Censin

Stessa fonte: il corteo del Re di passaggio in corso Re Umberto, in visita all'Esposizione del 1928

Icopix

Due immagini, quasi copia una dell'altra.......





Il muro di cinta sulla sinistra risulta essere stato demolito nel 1955;
la seconda è stata scattata sicuramente dopo il marzo 1949 (la Topolino in primo piano risulta immatricolata tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 1949).

Una curiosità: di scorcio, nella seconda immagine, è visibile anche la prima sede della Lavazza (http://www.museotorino.it/view/s/01b...941fd9b483acab).

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Censin

Il villaggio era in realtà l'ambientazione della Mostra Coloniale, nell'ambito dell'esposizione del 1928: comprendeva infatti una documentazione dell'attività colonizzatrice dei nostri coloni nelle terre africane, un campionario dei prodotti agricoli di quelle terre: banane, caffè, cotone, ecc.
Con tale mostra, il regime si sforzava di mostrare come il colonialismo (sempre piuttosto malvisto da gran parte dell'opinione pubblica, che lo considerava solo uno spreco di risorse umane ed economiche, distraente dal risolvere i tanti problemi del nostro Paese) avesse in realtà effetti benefici, con l'approvvigionamento di materie prime coloniali, nonchè di dare prestigio all'Italia, come civilizzatrice di popoli genericamente ritenuti primitivi e arretrati.
Una curiosità: la spiaggetta sito del villaggio (utilizzata anche a scopo balneare, era nota come la spiaggia dei brutti) scomparve subito dopo la fine dell'esposizione, con la creazione del terrapieno e del corso (corso Sicilia) di accesso al ponte delle Molinette (se si guarda dal corso verso corso Moncalieri, si nota come gli edifici sono a quota inferiore al corso, segno inequivocabile di come corso Sicilia sorga su terreno riportato).

Censin

Si vedono ancora i binari tranviari divaricati ai lati del corso (percorsi all'epoca della foto solo dal 10, a partire dal 1966 anche dal 3 e dal 15, poi dal 1982 solo dal 4), così rimasti fino all'inizio di questo secolo, quando, con la creazione dell'attuale linea 4, sono stati spostati al centro.
La posizione dei binari verso i lati creava qualche problema per il parcheggio delle auto e degli altri veicoli, anche se dagli anni 60 i marciapiedi erano stati ristretti proprio allo scopo di permetterlo.

Censin

Ancora dall'Archivio Valdese: l'Esposizione del 1928 comprendeva anche (probabilmente annesso al padiglione del Giappone) un curioso giardino giapponese, che vediamo nella foto sotto

Censin

Stessa fonte, sempre Esposizione del 1928: il padiglione dedicato a Caccia e Pesca, dall'esterno



e dall'interno

motori49

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Censin

Nella foto seguente, vediamo il villaggio coloniale della Mostra da altra angolazione



e una foto dell'interno (notare le palme: mancavano solo i cammelli...)




all'interno della mostra, il padiglione dedicato alla Somalia



curiosamente, all'interno della Mostra vi era anche una birreria



stranamente, si vede anche un tizio vestito col baraccano, probabilmente un nativo delle colonie; ma da quelle parti (Libia,Eritrea, Somalia) non dovrebbero essere astemi, per motivi religiosi?

Censin

Nella foto sotto, lo zatterone - traghetto a fune che, attraversando il Po, collegava i padiglioni dell'Esposizione del 1928 al Valentino con la Mostra Coloniale al Pilonetto

Censin

L'Esposizione del 1928 fu probabilmente il canto del cigno per il Palazzo del Giornale: fu sede infatti sede della Mostra della Seta, tutta dedicata al tessuto, dall'allevamento del baco, alla filatura e tessitura, al confezionamento dei vestiti, con un campionario della produzione dei principali setifici; le cronache dell'epoca riferiscono che era una specie di paradiso per le visitatrici donne...



Nel decennio successivo, come è noto, l'edificio fu abbattuto; al suo posto sorse il Palazzo della Moda e delle Esposizioni (l'attuale Torino Esposizioni).

marco[n]

In Somalia sono effettivamente tutti musulmani, ma in Eritrea (e in Etiopia) ci sono molti cristiani

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Prima di tutto: Dora e Zappata. E finire Rebaudengo.

Icopix

A proposito dell' Esposizione del 1928, non ricordavo di averne mai vista una mappa completa
(di solito, quelle in rete, terminano al ponte Isabella);
ed anche cercando a ritroso nel thread non ne ho trovate.
Tra l'altro, anche su MuseoTorino, le pubblicazioni che riguardano quell'Esposizione sono decisamente limitate.....

Comunque, bando alle ciance, eccola (cliccare l'anteprima):

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cityto

Pensavo di averlo condiviso. Un acquisto di qualche anno fa









Nei prossimi giorni metterò altre foto

B24

Su RaiStoria in "Passato e Presente -I treni del sole-la migrazione degli anni '50", diverse volte si rivede Torino in filmati dell'epoca. Oggi in replica alle 5.56, 8.49, 14.28. Una scena che ho già stravisto è quella dell'intervista di Zatterin a tre operaie immigrate dal sud, che in pochi mesi hanno acquisito notevoli accenti piemontesi: qualcuno sa riconoscere la fabbrica? (Quiz ardito...: si vede poco più del cortile... )

B24

Snia - Viscosa...

giuseppe tubi

La "Riva dei Bruti" (non dei brutti) era una spiaggetta, non so se quella o un'altra, chiamata così ispirandosi ad un film del 1935 con James Cagney.

Censin

Ed ecco una foto dall'alto dell'esposizione del 1928, presa probabilmente dal palazzo delle Facoltà Scientifiche all'angolo tra corso Massimo e corso Raffaello



si distingue sulla sinistra il già ricordato Palazzo del Giornale, sede della Mostra della Seta.
L'Esposizione del 1928 (solo Nazionale) era stata voluta per celebrare il decimo anniversario della Vittoria, nonchè una ricorrenza della dinastia sabauda; con essa, il regime si proponeva di dimostrare come l'Italia fosse riuscita a superare le difficoltà economiche e i disordini politici del primo dopoguerra, grazie alla stabilità politica (a che prezzo!), ritrovando un relativo benessere economico (Un momento di gloria che sarebbe stato presto offuscato, l'anno successivo, dalla Grande Depressione... e quel che ne seguì...).

Censin

Mi ero sbagliato io: non era in quel sito, ma poco dopo il ponte delle Molinette, dove ora sorge il Circolo della Stampa (anche quella che dicevo io era comunque frequentata).

Censin

Ancora dell'Esposizione del 1928, una foto del padiglione della Caccia e Pesca

Censin

Già nella precedente Esposizione del 1911, vi era stata una nota coloniale, con la ricostruzione di un villaggio somalo, con relativi indigeni



in quell'occasione mia madre ricordava di aver visto per la prima volta, all'età di sei anni, persone africane (di colore).