Censin

La cabina di alimentazione mi pare fosse su strada del Lionetto; ricordo che la vedevo passando appunto, nell'estate del 1969, su corso Francia col filobus CTREA per Grugliasco, coi cavi di alimentazione che uscivano collegandosi al bifilare della filovia.
La cabina potrebbe essere anche stata anteriore al 1955 - 56, data di costruzione della filovia; potrebbe già essere stata a servizio della precedente ferrotranvia, al più adattata al funzionamento dei filobus. (La ferrotranvia era alimentata per tutta la sua lunghezza a 1200 V, mentre per i filobus, per assicurare la compatibilità colla rete Atm, venne adottato un innovativo sistema bitensione: 600 V, come l'Atm, dal capolinea torinese a piazza Massaua, 1200 V per il tratto successivo fino a Rivoli).

Censin

Qualche anno fa, un incendio doloso venne appiccato anche alla basilica di Superga!
Il disastro fu sventato per la prontezza di un conducente di bus che, notate le fiamme nella bussola di ingresso, diede l'allarme, evitando che si propagassero.

giuseppe tubi

Continua a insospettirmi l'unica testimonianza, del rumeno custode o gestore del locale. Adesso sono tre tipi da centro sociale con zainetti di cui una donna vestita di scuro, uno con la barba e un altro con capigliatura rasta. Andati in bagno e dileguatisi nel nulla. Troppo perfetti come attentatori in un periodo di okkupazione.
Ma probabilmente è solo la mia mente perversa e poi ovviamente mi baso solo su notizie di stampa, gli inquirenti sanno il fatto loro e spesso tacciono i fatti reali.

FaseREM

Anche io in questa storia sento puzza di bruciato tanto più che gli attuali occupanti non sono lì per farne un centro sociale, sono più che altro fricchettoni e pseudo-artisti (in apparenza innocui) che non avrebbero proprio nessun interesse a dare alle fiamme una struttura adiacente a quella che stanno occupando.

Comunque, se posso dire, fortunatamente la parte andata a fuoco non si è danneggiata irreparabilmente e comunque non si trattava degli edifici di maggiore valore architettonico (mi piacciono un sacco i portoni di legno e per fortuna non si sono danneggiati). Le decine e decine di anni di disinteresse e di abbandono hanno fatto molto più che dieci incendi.

Breus

ops!

Ualez

alla Cavallerizza aveva sede il C.A.S.T. storico club di tifosi del Toro, nell'ultimo anno molto attivo in curva maratona, forse "troppo" attivo.

Censin

1997: va a fuoco la cappella della Sindone;
2008: brucia un'ala del castello di Moncalieri;
2014: a fuoco la Cavallerizza.

solo coincidenze, o che altro?

Censin

a proposito dei semafori anteguerra, a comando manuale da parte dei vigili, mi viene in mente il ritornello di una canzone allora (anni 30) in voga:

Quando passa Francesca Maria
pure il vigile resta a guardar
e il semaforo in mezzo alla via
segna rosso e non lascia passar

Peraltro, quelli installati nel dopoguerra li ho sempre visti già tutti automatizzati. I primi semafori in zona San Salvario, nei primi anni 50, furono sull'asse di via Nizza, all'incrocio con via Valperga Caluso - corso Sommeiller e a quello con corso Dante (piazza De Amicis), seguiti a ruota da quelli all'incrocio di via Valperga Caluso con via Madama Cristina e all'incrocio di corso Massimo con corso Dante; rispetto agli attuali, erano impianti molto rudimentali, con un solo semaforo pendulo al centro dell'incrocio. Nel 1963, il primo impianto semaforico "moderno", con un semaforo veicolare al centro e semafori pedonali ai lati (quelli con le scritte ALT e AVANTI) all'incrocio di corso Dante con via Madama.
Vennero ovviamente automatizzati anche quelli già precedentemente installati nella zona di Porta Nuova; ricordo ancora, all'incrocio di corso Vittorio con via Carlo Alberto, i passaggi pedonali al semaforo segnati con biglie metalliche fissate all'asfalto, sostituiti all'inizio degli anni 60 con gli attuali dipinti.

FaseREM

Joyce lo chiamava flusso di coscienza.

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roeslerfranz

Anche l'incendio, nel 1981, del Cinema Statuto ha qualcosa di inquietante: tra l'altro vi si proiettava 'La capra'!

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Modestino Balabam

Tutta l'area del polo Reale ha avuto (e sta avendo) un rapporto stretto con il fuoco:

1811: il muraglione di palazzo Reale dove veniva esposta la Sacra Sindone viene distrutto da un incendio.
1936: il teatro Regio viene incenerito.
1997: la cappella del Duomo del Guarini viene gravemente danneggiata.

Il resto è già storia...

ace of spades

moriremo tutti...

Z.G

A Censin, che ringrazio, confermo di aver trovato notizia scritta che la cabina suddetta venne costruita espressamente per la filovia e tra l'altro non entrò in servizio dal momento dell'inaugurazione perchè non era completa e tanto i filobus in servizio erano ancora pochi.

Preciso che il confine elettrico tra le 2 tensioni non era in p. Massaua ma al confine tra i comuni di Torino e Collegno anche perchè dall'incrocio c. Francia-c. Peschiera fino a v. Rieti, per alcuni anni la filovia CTREA era parallela alla linea 53 e le mensole per ogni lato portavano due bifilari abbastanza vicini.

roeslerfranz

Può sembrare una forzatura, ma anche la tragedia di Superga mi sembra un accanimento del destino o di una forza oscura: oltre a colpire la Storia e la Religione, si colpisce anche la sventurata gioventù (il rogo dello Statuto e una intera squadra di calcio e dirigenti, caso unico nella Storia d'Italia)

Icopix

1981 ?

isabella66

13 febbraio 1983

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"Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Inferno, Canto XXVI

Modestino Balabam

Se per quello sempre rimanendo in zona Reale trent'anni prima dello Statuto (che come fa notare Icopix avvenne nel 1983) la guglia della Mole, simbolo della città, crollò durante un'anomala tempesta soprattutto per il periodo.

Breus

l'altro giorno è bruciato un Apecar in via del Cottolengo....

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Modestino Balabam

Prima o poi Roberto Giacobbo farà una puntata speciale di Voyager pure su quello

Censin

In effetti, il filobus 53 percorreva un solo isolato in corso Francia, per fare l'anello di capolinea; passava solo sul controviale Sud, se ben ricordo in corrispondenza di una scuola; in comune con CTREA aveva solo i tiranti di sostegno, ma i bifilari erano del tutto separati, senza nulla in comune. Il cambio dellla tensione di aimentazione era del tutto automatico, senza alcun intervento da parte del guidatore, e senza che chi era a bordo del mezzo avvertisse alcunche'.