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#10741 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Lo avevo accennato in precedenza: con l'entrata in guerra nel 1940 , venne istituita la "giornata della lana per i soldati", nel mese di novembre; in quel giorno, tutti erano invitati a scucire i materassi per prelevare un po' della lana dell'imbottitura, da donare per la confezione di materassi per i soldati al fronte.
Nella foto sotto, vediamo, nell'edizione del 1941, il prelievo della lana, da parte di un Balilla con cesto, sul ballatoio di una casa di ringhiera ![]() sarei curioso di sapere quanta di quella lana finì effettivamente a favore dei soldati! Ad ogni buon conto, simili iniziative non bastano a cancellare la figuraccia e la vergogna di quei frangenti: a sentire quanto raccontava mio padre, ai richiamati toccarono vecchie divise logore e rattoppate e scarpacce con la suola di cartone, che si sbriciolò al primo acquazzone. |
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#10742 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Negli anni 30, era venuto di moda l'allevamento di animali da pelliccia (l'animalismo era ancora di là a venire, tutte le donne sognavano, quantomeno, una pelliccia calda per l'inverno), anche a domicilio; molto di moda erano le volpi argentate, più che non i visoni, che lo saranno poi nel dopoguerra.
Poichè le volpi, animali carnivori, incidevano sul consumo di carne, il regime, in chiave autarchica, cercò di lanciare, in sostituzione, l'allevamento dei conigli d'Angora o comunque da pelliccia; animali erbivori, molto prolifici, che al limite, una volta esaurito lo "sfruttamento" del vello, potevano sempre finire in pentola! Nella foto sotto, vediamo la locandina di una esposizione cunicola, tenutasi a inizio anni 40 nella galleria sotterranea di via Roma (quella in cui, secondo alcuni, avrebbe dovuto passare la metropolitana o tranvia sotterranea), comprensiva di sfilate di moda ![]() per curiosità: l'allevamento domestico di animali da pelliccia carnivori, mi pare in questo caso zibellini, fu uno dei "problemi" degli ultimi anni di esistenza dell'ex Unione Sovietica, sempre per il consumo di carne che incideva sui rifornimenti alimentari già precari, tanto che le autorità sovietiche arrivarono a proibirne o a limitarne fortemente l'allevamento. |
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#10743 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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#10744 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Last edited by Censin; August 23rd, 2013 at 08:59 PM. |
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#10745 | ||
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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#10746 | |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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Non a caso il progetto rimase tale. L'errore fu la scelta meneghina, influenzata anche da scelte di tipo ideologico. Ancora oggi, nei giorni più caldi la Centrale non si può dire che profumi. Più discutibile invece la recente trasformazione in un centro commerciale. IMHO. |
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#10747 | |
go to paris instead
Join Date: Aug 2012
Location: miraflowers
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pero l'atrio centrale e bellissimo e monumentale (peccato che c siano ancora i danni dell'alluvione di anni fa.. scandaloso che sia ancora tutto come allora). forse si potevano ridistribuire meglio gli spazi. certo e che mi fa sempre specie andare a PN e trovarla sempre praticamente quasi deserta, anche nell'atrio binari. certo rispetto a milano centrale e impietoso.. a qualsiasi ora un delirio impressionante. |
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#10748 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
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Last edited by giuseppe tubi; August 24th, 2013 at 01:22 AM. |
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#10749 | |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
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#10750 | |
go to paris instead
Join Date: Aug 2012
Location: miraflowers
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che poi e anche uno svantaggio di milano nel suo complesso 'essere un collo di bottiglia per molte linee |
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#10751 | |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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E' in geografia che i meneghini ci battono, purtroppo! |
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#10752 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Ecco, nella foto sotto, l'opera più effimera di Italia61: la teleferica, o , tecnicamente, ovovia dall'Esposizione al belvedere del Parco Europa
![]() l'ovovia pare fosse stata voluta personalmente dal sindaco Amedeo Peyron, per valorizzare il Parco Europa, dallo stesso, e dalla sua giunta, voluto e realizzato a metà degli anni 50 sui resti dell'antico castello di Cavoretto (a suo tempo piuttosto criticato e generatore di mugugni da buona parte dell'opinione pubblica, che riteneva la spesa eccessiva e superflua, per una città che ancora in parte portava i segni della guerra e che soffriva carenza di servizi a causa del grande flusso migratorio). L'ovovia partiva dall'esposizione nei pressi del Palavela, dalla parte opposta del corso, e in pochi minuti raggiungeva il belvedere sul complesso espositivo, situato nella parte bassa del Parco Europa; la stazione del Parco e il belvedere facevano parte dell'area espositiva, per cui erano recintati e inaccessibili dal resto del Parco. La realizzazione dell'opera era subordinata al preventivo assenso dei proprietari di tutti i terreni e costruzioni "sorvolati" dalle cabine (tra cui vi erano diverse ville di Vip e perfino un convento di clausura); l'assenso venne quasi da tutti dato limitatamente al periodo dell'esposizione; per cui praticamente dal giorno successivo alla chiusura dell'esposizione se ne iniziò lo smantellamento. Le cabine restarono a lungo accatastate presso la stazione inferiore, poi scomparvero. La stazione inferiore, rimasta a lungo inutilizzata, negli anni 80 si cercò di recuperarla come centro d'incontro con bar; dopo non molti anni dopo, però, questo venne chiuso e, se non erro, attualmente la struttura è nuovamente inutilizzata. La stazione di arrivo al Parco Europa, col belvedere, è attualmente cintata e transennata, per pericolo di crolli. Ecco infatti l'aspetto attuale della stazione del Parco Europa ![]() Uploaded with ImageShack.us ![]() Uploaded with ImageShack.us e, sotto, l'attuale aspetto della stazione inferiore presso il corso. ![]() Last edited by Censin; August 24th, 2013 at 09:36 PM. |
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#10753 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Per l'esposizione di Italia61, a disposizione di chi voleva girare comodamente l'esposizione senza muovere un passo, o quasi, senza usufruire della monorotaia, venne messa a disposizione una flotta di FiatMultiple scoperte (mi pare che l'interno fosse rivestito in vimini) che qui vediamo all'inaugurazione con gli autisti
![]() ![]() per la mostra di Flor61 al Valentino erano invece a disposizione tricicli Ape carrozzati per il trasporto passeggeri. Last edited by Censin; August 24th, 2013 at 09:36 PM. |
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#10754 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Addirittura, le pellicce, in particolare proprio quelle di volpe argentata, sono citate nei testi e manuali di economia come esempio di legge della domanda e dell'offerta; infatti le pellicce di volpe argentata, che allora avevano prezzi da capogiro, attualmente sono a prezzi stracciati, proprio perchè demodè. |
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#10755 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Last edited by Censin; August 24th, 2013 at 09:03 PM. |
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#10756 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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Uno dei miei primi cappottini, verso la metà degli anni 60, aveva il pelo di castorino sul colletto e ne andavo molto fiero ![]() Esiste persino un filmato RAI con Lombardi, l'amico degli animali, che presenta al pubblico il pacifico topone vantandone le qualità, non ultima la pelliccia morbida ed economica. ![]() ![]() |
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#10757 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Questo animale venne importato decenni fa dal Sudamerica, appunto per allevarlo come animale da pelliccia; è bastato che qualche esemplare, meglio qualche coppia, sia fuggita dagli allevamenti (è un roditore e, si sa, lo dice il loro nome, rosicchiano ogni cosa, anche le sbarre delle gabbiette!) per originare una proliferazione incontrollata, visto che oltretutto da noi mancano i predatori naturali del suo ambiente di origine (come il puma o i tanti gatti selvatici del subcontinente sudamericano); in molte nostre campagne, ad es. nel Canavese, è ormai una specie infestante. Una storia simile l'ha avuta il procione, il simpatico orsetto lavatore, introdotto negli anni 30 in Germania sempre a scopo di pelliccia: sfuggito agli allevamenti, si è riprodotto in maniera incontrollata, tanto da costituire un problema a Nord delle Alpi; e se qualche coppia di procioni decidesse di varcare la catena alpina e dirigersi a Sud, cioè da noi? |
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#10758 | |
Registered User
Join Date: Aug 2013
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Bhe' Buona sera a tutti sono Dume...Domenico per l'anagrafe
da buon bogianen ho trovato questo sito per caso, solo un paio di gg fa e sono rimasto affascinato dalle vostre discussioni e dalle perle sulla storia di torino, ora sono a pag 100 ma in un mesetto mi metto in pari promesso Avete gia' parlato della chiesetta della visitazione in C.so Francia? per ora arvedze e continuate cosi .... Grazie neh!
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#10759 | |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: TORINO
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![]() c'era un negozio che vendeva articoli da campeggio proprio come si vede in basso a sx su via valgioie |
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#10760 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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Via Settembrini, 1956.
L'ampliamento della FIAT Mirafiori, con la maggiore richiesta energetica, rende insufficiente la centrale termica del 1938 (poi nota come Centrale Termica Alta Pressione) con la sua ciminiera da 96 mt ![]() Sorge quindi la nuova C. T. Media Pressione destinata ad ospitare caldaie, turbine e generatori della centrale termoelettrica. A noi interessa la nuova ciminiera, in mattoni come la precedente, che dagli originari 96 mt viene portata in corso d'opera a 106 mt. Affiancata poi in anni successivi dalla cimiera in cemento armato dei forni di incenerimento (ora non più esistenti) di pari altezza, è rimasta fino ad oggi il più alto manufatto in mattoni di Torino (e penso uno dei più alti d'Italia) sopravanzato solo dalla Mole Antonelliana. Come ciminiera è stata superata ultimamente da quella del Gerbido. Qui abbiamo il getto del basamento in C. A. ![]() Vista verso Via Settembrini, che dovrebbe essere dietro il muro di cinta a cui si addossano delle baracche. Oltre si intravedono cumuli di terra provenienti forse dagli scavi per i nuovi reparti ![]() Vista dal muro di cinta. Si vedono i binari ferroviari con la linea elettrica che dovrebbe essere quella degli strani locomotori di Via Vigliani ![]() Vista dall'alto. Notare l'enorme spessore della muratura alla base, 160-180 cm non ricordo bene, su un diametro di 8m. E pensare che in sommità è di soli 20-25 cm! Si vede il ponte interno in legno col verricello per portare il materiale, su cui si lavorava. Poi se ne faceva un altro sopra e si smontava quello sottostante, un po' come costruire una torre medievale. ![]() Purtroppo quando il cantiere era quasi alla cima, per una manovra sbagliata o un difetto di montaggio del ponte durante uno spostamento questo cedette e tre operai tra cui il capo cantiere precipitarono all'interno, mentre altri rimasero aggrappati su e riuscirono a scendere ![]() Una foto del disastro ![]() Ancora una foto del cantiere ![]() Mi auguro che queste tre ciminiere, due delle quali, le più antiche, rappresentano l'opera dei miei vecchi, non vengano prossimamente abbattute, magari con la dinamite davanti alle telecamere per pochi secondi di spettacolo in un notiziario, ma rimangano come testimonianza di un'era industriale che non esiste più. Spero di non avervi tediato... ![]()
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Last edited by giuseppe tubi; August 25th, 2013 at 11:52 AM. |
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