turtu63

scuola boncompagni,via galvani;il ragazzino con il gioco del cerchio,oltre l'automobile targata 63-1295,ossia meno di 1300 auto immatricolate fino ad allora a torino;pare che sia del 1909-1910 (vederle dal link è un'altra cosa,spettacolare )https://bibliotheques-specialisees.p...ctedTab=record

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turtu63

(Paolo Arlandi) La foto risale alla seconda metà del 1898, primi mesi del 1899.
Il binario che si vede in primo piano a sinistra è quello ferroviario di raccordo per l'Esposizione del 1898.
La linea tranviaria su via Madama Cristina fu elettrificata nel maggio di quell'anno.

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turtu63

1953 TORINO Mole Antonelliana devastata da un nubifragio

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Parellik

Via sostegno 40

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superciuck

quindi lo stabile in fondo a destra sarebbe casa Fiorio?

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Torino
Metropolitan City: 3.123.254 - / Urban Area: 5.123.658 / Metropolitan Area: 9.123.021 - / Cosmopolitan Area: 16.125.258 + 1

nilton42

Sperando che Natale abbia addolcito l'ira funesta dei difensori ad oltranza della purezza ideologica del forum !!! Caro Turtu. Sono un estimatore del grande lavoro di ricerca che il forum (e tu per primo) svolge. Come gia' detto in un post precedente auspico vivamente che il patrimonio del forum (sia in fotografie che testi) possa essere (superando i vari problemi) tradotto in libro al fine di aumentarne la fruibilita' . Per il vero penso, di contro, che una foto sia TESTIMONIANZA di un qualcosa ACCADUTO. Possono essere eventi minimali e personali, ma soprattutto pubblici ed epocali. Una foto a volte si commenta da sola. Altre volte basta un titolino. Viceversa ci sono foto che assolutamente necessitano di un contesto o di una esplicazione.
1) Torino bombardata e' proprio "Torino sparita". Il tuo rimbrotto sfiora pericolosamente teorie negazioniste che non credo rientrino nel tuo pensiero. Non fu un destino cinico e baro e neanche le case si autobombardarono da sole per procurare materiale fotografico.
2) Dietro la facciata della vecchia Camera del lavoro (normalissima architettura ottocentesca) c'e' la storia del movimento operaio torinese ben piu' importante. Ti sembra poco ??? Potrebbe esserci ancora qualche vecchio torinese che ebbe la ventura di entrarvi.
3) Nel pregresso mi sembra di ricordare un riferimento (forse due) a piazza 18 dicembre 1922 ed alla lapide ivi collocata a ricordo della data. Fuori tema perche' fortunatamente ancora in essere. Dietro c'e' la vicenda dell'eccidio che tutti i forumer conoscono. Pleonastico riprenderla. Pero' come in tutte le storie c'e' sempre un segmento sconosciuto Si tratta di chi puo' essere considerato l'ultima vittima: il tramviere Francesco Prato oggetto dell'agguato iniziale da cui scaturi' tutta la vicenda. Scampato alla carneficina fu fatto espatriare in Russia dove mori' probabilmente in un gulag. Potrebbe interessare qualcuno almeno dal lato umano.
4) Per finire un capitoletto allegro. Ho rivisto dall'alto il fu campo Maroso Sicuramente qualche ex ragazzino di circa cinquant'anni fa lo vedeva regolarmente e direttamente da terra causa ruzzoloni e capitomboli. Potrebbe uscirne uno spassoso raccontino di nefandezze calcistiche giovanili. Perche' sarebbe fuori tema anche se originato da un manufatto scomparso ???

Una maggior estensione delle tematiche nel senso sopra esemplificato ed una maggior tolleranza, aumenterebbero sicuramente i frequentatori del sito e di conseguenza gli estimatori del tuo encomiabile lavoro.
Comunque le regole sono fatte per essere rispettate anche se restrittive e liberticide. In ogni caso, come si diceva una volta, vedete un po' voi.

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Censin

Però, in una foto della Fiat di corso Dante, che purtroppo non riesco più a rintracciare, si vedeva un binario ferroviario arrivare su corso Dante!
Può essere che il binario, installato per l'Esposizione, sia stato lasciato successivamente a disposizione della Fiat; d'altra parte, uno stabilimento di quelle dimensioni, in un'epoca in cui gli autocarri erano ancora allo stato "embrionale", necessitava assolutamente di un collegamento ferroviario (la stessa necessità che aveva portato a installarlo per l'Esposizione; ancora per quella del 1911, un binario di raccordo venne posto lungo corso Raffaello, mentre per Italia61, ormai in piena era "camionistica", non se ne sentì più la necessità).
Uon dei motivi per cui, per il nuovo grande complesso Fiat, venne scelta la zona del Lingotto (anche se è più esatto dire di Millefonti), potrebbe essere stata proprio la vicinanza alla ferrovia e allo scalo di Smistamento, non necessitando quindi di raccordi su strada.

Censin

La foto dev'essere stata scattata il giorno dopo il disastro, vedendo la folla di curiosi che si reca sul luogo.
Peraltro, per quel poco che un bambino di quattro anni come ero allora può ricordare, il tratto di via Montebello davanti alla Mole era già sbarrato e transennato da via Verdi; la via infatti era completamente ingombra di macerie e calcinacci caduti dalla guglia, e impercorribile anche a piedi.

Censin

Beh, hai tenuto il conto, cosa che io non ho fatto!
Il senso di quanto ho scritto era comunque che non mi sembra il caso di insistere sulle mie vicende personali, e le foto del mio archivio personale che pubblico lo sono solo in quanto servono a illustrare situazioni e periodi particolari..
Nella fattispecie, il negativo di quella foto mostrava un "campo" più ampio, col cancello della scuola sulla sinistra e, in alto, il manifesto già ricordato; il laboratorio fotografico che la stampò (tra l'altro, una delle poche foto stampate all'ingranditore; di solito, per motivi economici, mio padre richiedeva la semplice stampa "per contatto", delle stesse dimensioni e contenuto del negativo), volendo mettere in evidenza il soggetto (il sottoscritto), la ritagliò, eliminando quei particolari che proprio ora sarebbero più interessanti.
In particolare, il manifesto della "Lotta contro le mosche" illustra un periodo oggi per fortuna scomparso (ricordo ancora, nelle vetrine dei negozi di alimentari di allora, le striscioline di carta mosse da motorini elettrici, che dovevano, nelle intenzioni di chi le installava, tener lontani i fastidiosi e antigienici insetti dagli alimenti esposti).

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giuseppe tubi

Nel caso di un bombardamento propenderei per semplice fortuna...

giuseppe tubi

Come ho espresso più volte, secondo me la Torino "sparita" è anche e soprattutto quella rappresentata dai suoi abitanti con le loro storie pubbliche e private, ovviamente senza scadere nell'autobiografia ad oltranza. Se ci si dovesse limitare agli edifici non più esistenti, l'argomento sarebbe ormai esaurito e si vivrebbe di ripetizioni.

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giuseppe tubi

Ma come fai a sapere del manifestino? Dalla foto non si distingue, non dirmi che ti ricordi di averlo letto mentre facevi la foto!

turtu63

via verolengo e via pianezza,con il vecchio campanile della chiesa

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turtu63

1)ho mai detto o scritto che torino bombardata non rientra nella torino sparita? io stesso ho pubblicato numerose foto sul tema,quindi non capisco
2) ho mai scritto o detto o censurato qualcosa contro la camera del lavoro?io stesso ho pubblicato foto sul tema,quindi non capisco
3) ho mai detto o scritto che qualcosa ancora in essere sia fuori tema?ho mai detto o scritto qualcosa di contrario a ciò che dici sulla piazza 18 dicembre?continuo a non capire.
io mi riferivo a post dell'ultima pagina e mezzo,che non hanno nulla a che vedere con la torino bombardata( io stesso ho postato numerose immagini sul tema),o sul fascismo(ho postato foto sul tema)e cioè questi estratti "Andando OT: se Vittorio Emanuele II meritò il soprannome di Re galantuomo, e Umberto I quello di Re buono, Vittorio Emanuele III meriterebbe quello de "il Re che non voleva diventare Re"!.
Salito al trono in un momento tragico, dopo l'assassinio e la morte violenta del padre, nell'agosto del 1900, dichiarò da subito di accettare il trono controvoglia, solo per l'alto senso di responsabilità che sentiva nei confronti del Paese (tra l'altro era figlio unico, sarebbe stato difficile trovare qualcuno in cui favore abdicare). E finì per lasciarlo, 46 anni dopo, in un momento altrettanto tragico per l'Italia, tragico per la successione di fatti di cui era comunque responsabile.
Volendo fare un accostamento, lo accosterei in parte al bisnonno Carlo Alberto, non a caso soprannominato il Re tentenna, finito pure lui in esilio dopo una guerra (la prima d'indipendenza) iniziata male e finita peggio..o questo"Vicoforte merita comunque di essere ricordata come gioiello architettonico barocco, con la cupola ellissoidale più grande del mondo, che la fa sembrare ancora più grande di quanto sia.
Tra l'altro, i quattro campanili laterali, a quel che si vede dalle foto d'epoca, erano all'inizio sormontati da cuspidi o guglie, in seguito (forse nel dopoguerra) rimosse, lasciando loro un aspetto un po' "mozzato"o questo"Le guerre sono state sempre il peggior lato collettivo della storia dell'umanita'.
Ma non sono inevitabili come i terremoti. Bisognerebbe quindi sempre ricordare (al di la' delle cause occasionali) chi ha iniziato ed i motivi veri. Per quanto riguarda l'Italia nel secolo scorso il nostro Paese venne trascinato in ben quattro guerre, sempre offensive e mai difensive, comprese le due coloniali di Libia ed Etiopia. In termini diplomatici le quattro e/o entrate in guerra furono formalmente firmate dal personaggio la cui salma e' rientrata in Italia in questi giorni. Ma dietro a lui i colpevoli erano ben altri. Aree e forze sociali, politiche ed economiche facilmente identificabil"
sarò ottuso,ma non vedo il nesso con Torino,tanto meno con la sua architettura o i suoi abitanti:detto questo,la mia è una semplice opinione,vale per quel che è,non ho nessuna voglia di polemizzare,ognuno agisca come meglio crede;io non sono nessuno,ho la mia opinione,almeno quella spero di poterla esprimere;
buon anno a tutti,senza nessun rancore

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motori49

la mia scuola delle elementari, ricordo ancora il maestro Musso
la piola della Giraffa si trovava inizialmente sul lato sx della scuola poi spostata 100 metri verso via Farinelli dove adesso si trova il RESIDANGLE di proprietà degli eredi della proprietà della Giraffa
di fronte la scuola al di là del corso c'era una bella villa di proprietà della famiglia Pelassa (ricco possidente e curatore delle proprietà della contessa di Mirafiori) demolita qualche anno per far passare il controviale di corso Unione (ma questa fu secondo il mio parere una mossa politica dell'allora circoscrizione, per la costruzione dei 4 palazzi lato Via Plava ma peggio ancora la parziale demolizione della cascina La Grangia sempre di proprietà dei Pelassa)

motori49

la targa 63-1295 dalle mie ricerche, il proprietario nel 1915 era l'Azienda Elettrica Municipale

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leopoeto

Direi che fosse qui: https://www.google.it/maps/place/Via...37!4d7.6701265

Censin

Il negativo di quella foto (che ancora da qualche parte devo avere) mostrava un "campo" più ampio, col cancello della scuola sulla sinistra e, in alto, il manifesto già ricordato; il laboratorio fotografico che la stampò (tra l'altro, una delle poche foto stampate all'ingranditore; di solito, per motivi economici, mio padre richiedeva la semplice stampa "per contatto", delle stesse dimensioni e contenuto del negativo), volendo mettere in evidenza il soggetto (il sottoscritto), la ritagliò, eliminando quei particolari che proprio ora sarebbero più interessanti.
Sul negativo, il titolo del manifesto era comunque ben leggibile.

Censin

Ancora riguardo alla scuola elementare "Silvio Pellico": l'ultimo piano dell'edificio ospitò, dopo il bombardamento del 20/11/1942 che distrusse la sede di via Valperga Caluso - via Saluzzo, e fino alla ricostruzione e ripristino della stessa nel 1963, l'Istituto magistrale "Regina Margherita", "provvisoriamente" per più di vent'anni (siamo in Italia...)!
Ricordo ancora, del periodo che frequentai le elementari, le classi dell'ultimo anno delle magistrali che scendevano da noi, assistendo alle interrogazioni e alle altre attività scolastiche; una volta, già in quinta elementare, venne per una supplenza un diplomando dell'ultimo anno...un ragazzotto appena più grande di noi!
Il motivo per cui la ricostruzione del "Regina Margherita" ritardò tanto potrebbe essere stato sul come ricostruirlo, cioè nello stesso stile "littorio" originale; come venne poi fatto. Mentre invece il contiguo Istituto commerciale "Giulio" su via Bidone è stato costruito in stile "moderno".

Censin

All'epoca le auto erano in maggioranza proprietà di enti, società e istituti; o di garage e autonoleggi a disposizione, ovviamente, di chi le noleggiava. La motorizzazione di massa era ancora ben lontana!
Visto che si era parlato degli autocarri elettrici verdi del Comune di Torino: un numero della rivista inviata dall'Automobile Club di Torino ai soci nel 1967 ne parlava, dicendo che erano stati costruiti ed entrati in servizio nel 1914, e all'epoca un buon numero di esemplari risultavano ancora in servizio.