Censin

Mi ricorda molto certi treni fantasma dei luna park; a proposito, nel luna park costruito per Italia 61 presso l'ingresso, c'era veramente un "treno-fantasma", con tanto di tunnel elicoidali e viadotti!

turtu63

sembra che i binari prima dei tram/treno non ci siano,sembra che quelli scuri siano locomotori e quelli chiari vagoni(che pare che non abbiano aste)ma l'immagine purtroppo non è chiara

Breus

Si, tieni conto che questa centrale era stata adattata proprio per la Michelin.
La centrale idroelettrica che l'AEM stava costruendo a Chiomonte era parecchio in ritardo e l'azienda francese aveva scelto di localizzarsi a Torino anche in funzione dell'energia elettrica promessa dalla municipalità. Allora si decise di attrezzare per la produzione la centrale del Martinetto, pensata fino ad allora come semplice sottostazione di trasformazione. Ovviamente si scelse il carbone e forse anche per questo motivo all'inizio la produzione era limitata. Questione di costi. Se non erro la questione è trattata esaurientemente in uno degli ultimi "libri blu" dell'Archivio Storico, disponibile sul sito di MuseoTorino. Il titolo? Torino Energia!

turtu63

un secolo di energia
http://www.iride-servizi.it/Immagini...di_energia.pdf

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Volger61

Aggiungo che ancora a metà degli anni '60 la fornitura dell'energia elettrica non è che fosse a livelli eccelsi. Ricordo che, per risolvere problemi al nostro televisore, il tecnico fu costretto ad installare uno 'stabilizzatore'. Si trattava di uno scatolotto bronzeo, inserito tra la presa e il cavo della TV. Non so di che si trattasse. Era un po' piccolo per contenere una batteria ed un inverter. Credo avesse semplicemente dei circuiti di filtraggio.

Enrico

ace of spades

uno di questi simpatici accrocchi

ace of spades

bello... tolto che colloca chiomonte in bassa valle di susa...

turtu63

tempo fa si parlava di acquedotto romano
http://www.torinotoday.it/cronaca/re...ia-frejus.html

turtu63

esposizione 1898
stazione ferrovia panorama

Makyo

Per la cronaca i resti dell'acquedotto romano custoditi alla ex-Diatto sono stati ricoperti dalle macerie durante la demolizione-blitz della fabbrica di ieri mattina. Se nessuno li fermava forse distruggevano pure quelli.




Non so perchè ma questa immagine ricorda quelle del saccheggio dei musei di antichità a Baghdad dopo la caduta di Saddam...

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- Unza Unza Time -

Riobasco

Acquedotto romano? Breus dormiva praticamente a pochi metri da un "canale" (romano! ) e non lo sapeva? Con queste notizie lo farete svenire!
Scherzi a parte ignoravo anch'io che vi fossero custoditi dei resti di epoca romana in zona San Paolo, ma è proprio sicuro fossero così antichi? Anche a me spiace che non sia stata conservata almeno una parte della ex Diatto, oltretutto per costruire l'ennesimo ammasso di case di cui a Torino non sentiamo minimamente la mancanza. Si poteva mantenere qualcosa, recuperandolo magari come è stato fatto per la ex Venchi Unica (che detto inter nos non mi fa impazzire, ma piuttosto della demolizione...)

Censin

eccola in scala di grigi!

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Censin

Ecco, sempre dell'esposizione del 1898, due immagini della Galleria dell'elettricità, con gli ultimi ritrovati tecnici della nuova tecnologia



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qui sotto, invece, una splendida panoramica della Galleria del Lavoro, l'opera architettonicamente più riuscita dell'esposizione



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è un vero peccato che di una costruzione così elegante e maestosa, con le sue arcate, rimangano solo queste foto più o meno sbiadite (al suo posto c'è oggi il "retro" del palazzo di Torino Esposizioni, dalla parte verso la fontana dei Mesi), che sia durata solo l'effimero tempo dell'esposizione del '98!
Qui sotto, invece, nella Galleria della Meccanica, una bella esposizione di bici



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come vediamo, all'epoca i velocipedi avevano ormai assunto le forme che ancora oggi sostanzialmente conosciamo.

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Censin

Qui sotto, alcune iscritte alla Società Ginnastica sempre a fine 800, in tenuta da tennis



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ma come avranno mai fatto, così bardate, a giocare partite di tennis? Se potessero vedere giocare a tennis le loro nipoti e bisnipoti, in braghette, gonnellino e calzini bianchi!

Censin

Era basato sul principio del trasformatore (o autotrasformatore) a ferro saturo, capace di livellare o attutire gli sbalzi di tensione in rete (come picchi, trattandosi di corrente alternata); di norma, veniva venduto e installato già assieme al televisore (fu così nel mio caso, nel 1964).
Scomparve a fine anni 60, quando i televisori vennero equipaggiati già all'origine di un circuito di stabilizzazione della tensione continua (pertanto inseriti a valle del circuito raddrizzatore-livellatore) basati sul principio del diodo Zener (a tensione costante ai suoi capi), che credo sia tuttora utilizzato nei televisori e monitor attuali.

FaseREM

L'acquedotto romano non passava certo da lì, è più probabile che fossero solo depositati provvisoriamente alcune fondamenta rinvenute qua e là durante vari lavori di scavo. A dirla tutta una fabbrica abbandonata non mi pare l'ideale per conservare reperti tardoromani (o va a sapere di quando).

Comunque mi pare di aver capito che si conserveranno alcune parti della ex-Diatto.

PS: leggo adesso che non era tutta abbandonata.

Censin

come ho già detto, l'energia elettrica allora veniva pensata, almeno da noi in Italia, come di origine idraulica (il "carbone bianco" dei libri di scuola!), per affrancare il nostro Paese dal pesante onere dell'importazione di carbone (dove invece vi era abbondanza di carbone e scarsità di cascate montane, come in Gran Bretagna, le centrali nacquero all'origine come termiche a carbone); evidentemente si trattò di una soluzione estemporanea di ripiego. Finchè fu in funzione la ferrotranvia Torino - Rivoli, il carbone arrivava dal raccordo di Collegno tramite questa linea, sfruttando un raccordo che da piazza Rivoli percorreva corso Lecce; successivamente, non saprei.

Oscaruzzo

Pare che arrivassero da uno scavo fatto chissa` quando in via Botero. Qui alcune immagini dei rottami.

http://sniarischiosa.noblogs.org/immagini/

Yep, vedi i rendering recuperati da Dreaad e postati qui http://www.skyscrapercity.com/showpo...ostcount=38762

Breus

Se quelli fossero i resti dell'acquedotto romano la vera notizia sarebbe il loro ritrovamento, e non l'abbattimento della vecchia fabbrica!

Non penso sia così. Dell'acquedotto romano non ci sono tracce, nè archologiche, nè documentarie. Tranne qualche possibile frammento trovato dalle parti delle vie Doragrossa/Botero.

Si suppone che non potesse non esistere e in tal caso sarebbe necessariamente entrato in Città da occidente. Così, ad esempio, è stato collocato sul plastico della mostra recentemente conclusasi all'Archivio di Stato. A mio avviso sarebbe stato corretto indicare che quella collocazione era solo un ipotesi.

(Invece quelli di Aska e del Gabrio, dopo aver visto la mostra si sono montati subito la testa ).

Ovviamente spero di sbagliarmi. Ma molto meglio aspettare il parere della Sovrintendenza e degli archeologi.

I precedenti "falsi positivi" cmq non mancano. Vi ricordate quando le cantine della caserna Carlo Emanuele I furono scambiate per reperti romani?

@Makyo: Comincio a preoccuparmi per le tue pur giovani coronarie: prima la Ruota, poi il Parcheggio, ora l'abbattimento della Diatto....

Makyo

Se per questo c'è anche corso Marconi! Io ho a cuore la città e la sua storia e mi preoccupa la piega che sta prendendo, per giunta repressiva ed esclusiva.
Quindi...sono fritto!


Per quanto riguarda l'acquedotto romano, quei resti sono proprio dell'acquedotto. Secondo museotorino.it (link) vennero ritrovati negli scavi di via Botero, riutilizzati per altre edificazioni (ovvero l'acquedotto fu smantellato ma parte di esso fu riutilizzato). Dalle foto di Torino Today (link) si notano numerosi collettori e alcuni elementi decorativi interessanti.

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