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#14621 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 467
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E dalle professioni svolte non mi pare che potessero temere di perdere il lavoro se la corte si spostava a Firenze.
Per cui sono portato a credere che in un contesto di mobilitazione borghese in cui persone con il giornale in mano scendevano in piazza a commentare e deplorare (tra l'altro pare rigorosamente fuori dall'orario di lavoro!) un po' di cochisti (o di "monelli" come li definiscono le cronache) su siano detti "Andoma, somà! Fomie girè un poc le bale aij carabignè!" innescando la reazione ai danni di tutti. Non dimentichiamo che uno dei passatempi più amati dalle teste calde delle coche era sfidarsi in scontri di massa a pietrate e bastonate nei prati della Cittadella... Comunque una repressione assurda e inutilmente violenta sotto tutti i punti di vista, come il massacro della Diaz e i pestaggi di Genova 2001.
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#14622 | |
Registered User
Join Date: Nov 2009
Location: San Salvario Town
Posts: 750
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A proposito, se vi interessano le storie criminali dell'Ottocento e le "coche", qui di seguito trovate dei link ad alcune dettagliatissime testimonianze sull'area di San Salvario.
- La còca di San Salvario (storia dell'omonima banda) - La Tigre di San Salvario (così era soprannominato un malavitoso locale) - Storie criminali di via Valtorta (molto divertente, racconto di una via che non esiste più)
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#14623 |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
Posts: 2,243
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Il numero e l'estrazione sociale delle vittime mi pare testimonino in modo inoppugnabile quanto in realtà "alla luce un ampio movimento contrario a Roma pare proprio che non esistesse". Lo stesso slogan "Torino o Roma" conferma quanto la scelta romana fosse stata accettata a denti stretti.
E' chiaro che i movimenti di massa sono fenomeni complessi, ma derubricare gratuitamente e senza cognizione di causa la protesta a mero atto di teppismo perpetrato da bulletti di periferia mi pare un insulto gratuito e rozzo alla memoria delle vittime, e fermiamoci qui che è meglio. Che poi a tre anni dall'unificazione ci si ritrovasse con un governo largamente antipiemontese quando proprio il Piemonte era stato l'artefice del processo... bè, questo probamente corrisponde a realtà, anche se non la cosa di per se non sta nè in cielo, nè in terra. Per quanto gli avvenimenti dei mesi che precedettero l'unità siano stati convulsi, confusi ed in gran parte imprevisti ed imprevedibili, la responsabilità delle èlite locali è stata enorme. Non è certo una responsabilità addossabile interamente a Vittorio Emanuele ed a casa savoia, ma i regnanti erano loro. Ed a questa Città ed a questa terra qualcosa lo dovevano. PS: Quando nel 1871 la Germania fu unificata e nacque il Deutsches Reich, o Secondo Reich, la capitale tedesca rimase a Berlino, già capitale della Prussia. PS: Come saprete, questa sera alle 21 in p.za San Carlo ci sarà una rappresentazione teatrale-commemorazione della strage. Last edited by Breus; September 22nd, 2014 at 08:51 PM. |
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#14624 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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Inutile fare polemiche su questioni che rischiano di diventare ideologiche. Last edited by giuseppe tubi; September 23rd, 2014 at 08:58 AM. |
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#14628 |
Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: torino
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ma di Villa Capriglio, di Strada Traforo del Pino non ne parliamo? mi ha sempre suscitato curiosità ...
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http://i41.tinypic.com/2w3x341.jpg |
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#14629 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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Ce n'è anche una un po' più in su verso il traforo, su un muraglione a strapiombo sulla strada, che già da anni è stata ristrutturata ma non riesco a capire se è finita e abitata o no.
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#14630 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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riguardo al già citato Ospedale Omeopatico, devo fare una correzione: l'Ospedale era al numero 16 di via Orto Botanico, poi via Lombroso (la via venne intitolata nel 1949 allo scienziato, che vi aveva abitato, "spostandola" da una viuzza alla Madonna di Campagna lungo la Ciriè - Lanzo), come vediamo da questa locandina
![]() al numero 30 era invece la farmacia, di cui vediamo qui sotto un interno ![]() entrambe facevano capo all'Istituto Omeopatico Italiano, fondato nel 1903 per diffondere appunto la medicina omeopatica (di cui il citato Lombroso pare fosse propugnatore, tanto da essere per alcuni anni vicepresidente dell'Istituto). L'Ospedale, come detto, venne chiuso già negli anni 50; sopravvisse per qualche tempo la farmacia, poi chiuse anch'essa, con la demolizione dell'edificio. Il palazzo di via Lombroso 16 dove era situato l'ospedale invece esiste ancora; di proprietà del Comune, ospita attualmente servizi socio-assistenziali. L'omeopatia, come scienza medica, va a periodi alterni: conobbe un periodo di fama appunto a inizio 900, come "alternativa" alla medicina tradizionale; ebbe poi un periodo di declino; attualmente sembra tornare nuovamente in auge (specie per le medicine, grazie ai laboratori Boiron.....dei cui prodotti è però proibita la pubblicità!). |
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#14631 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Il nome del ristorante fa ovviamente riferimento al teatro Balbo, che era poco più avanti lungo via Andrea Doria; distrutto dai bombardamenti bellici, non più ricostruito; al suo posto sorse nel dopoguerra la Borsa Merci, ora pure chiusa (il palazzo ospita altre attività).
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#14632 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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#14633 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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Se nel 1874 i rapporti con la Terza Repubblica Francese fossero così deteriorati non saprei, ma nel novero delle fortificazioni poi divenute il Vallo Alpino una difesa ad un simile tunnel mi pare il minimo indispensabile, chiunque ci fosse dall'altra parte. I sistemi di difesa consistevano in un pezzo controcarro (anche se all'epoca probabilmente non si chiamava ancora così), una mitragliatrice, fornelli da mina e un sistema per deragliare un vagone nel tunnel. L'ostruzione fu attuata solo nel 1943 per impedire temporaneamente il transito ai tedeschi. Nel 1870 la Francia entrava in guerra con la Prussia, quindi aveva ben altro a cui pensare che Roma. In agosto chiese persino aiuto all'Italia proponendo in cambio il ritiro unilaterale, aiuto che fu negato. Solo Garibaldi e i garibaldini combatterono per la difesa di Parigi assediata dai Prussiani. A Settembre 1870 l'Impero era già caduto, Napo era prigioniero e non restava altro che mettere le mani su Roma. Poi seguì la tragedia della Comune e venne la Repubblica. Non penso che dopo tutti questi disastri in patria la nuova Repubblica Francese portasse ancora rancore per Roma. Last edited by giuseppe tubi; September 23rd, 2014 at 08:18 PM. |
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#14634 |
Registered User
Join Date: Jun 2011
Location: Torino
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la farmacia omeopatica si puo' vedere
http://www.comune.torino.it/archivio...cia/index.html |
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#14635 |
Registered User
Join Date: Nov 2009
Location: San Salvario Town
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L'edificio è stato recentemente messo in vendita dal Comune, tra lo sconcerto della Circoscrizione. I loro uffici infatti, dovevano trasferirsi nell'ex Ospedale Omeopatico, adiacente alla nuova biblioteca Ginzburg.
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#14637 |
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Join Date: Sep 2011
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#14638 | |
Registered User
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Non si può parlare della Torino sparita,senza parlare di...rifiuti! Cioè delle canne della spazzatura.
Fino al 1969, Torino aveva un sistema forse unico, almeno in Italia, di smaltimento dei rifiuti; ogni scala degli stabili aveva nel muro una canna che terminava in un camerino nella cantina; ad ogni piano, in questa canna si aprivano sui pianerottoli delle aperture con chiusura basculante, da cui gli inquilini potevano gettare nella canna i rifiuti domestici. La spazzatura raccolta nelle camerette veniva poi rimossa dagli addetti alla raccolta rifiuti comunale, con pale e gerle, e vuotata nei mezzi destinati a portarla in discarica (Fino a inizio anni 60, semplici autocarri aperti, poi con mezzi chiusi compattatori, gestiti all'inizio dalla società Urbiochimica che ne aveva l'appalto, poi, dopo il fallimento di questa, dalla Satti, cui toccò anche questa incombenza oltre che occuparsi di autobus intercomunali e della ferrovia Canavesana). Alcune case avevano anche canne ausiliarie che si aprivano sui balconi, e scaricavano la spazzatura in fosse nei cortili. Era un sistema, come detto ,unico; mentre nelle altre città i rifiuti venivano lasciati direttamente in strada, a volte nemmeno impacchettati, senza molti riguardi per l'estetica e l'igiene, a Torino almeno l'estetica veniva salvaguardata! Non era però scevro da inconvenienti, il più comune l'ostruzione e otturazione delle canne causata dall'aver gettato rifiuti troppo ingombranti (intervenivano allora gli addetti, che provvedevano alla disostruzione con lunghi ferri). Il sistema cessò come detto nel 1969, perchè non permetteva una raccolta meccanizzata, senza maneggio da parte degli operatori addetti alla raccolta (allora ancora non si sentiva la necessità di una raccolta differenziata); solo le canne sui balconi e cortili poterono, se lo si voleva, continuare a funzionare, scaricando la spazzatura in appositi contenitori chiusi, con versamento successivo sui mezzi di raccolta, mentre comparvero i contenitori stradali ancora oggi utilizzati (oggi soppressi anche quelli). Le aperture sui pianerottoli vennero murate, i camerini nelle cantine utilizzati diversamente. E l'"unicità" di Torino finì.
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#14639 |
Registered User
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#14640 | |
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