Makyo

sembrerebbe collina, ma chissà dove...

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- Unza Unza Time -

Censin

Edit - un altro dubbio è l'accuratezza delle cartine per quanto riguarda gli isolotti... dalle carte del 1914 già sembra che non ci sia più... e anche l'isolotto dopo il ponte Umberto I scompare...? [lo so che è quasi impossibile, ma servirebbero delle foto...]

Il che avvalora l'ipotesi che sia scomparso con la costruzione del ponte provvisorio del 1911; così come nel 1928 la costruzione del ponte delle Molinette cancellò il già ricordato isolotto di Armida, ben noto ai bagnanti e ai pescatori di inizio 900.

Censin

Poichè nelle vecchie mappe si fa riferimento alla vecchia Piazza d'Armi della Crocetta (dove poi negli anni 10, 20 e 30 sorsero le ville e palazzine che conosciamo), ricordo che ospitò molte manifestazioni, specie circensi e affini; in particolare, è rimasta nel ricordo dei torinesi la sosta della troupe di Buffalo Bill (il leggendario William Cody) in tournèe in Italia, dal 22/4 al 27/4/1906, che impegnò anche l'area dove, cinque anni dopo, sarebbe sorto lo Stadium.
Vediamo qui sotto la pubblicità dell'evento su "La Stampa"



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e qui sotto ancora due articoli de "La Stampa" di quei giorni sull'argomento



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plastik

Hai per caso la possibilità di estrarre altri fotogrammi di quella scena?

Parellik

certo che si...domani invio altre foto..

Parellik

Oltre alla mia borgata di origine mi ha sempre incuriosito la zona chiamata dai vecchi torinesi ; contrada del Moschino (vanchiglia)
Qualcuno sa dirmi qualcosa, in riferimentoa questi archi murati da quest orriidi garage..
qui ci troviamo tra via Vanchiglai e via Giulia di Barolo e precisamente nel cortile del Caffe' progresso

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Censin

Due immagini di mestieri ormai scomparsi, risalenti a più di un secolo fa.
Una lavandaia lava i panni in una bealera di borgo San Salvario



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e qui sotto, un'immagine bucolica che sembrerebbe arrivare da qualche sperduto villaggio; invece siamo nei dintorni di Cavoretto: si falcia a mano l'erba del prato, per la fienagione



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Censin

La vera contrada del Moschino scomparve pressochè completamente con l'apertura di via Vanchiglia e lungopo Cadorna; situata circa tra piazza Vittorio e corso San Maurizio, era costituita da case semirurali con stretti vicoli; in sostanza, ancora un borgo di campagna! Non so cosa possa esserne rimasto....era considerata una vergogna della città, nessuno ne rimpianse la scomparsa.
Da ricerche sull'archivio de "La Stampa", emerge che dell'abbattimento del Moschino si iniziò a parlare nel 1871, come da questa lettera al giornale di una lettrice in data 8/5/1871



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Al 15/11/1872 la demolizione del rione sembra essere già in corso, come da questo estratto de "La Stampa"



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successivamente alla demolizione, si procedette alla costruzione di quel tratto dei Murazzi, nonchè all'apertura delle vie.
In questa stampa di metà 800, vediamo il Moschino sulla destra del ponte della Gran Madre



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e in quest'altra stampa degli anni 10 dell'800, lo vediamo ancora a destra in basso, a fianco del piazzale alberato dove nel decennio successivo verrà costruita piazza Vittorio



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da quanto si può vedere, il borgo doveva essere nato come borgo di pescatori o di trasportatori (al tempo in cui il trasporto fluviale con barche era molto attivo); col tempo, però, era diventato ricettacolo di malavitosi e viziosi, dove nessuna persona perbene osava più avventurarsi; ecco perchè all'inizio degli anni 7o si insistette nel suo abbattimento, colla costruzione successiva di quel tratto dei Murazzi.

Fabry Turin

Oggi supplemento n° 2 di Come eravamo su Torino Cronaca. L'argomento è l'industria con numerose foto panoramiche delle più note fabbriche.

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Oscaruzzo

Non e` Torino sparita, e` Torino "mai stata". E per fortuna. Questo era un progetto per via Roma. In particolare questo sarebbe stato l'imbocco della via su piazza Castello



Altri dettagli sul progetto (e altre immagini variamente agghiaccianti) sono su questo "affascinante" documento

http://www.museotorino.it/view/s/363...d6e2f91c99d1f5

RezTo

Ne avevamo già discusso.

Meno male che questo progetto non ha vinto. Ci saremmo ritrovati una via Roma molto... Metropolis

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Se c'è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è una soluzione perché ti preoccupi? (Aristotele)

Lessonnambertripartuan : (COSTITUZIONE ITALIANA. art. 3)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Riobasco

A me piace! (ok, stasera troverò, al posto della Riobasca, un cumulo di macerie, ne sono conscio. Gli agenti della scientifica mi chiederanno se conosco un tizio, con capelli lunghi e barbone stile brigante ottocentesco, che pare si aggirasse nei sotterranei della torre, con un rotolo di miccia e un pacco di gelatina (non di frutta) nel tascapane, accanto all'archibugio portato a tracolla )

RezTo

Già sai!

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Se c'è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è una soluzione perché ti preoccupi? (Aristotele)

Lessonnambertripartuan : (COSTITUZIONE ITALIANA. art. 3)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Oscaruzzo

Il problema di questi edifici razionalisti "estremi" e` che non dovete immaginarli "moderni" secondo i canoni di adesso, ma secondo quelli di allora. I vetri sarebbero stati opachi. Le ringhiere ferro verniciato. Alcuni particolare in vetrocemento. Sono tutti elementi che oggi dicono "vecchio". Vedi http://goo.gl/maps/piy6L (l'istituto santorre di santarosa). Se fosse acciaio e vetri lucidi sarebbe un'altra cosa. Cosi` non si puo` proprio guardare.

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Breus

Il Moschino!



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Makyo

Mitico Moschino, ho letto da qualche parte che la coca del Moschino (coca, a quanto pare, stava a significare bande di stampo mafioso) era la più temuta della città. Ed avventurarsi in quei luoghi, per le persone rispettabili, equivaleva a rimetterci se non la pelle tutto il resto! Stesso discorso per via Barbaroux e dintorni, e credo anche per Borgo Dora e Valdocco.



Wow! Ma davvero è una bealera di San Salvario? con quella portata?? E' mica scritto a che bealera si riferiva la foto?

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- Unza Unza Time -

Censin

La stampa si riferisce probabilmente all'ultimo periodo di vita del Moschino (1872 - 1873); infatti, è già stato costruito quel tratto dei Murazzi, separando così le casette dal greto del fiume.
La costruzione dei Murazzi del Po, con abbattimento delle case sul greto del fiume, sia nella zona del Moschino che a monte del ponte della Gran Madre, fu voluta anche per scongiurare il rischio di inondazioni in caso di forti piene del fiume, come quella memorabile del 27 e 28/5/1879; vediamo qui sotto la copertina de "L'Illustrazione Italiana" dedicata alla grande piena del Po a Torino; come si vede, nella zona dove già i Murazzi sono stati costruiti l'argine "tenga", mentre le case a sinistra sul greto del fiume sono completamente inondate



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Censin

Ad aumentare lo squallore, ed i pericoli per l'igiene, della zona del Moschino, contribuiva anche il "canale dei Canonici", cosiddetto perchè di proprietà dei Canonici del Duomo; si trattava di una vera e propria fogna, interrata fino a corso San Maurizio ma nel tratto successivo a cielo aperto, che convogliava liquami e deiezioni verso i campi di Vanchiglia, di proprietà pure dei Canonici, dove serviva come concime; quando tali liquami si mostravano maggiormente concentrati, venivano convogliati in due grandi vasche a cielo aperto, dove venivano lasciati essiccare al sole per essere poi venduti come concime solido. Inutili le lamentele delle autorità, impotenti contro un diritto che i Canonici del Duomo pretendevano di avere sin dai tempi più remoti. Inutili persino i richiami provenienti da Palazzo Reale, dove sul lato Nord non era possibile lasciare le finestre aperte, per la puzza insopportabile! Infine, il ripetersi nella zona di epidemie, dal tifo fino al colera, quasi endemico, ne fece finalmente ricorrere alla soppressione, sempre negli anni 70 dell'800.
Per la verità, se quella era la situazione della sponda sinistra del Po, non molto meglio era quella dirimpettaia di borgo Po, pure con casupole che si spingevano fin sul greto del fiume; il primo tratto di corso Casale dalla Gran Madre fino all'innesto su via Monferrato fu aperto solo negli anni 80 dell'800; in precedenza, vi era solo via Monferrato. Nell'occasione scomparve anche la vecchia chiesa cimiteriale dei santi Bino e Evasio, situata proprio alla confluenza.

Censin

Per fortuna, arrivarono prima la guerra, poi la caduta del regime! E' purtroppo una smania comune a tutte le dittature di qualunque colore, quella di voler lasciare a tutti i costi una loro impronta ai posteri; basta pensare allo scempio che il regime di Ceausescu ha fatto di Bucarest, con interi quartieri ottocenteschi o più antichi del tutto cancellati.

Icopix

Sempre a proposito del Moschino, nel catasto Rabbini (1866) sono raffigurate
delle costruzioni con un colore più "acceso":

http://archiviodistatotorino.benicul...=288534&indx=6

E' possibile che già negli anni precedenti fossero stati individuati gli edifici da demolire.....

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