
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