Modestino Balabam

Ti confermo che non furono i bombardamenti a distruggere parzialmente l'isolato, ma la tua domanda rimane senza risposta.
Mi sono chiesto la stessa cosa tempo fa e feci la stessa domanda qui.
Non credo ci fosse nulla di eclatante, probabilmente le demolizioni furono conseguenza della mancata cura degli edifici che caratterizzò tutto il secondo dopo guerra fino agli anni 2000 nel Quadrilatero romano.

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Censin

Frequentando la zona negli anni 80 e 90, per recarmi agli uffici comunali situati nell'ex O.P. di via Giulio, posso rispondere che a metà anni 80 l'isolato era ancora occupato da bassi fabbricati, capannoni e simili; a inizio anni 90 tutto fu spianato, creando l'attuale area di parcheggio.

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Censin

Nel dopoguerra, almeno fino al 1952 - 1953, non si costruivano quasi nuove case; alla necessità di abitazioni, sia per rimediare ai danni bellici, sia per far fronte all'ondata immigratoria che la città stava vivendo, si fece fronte essenzialmente con la sopraelevazione di edifici già esistenti.
L'alloggio dove tuttora abito venne costruito come sopraelevazione nel 1950 - 1951, su edificio risalente al 1925 - 1926.
Da noi ci si limitò a sopraelevare di uno o due piani edifici già di 3 o 4 piani; altrove in Italia si esagerò, con risultati letteralmente disastrosi; come il palazzo crollato nel 1959 a Barletta, che era stato costruito sopraelevando di sei piani un basso fabbricato adibito ad autorimessa!



Evidentemente la gravità della sciagura dovette provocare in tutta Italia una stretta, un "giro di vite", sui permessi di sopraelevazione, perchè successivamente anche da noi vi fu un deciso calo, prevalendo da allora le demolizioni di vecchi edifici e le ricostruzioni ex novo.

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Censin

Ancora da Torino sotto le bombe, un pezzo di Torino purtroppo sparita!
Ecco come era ridotta l'Accademia Militare di via Verdi dopo il terrificante bombardamento del 13/7/1943



L'edificio era stato restaurato integralmente appena una decina di anni prima; aveva già subito danni da precedenti incursioni, colpito di striscio; quello del 13 luglio gli diede il colpo di grazia; in un attimo, finirono in macerie secoli di storia militare sabauda!
La distruzione fu tanto imponente, che non si prese in considerazione una ricostruzione; il tutto venne spianato, rimanendo vuoto fino alla ricostruzione, nel 1972, del Teatro Regio, che in parte occupò l'area dell'ex Accademia; la parte rimanente costituisce ora il piazzale Mollino.

Censin

In chi lo visse, il bombardamento del 13/7/1943, il peggiore subito dalla città nei cinque anni di guerra, lasciò un'impronta indelebile.
Il 13/7/1989, accompagnando in taxi mio padre a una visita in ospedale, il taxista, anziano e ormai prossimo alla pensione, vedendo un'altra persona anziana, gli si rivolse dicendo: " Si ricorda, 46 anni fa esatti; tutte quelle bombe, quei morti...."

Censin

Una dozzina di giorni dopo il bombardamento, il 25 luglio 1943, un momento, purtroppo breve, di letizia: la caduta del fascismo con l'arresto del Duce. Ecco la folla, che abbatte i simboli del potere che si sperava finito: nella foto, l'effigie del Crapun, trascinata dalla folla dopo essere stata abbattuta da qualche edificio



La foto sembrerebbe scattata all'altezza del vecchio Tribunale, in via Corte d'Appello.

ace of spades

a quanto ne so c'erano magazzini, piccole attività e "bassi" abitati... pero' la zona venne bombardata e il san luigi ebbe molti danni... puo' essere che come accaduto all'isolato san liborio sia stato sinistrato e poi dimenticato finchè non han deciso di farci un parcheggio, anche perche' penso che fosse tutto di proprietà comunale

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http://killerinthesun.blogspot.it/

Modestino Balabam

Perdonate l'immagine di qualità scarsa tratta da un video.


Siamo in via Natale Palli al confine con Moncalieri all'ingresso dell'aerocentro Gino Lisa durante una manifestazione aerea dell'Aeroclub.

Oggi molto è cambiato.



Il condominio (2) e la villetta (1 - oggi innalzata di due piani) che appaiono sulla vecchia foto esistono ancora.

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Modestino Balabam

Segue toponomastica sparita:


Via Bianzè già Amos Maramotti.


Via Renato Martorelli già Mario Sonzini già corso Palermo.

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archicharles

Niente di che, vista aerea ex Diatto, via Frejus/via Cesana/via Moretta/via Revello (1905 Pietro Fenoglio).

image hosting

In passato l'argomento era già stato trattato, con rimandi ad ulteriori documenti

Questa la situazione oggi

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Modestino Balabam

Non voluto, appena pubblicata sulla versione fb del thread:
anni '70.

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FaseREM

Altro edifizio scomparso (e mal rimpiazzato):

Giacomo Salvadori
Via Lamarmora
(era probabilmente il civico 12, corrispondente all'attuale via Lamarmora 6, tra via Montevecchio e corso Stati Uniti)



Vista attuale:

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Secondo me.

Breus

Il Libero Mercato avrà tanti pregi, ma anche in architettura ed urbanistica? Se prenso allo sviluppo di Torino fino allo Statuto Albertino...

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IMHO

Censin

Si vedono ancora, in via Frejus, i binari tranviari della linea 12, la classica "linea del Camposanto", soppressa nel 1966 (sostituita dal bus 68); stranamente però si vedono parcheggiate auto di epoca posteriore, come la 127 (uscita nel 1971); evidentemente, i binari rimasero diversi anni dopo la soppressione della linea (attualmente però sono stati rimossi o coperti con l'asfalto).

Censin

Purtroppo la speculazione edilizia degli anni 50 e 60 ha fatto scempio dei quartieri nati tra 800 e 900 come "rioni di villini", spezzando una unità stilistica e urbanistica; lì siamo nella zona della vecchia piazza d'Armi (Crocetta), ma anche ad esempio la zona delle "belle ville" tra l'antico stabilimento Fiat di corso Dante e il Valentino ha subito sfregi simili, specie nella parte su corso Dante

https://www.google.it/maps/@45.04586...7i13312!8i6656

Censin

Non credo sia tanto questione di Libero Mercato: si pensi agli orrori architettonici dei paesi ex comunisti, con la loro magniloquente "edilizia di Stato". Più che altro, è questione di estetica e buon gusto...

Breus

Si, ma io mi riferivo a quei secoli in cui la Città è cresciuta secondo logiche urbanistiche e canoni stilistici unitari, sotto il controllo degli architetti e degli ingegneri militari del Duca. Cioè fino alla metà dell'Ottocento ed a Promis.

Con le politiche liberiste introdotte da Carlo Alberto, ma ovviamente erano i tempi ad essere maturi, il suolo urbano divenne esclusivamente uno strumento per produrre valore a vantaggio dei proprietari e della rendita fondiaria. Ed allora perchè non abbattere una casa tardo-liberty e sostituirla con un'anomima costruzione, bruttina anzichenò, se permette di produrre ricchezza?

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IMHO

Modestino Balabam

Dalla pagina fb dell'Archivio Storico della Città di Torino: 18 giugno 1952 ponte di via Stradella.

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FaseREM

Questo invece non è scomparso del tutto, un'insospettabile condominio elegante della Crocetta rivela a sorpresa un passato un po' meno nobile (sembra una palazzina associata a qualche attività produttiva, anche se in alto leggo la scritta "QUADRI", qualcuno ne sa qualcosa?).

Antonio Vandone
Corso Siccardi 86
(oggi corso Galileo Ferraris 86)



Vista attuale:

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Secondo me.

Icopix

Spettacolo !!

In secondo piano, sulla destra, si intravede la facciata dello stabilimento Boero (pellami e tessuti),
realizzato su progetto di Pietro Fenoglio (1905).
L'ingresso era situato sul lato di via Stradella (N°16).
Parzialmente abbattuto nel 1956, la parte residua è oggi sede dell' ENAIP Piemonte (con ingresso da via del Ridotto).

https://goo.gl/maps/m62qgoQ8VNu

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