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#19501 | |
Howlin' Mad User
Join Date: Jun 2010
Location: Eurorégion Alpes-Méditerranée
Posts: 2,170
Likes (Received): 687
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Quote:
![]() Personalmente sono contento che non sia stato sventrato l'unico (o quasi) edificio d'epoca rinascimentale presente in città (anche se, per la legge del contrappasso, forse gli sarebbe stato bene, visto che per venire edificato fu demolito il monumentale complesso delle tre basiliche paleocristiane di cui sono ancora visibili numerosi resti, praticamente unico), però immaginatevi un simile edificio antonelliano non al posto del Duomo, ma di fronte, al posto del Palazzaccio, magari dedicato a sede della Biblioteca Centrale, con stile e ordine architettonico in dialogo con la Porta Palatina e le mura romane... Invece ci dobbiamo tenere l'obbrobrio. EDIT: mi accorgo ora che l'idea prevedeva di riedificare il Duomo in piazza Castello, ma non importa, il mio ragionamento vale lo stesso. ![]()
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"μηδέν άγαν" (Solone) "Gli uomini non sanno apprezzare e misurare che la fortuna degli altri. La propria, mai." (Indro Montanelli) |
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#19502 | |
Registered User
Join Date: Jun 2012
Posts: 12
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Salve a tutti, scusate se riprendo alcuni vecchi post ma è solo da alcune settimane che sto scorrendo tutti i post di Torino Sparita.
In riferimento ai seguenti post di Icopix: 17704,3894, 3779,17710 che riguardano la ferrovia Ciriè-Lanzo, la ricerca riguardava i vecchi caselli della tratta urbana della ferrovia Ciriè-Lanzo. Il casello n. 4 era stato già trovato e fotografato. mancavano allo appello i caselli n. 5 e n 6. Per quanto riguarda il n. 6, del quale era stata postata una foto di fine '800, si trova in Corso Garibaldi a Venaria appena dopo aver superato il ponte sulla tangenziale di Torino, sulla destra oltre i binari della ferrovia che in quel tratto corrono in superficie a lato della strada, prima di abbassarsi nella trincea dove si trova la stazione di Venaria.
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#19503 |
Registered User
Join Date: Jun 2012
Posts: 12
Likes (Received): 3
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Proseguo in questo altro mio post la descrizione della localizzazione del casello n: 5.
Come intuito da Icopix , come si vede nella foto aerea di Google e come riportato nella vecchia cartina stradale Paravia è individuato come edificio 279 in Corso Grosseto angolo Corso Lombardia, di fronte alla area cani recintata, ed avente come indirizzo il numero civico 245 di Corso Lombardia. Non ho raggiunto i 10 post perciò non posso ancora allegare foto. Appena mi sarà consentito cercherò di postare finalmente le rispettive foto! Grazie molte per la vostra attenzione e complimenti per il forum! |
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#19504 | |||||
Registered User
Join Date: Jan 2015
Posts: 60
Likes (Received): 18
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AVVISO: i poco propensi alla lettura di messaggi lunghi sono pregati di passare al prossimo post
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Il discorso della cupola della Sindone è molto diverso, e mi permetto di dirlo avendolo studiato in prima persona per diversi anni, anche con studi utilizzati poi nel cantiere di ricostruzione: primo, non si tratta di un'architettura bruciata all'interno, si tratta di una struttura completamente cotta dal calore dell'incendio, che non è più in grado di svolgere la sua funzione principale, cioè quella statica (infatti una delle operazioni concettualmente più impegnative è stata proprio quella di creare una struttura "a ombrello" in grado di sostituirsi alla struttura originale perché non crollasse tutto in questi anni); secondo, non mi sembra umanamente razionale che dei pezzi di marmo cotti e sbriciolati debbano essere raccolti, misurati e classificati in un enorme database (decine di migliaia di voci) per ricostruire i conci della cupola originale; terzo, mi sembra ancora meno comprensibile che il tutto debba essere ricostruito nel materiale originale, che già in origine non era sufficiente né quantitativamente né qualitativamente, mettendo in piedi le pratiche per la riapertura di una cava collassata negli anni, con le difficoltà pratiche e burocratiche che vi lascio immaginare. Credo piuttosto che quello che interessava di più a Guarini, cioè la comunicazione di un'idea architettonica, e il modo in cui la luce è stata trattata per raggiungere tale scopo, si sarebbero potuti richiamare anche con altri materiali e altre forme. Quote:
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Per quanto riguarda infine gli esempi di restauri portati a sostegno del "com'era e dov'era" credo che poco c'entrino con quanto detto da me: dal campanile di San Marco è passata un bel po' di acqua sotto i ponti della teoria del restauro, le vetrate del duomo di Milano sono un particolare minimo di un'architettura che però si è conservata quasi intatta (credo che se alla Gioconda fosse andato perduto un occhio nessuno si opporrebbe al suo rifacimento...), e infine le volte di Assisi sono ancora una parte (seppur importante staticamente) di un tutto che complessivamente si è mostrato recuperabile. Volevo solo sottolineare che nel restauro non sono contro la rianimazione, ma contro l'accanimento terapeutico. |
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#19505 | |
Registered User
Join Date: Jun 2012
Posts: 12
Likes (Received): 3
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Madonna Pellegrina
Scusandomi con tutti, riprendo un altro vecchio post: il 17710 di Censis inerente la statua della Madonna Pellegrina. la notizia era imprecisa. Nel periodo che va dal 1946 al 1951 alcune statue in legno della Madonna compirono una peregrinazione attraverso tutte le diocesi del nord Italia. Chi fosse interessato ad approfondire tale evento può leggere un agile volumetto edito dalla casa editrice Effatà di Cantalupa ( Torino ) e scritto da un sacerdote Don Giuseppe Tuminetti. Troverà notizie dettagliate sulla Peregrinatio Mariae della statua che è la stessa che il 21 giugno scorso, giorno della visita di Papa Francesco a Torino, era stata posta in piazza Vittorio Veneto sul palco papale a destra dell'altare. Chi volesse vedere da vicino la statua della Madonna Pellegrina basta che vada presso la Parrocchia Risurrezione in via Monte Rosa 150 in Torino, Questa Parrocchia ospita infatti la statua fin dal 1979.
ciao Mark2
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#19506 | |
Registered User
Join Date: Jul 2008
Location: Torino
Posts: 5,026
Likes (Received): 1249
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Io personalmente la vedo da un altro punto di vista: salvo poche eccezioni l'architettura contemporanea non è più riconosciuta come qualcosa di esteticamente qualificante, a differenza di quanto capitava nei secoli passati.
Fino alla prima metà di questo secolo le architetture auliche erano sostanzialmente sfoggio di ricchezza e simboli di potere, cui faceva da contraltare l'architettura spontanea povera, che probabilmente è andata tutta persa. La gradevolezza di una reggia, di una chiesa, di un palazzo nobiliare era evidente e indiscutibile per i contemporanei. Oggi questo non succede: un architetto contemporaneo è guardato con discreto sospetto... e gli esempi recenti di nuove costruzioni in città in effetti non aiutano. Credo sia questo il discrimine: chi mai potrebbe desiderare un parallelepipedo di vetro e acciaio al posto della cappella del Guarini? Dietro la facciata della funzionalità o del minimalismo si nasconde troppo spesso un vuoto di idee che non sfugge nemmeno a chi proprio non se ne intende. Quando l'architettura riguadagnerà la credibilità che ha (meritatamente) perso, penso che gli accostamenti tra moderno e antico torneranno ad essere visti con meno disprezzo. Un intervento discreto non turba l'equilibrio di una piazza disomogenea (la nuova torre di largo IV marzo, fatta l'abitudine, non disturba troppo). La ricostituzione di piazza San Giovanni come vera e propria piazza al posto di quel vuoto urbanistico presente da una settantina d'anni non mi dispiacerebbe: gli uffici tecnici di Passanti fanno ribrezzo da ormai più di mezzo secolo, quella cosa del colpo d'occhio proprio non funziona. Ma anche l'area tra la Porta Palatina e via XX settembre mi sembra abbastanza infelice.
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Secondo me.
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#19507 | |
Howlin' Mad User
Join Date: Jun 2010
Location: Eurorégion Alpes-Méditerranée
Posts: 2,170
Likes (Received): 687
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Quote:
Per tutto il resto, prendo atto e continuo a sconcordare con la tua visione.
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"μηδέν άγαν" (Solone) "Gli uomini non sanno apprezzare e misurare che la fortuna degli altri. La propria, mai." (Indro Montanelli) |
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#19508 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 760
Likes (Received): 191
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Il recupero della Venaria lo apprezzo e apprezzerei anche gli interventi che dici necessari a Stupinigi. Mi piace l'incompletezza recuperata del Castello di Rivoli come pure il ripristino del Mastio che da antro grigio semplice contenitore di un Museo che amavo si è trasformato in una luminosa vestigia di architettura militare i cui straordinari particolari decenni fa non avevo mai notato. Inoltre non mi piace particolarmente la pur pregevole Cupola di Guarini, per me eccessivamente barocca, ma vederla oggetto di esercizi di architettura contemporanea mi farebbe inorridire. Preferisco che sia riportata allo stato originale (naturalmente senza eccessi, se no avrebbero dovuto anche clonare dai loro resti mortali gli artigiani del tempo). Mi accontento che i materiali assomiglino agli originali senza che siano proprio presi dalla stessa cava. Che le strutture siano talmente calcinate da non stare in piedi non so, ma presumo che le soluzioni adottate siano efficaci e non invasive esteticamente. Tu invece cosa vorresti? Una cupola nuova come quella trasparente del Reichstag? Quanto ai restauratori ottocenteschi l'ho detto io stesso che secondo me è stato un inizio, mica mi sono appellato alla visione di D'Andrade. Intendevo che hanno cominciato a pensare seriamente che le vestigia antiche dovessero essere conservate ed eventualmente restaurate in maniera critica. Penso che il Palazzo Madama post 1884 sia preferibile all'accozzaglia di sovrastruttore che lo soffocavano da secoli. Gli eccessi di Viollet Le Duc li ho citati io stesso prima che tu mi ricordassi Notre Dame. Ma non serve andare molto lontano per imbattersi nel castello di Pavone, che D'Andrade ricostruì a suo gusto da un cumulo di rovine, pur basandosi su elementi d'epoca che appassionatamente raccoglieva e appuntava in giro per il Piemonte. Ti ricordi la grande mostra su V. Le D. e il restauro di alcuni decenni fa a Palazzo Reale? Sono innumerevoli gli edifici Francesi che nelle sue intenzioni si mutavano in castelli delle fate o cattedrali come le avrebbe realizzate lui. Forse mi puoi aiutare nel ricordare quale sia quella cattedrale di provincia rovinata da un terremoto o un incendio, di cui recuperarono tutte le pietre e che lui poi restaurò, non ricordo se aggiungendoci del suo... Se intendi continuare questa interessante discussione, da cui ritengo di aver molto da imparare (come sempre) ti pregherei di scendere un attimo dal tuo piedestallo di architetto addetto ai lavori accettando di corrispondere anche con dei profani, se no mi sa che stavolta hai sbagliato forum... ![]() Dai! Temevi una polemica sulla sostanza e l'hai trovata sulla forma! ![]() |
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#19509 | ||||||
Registered User
Join Date: Jan 2015
Posts: 60
Likes (Received): 18
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Nella mia personalissima opinione un'architettura è importante per il messaggio che trasmette, indipendentemente dalla lingua (forma, materiali, ecc.) utilizzata. A me piace molto la frase che è scritta sul muro della GAM: "Tutta l'arte è stata contemporanea" e mi piacerebbe che fossimo capaci di produrre e di accettare prodotti artistici validi e figli dei nostri tempi a tutti gli effetti. A volte però occorre anche che i "profani" accettino di riconoscere che la comprensione di certe opere d'arte richiede una formazione e una conoscenza di cui non tutti sono dotati (e questo senza offesa per nessuno, non vuole essere un giudizio morale del tipo "io sono intelligente perché capisco un'architettura di Gehry e tu no", voglio semplicemente dire che sicuramente una fuga di Bach, o una sinfonia di Mozart all'epoca non erano comprensibili per la maggior parte della gente e non certo per colpa dei compositori, eppure oggi le consideriamo indiscutibilmente opere d'arte). Quote:
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Chiudo la discussione prima di far arrabbiare qualcun altro perché sottraggo spazio prezioso al forum, ma sempre a disposizione per critiche, suggerimenti e discussioni... ![]()
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#19510 | |
Registered User
Join Date: Jan 2011
Posts: 3,181
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#19511 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 2,651
Likes (Received): 476
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#19512 | ||
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 2,651
Likes (Received): 476
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A Milano, nessuno ha mai pensato di considerare la guglia della Madonnina come un limite massimo da non superare assolutamente in altezza, almeno dal dopoguerra! (Solo la Torre del Parco, prima della guerra, venne volutamente tenuta al di sotto).
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#19513 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 2,651
Likes (Received): 476
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Link al sito del Comune di Frabosa che la descrive http://www.comune.frabosasoprana.cn....IDPagina=10963 https://ecomuseipiemonte.wordpress.c...abosa-soprana/ Last edited by Censin; August 6th, 2015 at 04:59 PM. |
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#19514 | |
Registered User
Join Date: Jan 2015
Posts: 60
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I marmi grigi chiari e scuri della Sindone fanno invece parte di una vena vicina a quella del bianco e del verzino, ma quest'ultima cava è appunto collassata nei secoli, per cui la riapertura è dovuta passare attraverso degli studi geologici preliminari molto approfonditi per cercare di capire quale fosse ancora la consistenza di questa vena e in che stato fosse il marmo contenuto al suo interno, visto che doveva essere utilizzato per scopi prettamente strutturali. Vi lascio immaginare cosa abbia comportato questo in termini di tempi e di costi; il risultato finale è stato che il marmo utilizzabile si è rivelato davvero poco, e quindi la cava è stata riaperta e richiusa in funzione di quest'unico cantiere. Vi lascio nuovamente immaginare cosa abbia comportato questo in termini di tempi e di costi. In ogni caso avrebbe difficilmente potuto essere commercialmente sfruttabile, come la maggior parte degli altri marmi storici piemontesi, seppure di alta qualità, vista l'inadeguatezza di molte vie di comunicazione per l'accesso ai siti di cava e/o la scarsità delle bancate secondo i criteri moderni. Il disinteresse per uno sfruttamento a fini di restauro di questi materiali (che sarebbe comunque stato in perdita o poco più) è dimostrato dal numero di volte in cui l'appalto per la riapertura della cava di Frabosa è andato deserto. Altrove una tale ricchezza è sfruttata ad esempio per scuole di artigianato e di restauro fortemente legate al territorio, ma questo è un altro discorso... |
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#19515 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 760
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Il marmo blu della cava in Valtournenche è stato usato anche per qualcosa di importante?
Tutte le volte che passo di là noto il suo colore particolare... |
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#19516 |
Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
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#19517 |
Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
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Anni '30
![]() Anni '40 ![]() |
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#19518 |
Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
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#19519 |
Registered User
Join Date: Jan 2015
Posts: 60
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Mah, veramente non saprei; di sicuro non in Piemonte e prima dell'800 perché si usavano solo marmi piemontesi doc e pochissimi altri materiali importati, ma non dalla Val d'Aosta
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#19520 |
Registered User
Join Date: Jan 2015
Posts: 60
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Nonostante fosse aperta al traffico via Garibaldi in queste due cartoline (e anche in quella più vecchia di prima) sembrava molto meno trafficata di oggi: magari (almeno la prima di questa serie) è una foto scattata ad agosto di taaanti anni fa, quando Torino si svuotava completamente
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foto, torino |
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