Pupi11

...dal '75 al '79 ho utilizzato la linea da e per Grugliasco, andavo a scuola in c.so Trapani e scendevo in piazza Rivoli...
ricordo molto bene che per un periodo precedente al passaggio all'ATM i filobus rossi erano sostituiti da pulmann sempre doppi (snodati)ma di colore blu e che non avevano il logo CTREA sul davanti come i filobus rossi.
Ricordo anche i posti di blocco delle forze dell'ordine in c.so Francia , forse durante il sequestro Moro(ma potrebbe anche essere prima),per cui arrivavo con notevole ritardo a scuola.
L'abbonamento era una placchetta di metallo (verniciato in giallo fluo) con bustina in nylon a protezione e ogni mese si cambiava il talloncino.
l'ultimo anno la tratta (passata ad ATM) fu trasformata nella linea di bus 38 e la tessera in metallo fu abbandonata.

__________________
"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)

Pupi11

chiedo aiuto...sarò rimbambito ma non riesco a trovare dove sia stata scattata la foto, qualcuno mi può aiutare ? Dal timbro postale la cartolina risulta spedita nel '41.
grazie!

__________________
"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)

Danilo Tancredi

Con piazza Bengasi alle spalle del fotografo, i palazzi fanno angolo con Corso Maroncelli.

Censin

Il documento di abbonamento era lo stesso che utilizzai nell'estate 1969; il talloncino era in vendita al capolinea di corso Francia, oppure presso la centrale operativa e rimessa di Regina Margherita; da qualche parte devo ancora averlo...
Avevo dovuto fare l'abbonamento, presentando la foto, perchè il CTREA non usava i tesserini multipli come l'Atm; anche perchè il sistema tariffario era quello delle linee interurbane, con le linee divise in sezioni, e tariffe variabili secondo le sezioni; ad esempio, il mio abbonamento era per la tratta Torino Centro - Grugliasco Sud.
Per la corsa semplice, il bigliettaio usava l'emettitrice Almex, la stessa in uso sulle corriere interurbane



I posti di blocco che hai ricordato potrebbero essere quelli, di cui tempo fa ho parlato, nel novembre 1977 dopo il ferimento del vicedirettore della Stampa, Carlo Casalegno.

__________________

Censin

Si intravede il binario dell'anello di capolinea del tram 7, che allora faceva capolinea a sinistra della foto, dove ora è l'imbocco di corso Traiano, allora ridotto solo a una stradina.
Nel 1961, con l'apertura completa di via Genova e corso Maroncelli, dopo l'abbattimento di quel che restava della storica tenuta "La Splua", venne istituito il senso unico tranviario su via Nizza in direzione Sud e via Genova in direzione Nord, e il capolinea spostato nel tratto di corso Maroncelli tra le due vie, mentre corso Traiano venne aperto completamente; nel 1966 al 7 subentrò il 15, e nel 1982 la linea 1 di "metropolitana leggera"; ora, con il prossimo arrivo della metro sotterranea in piazza Bengasi, è in corso di smantellamento.

motori49

Quasi all'angolo con via Passo Buole c'era il cinema Continental (demolito per farci un palazzo)e l'autoscuola Ugaglia il cui figlio veniva a scuola con me

Pupi11

aaah ...l'ho percorsa tre volte con streetwiew ma non ero arrivato in fondo!che pirla!
Grazie mille.

__________________
"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)

Pupi11

Bella la foto dell'Almex , più di quarant'anni che non la vedevo...grazie Censin!

__________________
"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)

Censin

Sui filobus di Rivoli il bigliettaio aveva il posto fisso come sui mezzi Atm, la macchinetta l'agganciava alla sua postazione; sulle corriere "blu", in genere, il bigliettaio non aveva posto fisso, si spostava lungo il mezzo a fare i biglietti ai passeggeri saliti, e l'Almex la teneva a tracolla; poi, quando quasi ovunque i bigliettai vennero aboliti, l'incombenza toccò al guidatore, tenendo l'attrezzo accanto a sè; attualmente, sui mezzi Gtt ex Satti i biglietti si comprano a terra, come anche su quelli Ati e Sadem; sulle corriere dei vettori che ancora non usano biglietteria a terra, come Giachino (linea Torino - Alba via Villanova - San Damiano e altre nell'Astigiano), l'emettitrice è diventata elettronica.

Censin

Mi ricordo, mi ri......

motori49

abitante a Mirafiori sud , in quegli anni veniva chiamata città giardino perchè iniziarono negli anni 30 e poi negli anni 50 a lottizzare dei terreni per costruirci casette di max 2 piani , ma poi arrivò il boom economico e si iniziarono a costruire palazzacci alti 5/6 piani alcuni anche senza ascensore tanto gli alloggi si vendevano ancora prima di iniziare i lavori
ritornando ai cinema della zona p.za Bengasi e zone limitrofe andando verso Nichelino dopo il ponte della ferrovia a destra il cine Cabiria, poi in Borgo S.Pietro dopo il ponte del Sangone a sx prima della rotonda il cine S.Carlo poi in via Cuneo sul confine di Moncalieri dove inizia Via Pastrengo alla sx il cine Ghigo
di questi non ne è sopravvissuto nessuno

Censin

Tra l'altro, l'Almex era usata anche dai bigliettai (con posto fisso) dell'altra filovia intercomunale torinese, quella per Pino e Chieri gestita dalla Vigo Autoindustriale, pure soppressa a fine 1979, quando la linea venne dismessa dal privato e passò all'Atm, che anche in questo caso passò alla gestione con autobus.
L'Almex aveva sostituito, all'inizio degli anni 60, su molte autolinee e filovie la precedente bigliettazione con i biglietti prestampati forati con l'apposita pinza; sistema che peraltro venne ancora utilizzato da molti vettori fino a tempi recenti ( all'inizio di questo secolo, era ancora in uso, ad esempio, sull'autolinea interregionale che unisce il Piemonte alla Liguria di Ponente valicando il Col di Nava).

Censin

E ora, temo, se ne chiuderanno ancora altri cinema, in Torino e altrove, visto il calo mostruoso di spettatori registrato negli ultimi tempi!
Inutile illudersi: son finiti i tempi in cui si andava al cine per passare un pomeriggio festivo, o una serata (o anche, diciamolo pure, per...flirtare!).
Torino, poi, ha pure risentito per molto tempo dell'"effetto Statuto": i 60 e più morti nella tragedia non potevano passare dimenticati, come se niente fosse successo!

Censin

Immagino tu voglia dire questi

Censin

Dall'Archivio fotografico Valdese - 16/9/1931: un gruppo di passanti osserva i primi lavori di demolizione della vecchia via Roma

Censin

Stessa fonte - 14/2/1914: potatura "selvaggia" dei platani di corso Vittorio (commento in francese del fotografo "Povere piante!")

Censin

Stessa fonte - 27/11/1935 - demolizione del secondo tratto di via Roma (si intravede il cine Ghersi)

Censin

Stessa fonte - ottobre 1935: un gruppo di passanti osserva, da piazza Carlo Felice, i lavori di demolizione di via Roma

motori49

progetto del 1910 , mai eseguito, costo dell'opera 850 mila lire prevedeva la partenza da villa Pansa a Cavoretto

__________________

Censin

Ancora dall'Archivio fotografico Valdese: demolizione di via Roma secondo tratto, in primo piano il cine Ghersi (evidentemente l'ultimo edificio ad essere demolito)



forse ne avevo già parlato, comunque repetita iuvant: il cinema era stato costruito ai primi del 900, quando già si discuteva di un rifacimento di via Roma, arretrato rispetto agli altri edifici della via e dotato di portici, secondo il progetto di massima del rifacimento; e invece, il progetto piacentiniano degli anni 30 non gli lasciò scampo....