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#8261 | |
Barriera di Milano
Join Date: Jan 2011
Posts: 346
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me ne guarderei bene da entrare li dentro, ho letto ci siano tossici e teppaglia varia accampata li dentro
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Paolo Kawa From Barriera di Milano |
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#8262 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
Posts: 3,024
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giusto per curiosità
Il Toro muove i primi passi al Velodromo Umberto I, forse l'impianto più prestigioso in Italia agli inizi del '900. Dal 1907 al 1910 il Toro utilizza l'impianto per disputarvi 15 partite prima di trasferirsi in quella che ai tempi era la periferia di Torino, in quella piazza d'Armi nella quale erano, si racconta, siti più campi. Le cronache raccontano infatti di un trasloco avvenuto nel febbraio del 1911, nel quale il Toro si spostò dal campo adiacente alla ferrovia per sistemarsi per altri tre anni in quello adiacente alla crocetta. Il campo della stradale Stupinigi, che durante gli anni della Prima Guerra Mondiale divenne sede operativa di guerra, divenne il primo vero impianto in pianta stabile del Toro, e tale rimase dal 1913 al 1925. Ma in quegli anni Torino e il Torino sentirono l'esigenza di un impianto più capiente e moderno: nacque così il Filadelfia, inaugurato il 17 ottobre del 1926, di fronte a circa 15.000 spettatori, contro i capitolini della Fortitudo Roma. Prima dell'inizio dell'era più importante del Torino, i granata scesero per una sola stagione, al Motovelodromo di Corso Casale nel 1925/26 |
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#8263 | |
Registered User
Join Date: Jan 2005
Location: Torino
Posts: 6,269
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http://www.museotorino.it/view/s/c60...881a2d1d110db7
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#8264 | |
United We Stand
Join Date: Oct 2009
Location: Torino
Posts: 579
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#8265 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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"Al vej teatro Balbo, a j'era Isa Bluette", sono le parole di una canzone dialettale, "Turin 'd seira", lanciata qualche decennio fa da alcune radio private; il riferimento è a quello che fu uno storico "tempio" del varietà torinese, appunto il teatro Balbo, sito in via Andrea Doria nella "piazzetta" appena oltre via Carlo Alberto; qui vediamo dov'era in pianta
![]() Uploaded with ImageShack.us e qui lo vediamo in una foto d'inizio 900 ![]() Uploaded with ImageShack.us nato a metà 800, vide passare tutte le compagnie teatrali e gli spettacoli "leggeri"; quasi un'istituzione cittadina; andò purtroppo distrutto completamente nelle tante incursioni aeree che praticamente cancellarono tutta la porzione di città tra via Carlo Alberto e via Accademia Albertina. Nel dopoguerra, anzichè ricostruirlo, si preferì cancellarne anche la memoria, edificandovi una sede della Borsa, peraltro ora chiusa da decenni, da quando l'attività borsistica è stata accentrata nella Borsa milanese, chiudendo le Borse di Torino e Roma. La guerra ha infierito duramente contro i teatri torinesi, precedentemente molti e rinomati; Torino era forse la città italiana con la massima densità di teatri in rapporto agli abitanti; molti vennero cancellati per sempre. Un altro rinomato teatro di varietà, cancellato dalle bombe, era il Maffei, in pieno borgo San Salvario, all'angolo tra via Principe Tommaso e via Galliari, che vediamo in pianta ![]() Uploaded with ImageShack.us e in una foto d'epoca ![]() Uploaded with ImageShack.us una leggenda metropolitana diffusa a San Salvario vuole che, dopo la terribile incursione aerea che lo polverizzò, siano stati ritrovati i corpi carbonizzati delle ballerine, ancora in costume di scena sul palco. Stessa sorte, nella stessa circostanza, toccò ad un altro teatro più "austero", situato proprio dirimpetto al Maffei: il Chiarella, che vediamo nelle foto ![]() Uploaded with ImageShack.us ![]() Uploaded with ImageShack.us ![]() Uploaded with ImageShack.us dopo la guerra, vennero entrambi ricostruiti inglobati in palazzoni moderni, come "cinema-teatro", di fatto più il primo che il secondo. Ancora un teatro cancellato dalle bombe "liberatrici": il "Rossini", situato sotto i portici Sud di via Po, a metà tra via Accademia Albertina e via San Massimo; anche questo non più ricostruito, poichè al suo posto venne aperta la via Ozanam; non dispongo purtroppo di foto d'epoca di questo, che doveva essere un altro teatro interessante. Molti altri teatri vennero danneggiati più o meno gravemente, e ricostruiti dopo il conflitto (ad es. l'Alfieri, il Teatro di Torino); non venne distrutto il Teatro Regio, poichè già andato perso nell'incendio del 1936, ma certamente, se non fosse finito bruciato già allora, sarebbe pure stato distrutto dalle bombe, che ridussero la contigua Accademia in un cumulo di macerie. Questo è il pesante tributo che la cultura e lo spettacolo torinesi hanno pagato all'ultimo conflitto mondiale, che qualcuno ora ha ancora il coraggio di giustificare! |
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#8266 | |
Registered User
Join Date: Jul 2010
Location: Turin
Posts: 436
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Da non dimenticare anche il compianto Teatro Scribe:
![]() ![]() ![]() Purtroppo oggi è così: è l'unica testimonianza ancora visibile dei bombardamenti della IIGM ![]() ![]() Il Teatro Scribe, sorto nel 1857 per opera dell'architetto Giuseppe Bollati, articolato su platea, quattro ordini di palchi e loggione, poteva accogliere 1.400 spettatori. Dopo il 1865, con il trasferimento della capitale a Firenze, il Teatro Scribe conobbe un rapido declino, ospitando veglioni e balli per il Carnevale, conferenze e compagnie di filodrammatici. Nel 1915 divenne una sala da ballo e vi si rappresentarono quasi esclusivamente commedie dialettali. La sua rinascita si deve al finanziere Riccardo Gualino che lo acquistò e ne finanziò il totale rifacimento, coadiuvato dal critico d'arte Lionello Venturi e dal pittore Gigi Chessa. Con il nome di Teatro di Torino fu inaugurato il 26 novembre 1925, e divenne uno dei più prestigiosi teatri cittadini. La rovina finanziaria di Gualino interruppe anche l'attività del teatro che l'Eiar (la futura Rai) acquistò nel 1931 per adibirlo ad auditorium per la propria orchestra sinfonica. Le bombe sganciate durante l'incursione aerea del 9 dicembre 1942 lo distrussero completamente lasciando in piedi solo i muri perimetrali. Il teatro, infatti, era ubicato nell'area che si estende attorno all'asse costituito da via Po, nella quale furono gravi le distruzioni subite nel corso degli attacchi aerei tra il novembre 1942 e il luglio 1943. Si tratta di un'area collocata lungo una direttrice d'attacco che attraversa la città da nord-est a sud-ovest, passando attraverso la stazione di Porta Nuova e gran parte delle zone centrali per raggiungere gli insediamenti industriali del Lingotto e della Fiat Mirafiori. Vi erano all'epoca presenti anche strutture militari: l'Accademia d'Artiglieria in via Verdi 1 angolo piazza Castello, con annesse scuderie e cavallerizza; il Distretto Militare in via Verdi 16; il deposito di vestiario ed equipaggiamento della Milizia in via Verdi 24; la caserma con scuderia e maneggio di via Verdi 41; la caserma con scuderie di corso San Maurizio 22; il Comando della Divisione Alpina Taurinense in via Po 33 e altri edifici minori, per un totale di oltre 40.000 metri quadri. da www.museodiffusotorino.it
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#8267 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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La struttura di via Cigna mi pare dovesse essere adibita a convalescenziario o struttura per lungodegenti; evidentemente è stata anch'essa penalizzata dai continui tagli alla Sanità. |
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#8268 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
Likes (Received): 300
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Come ricorda Plastik, a guerra finita venne ritenuto quasi un miracolo che fosse uscita indenne la Mole Antonelliana, situata proprio nel centro dell'area così duramente colpita; doveva poi arrivare il disastro naturale del 1953!
Molti peraltro sostengono che la Mole avesse comunque risentito delle vibrazioni e degli spostamenti d'aria causati dalle esplosioni e dai crolli, e che sia stato questo a favorire la caduta della guglia; altri sostengono invece che la causa remota siano state le strutture in cemento armato erette negli anni 30 all'interno della Mole, che avrebbero causato una disimmetria nella struttura favorendo la rottura della guglia; un po' come accaduto colle travature in cemento di San Francesco ad Assisi, durante il terremoto del settembre 1997. |
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#8269 |
Registered User
Join Date: Jan 2012
Location: Torino
Posts: 135
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Ti ringrazio del suggerimento, ho fatto un giro con Google maps sul posto, ma non ho visto nulla neanch'io.
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Terque e quaterque a tutti! |
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#8270 | ||
Registered User
Join Date: Jul 2010
Location: Turin
Posts: 436
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Ho fatto un ragionamento tutto mio per venire a capo di questo enigma, pertanto non so se possa essere la soluzione definitiva ma qui la espongo: Secondo me la foto va vista ribaltata orizzontalmente: ![]() In questo caso la torretta sembra avere molti punti in comune con la villetta dell' isola pedonale della crocetta di Via Valeggio che si trova in questa posizione (anche se nelle immagini di StreetView è parzialmente coperta da un pino). ![]() Se così fosse però la balaustra in stile gotico in primo piano potrebbe non esistere più, bisognerebbe verificare con una cartina di quegli anni per avere una conferma. Qui la posizione della villa su Bing Maps
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Last edited by plastik; January 28th, 2013 at 01:24 AM. |
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#8271 |
Registered User
Join Date: Jul 2010
Location: Turin
Posts: 436
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Da Delcampe:
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#8272 | ||
Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: (per ora) Spina 4
Posts: 1,661
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secondo la tua ipotesi ), è stato demolito e successivamente ricostruito nel 1947.
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#8273 | |
Registered User
Join Date: Jul 2010
Location: Turin
Posts: 436
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Allora la mia teoria potrebbe essere avvalorata. Last edited by plastik; January 28th, 2013 at 01:28 AM. |
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#8274 |
Registered User
Join Date: Sep 2011
Location: Tùrin
Posts: 360
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Il Teatro di Varietà di Via Principe Tommaso è un altro esempio di sopraelevazione
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#8275 |
Registered User
Join Date: Jul 2010
Location: Turin
Posts: 436
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Altri esempi di sopraelevazione più o meno aberranti
Corso Matteotti angolo Re Umberto Corso Einaudi/Re Umberto Via Filangieri (No comment) Via Magellano |
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#8278 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Ancora sul teatro Balbo: in questo articolo de La Stampa, la disperazione del custode del teatro, all'indomani dell'ennesimo bombardamento che aveva definitivamente distrutto il teatro
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#8279 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Non saprei dare una risposta; a differenza di mio padre, non mi sono mai appassionato o interessato alle moto.
A quel che diceva mio padre, la moto la tenne per tutto il periodo della guerra; la rivendette nel 1947, per...fare "cassa" e avere un gruzzoletto per potersi sposare! |
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#8280 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Lo zoo: dopo trent'anni dalla sua chiusura, chi lo ricorda ancora? Pensare che era stato inaugurato in pompa magna dall'allora sindaco Amedeo Peyron nel 1955; uno dei tanti segni della rinascita di Torino dalle rovine della guerra e dalle miserie del dopoguerra.
Sorto in riva al Po, nel parco Michelotti sorto dopo la copertura del già ricordato canale omonimo, diventato subito meta di visite domenicali e scolastiche; all'ingresso, ad accogliere i visitatori in una grande voliera, due tucani coi loro enormi becchi; poi, le vasche delle foche, dei pinguini, degli orsi, le gabbie dei felini (il povero ghepardo, donato dalla Somalia all'atto dell'indipendenza, morto purtroppo dopo pochi mesi); si era poi aggiunto nel 1960 l'acquario - rettilario. Vediamo alcune foto, dall'elefante ![]() Uploaded with ImageShack.us la vasca degli orsi ![]() Uploaded with ImageShack.us una giraffa in vena di confidenze ![]() Uploaded with ImageShack.us la vasca dei fenicotteri ![]() Uploaded with ImageShack.us e quella dei coccodrilli nel rettilario ![]() Uploaded with ImageShack.us a inizio anni 80, come un fulmine a ciel sereno, la notizia della sua chiusura, in nome di un supposto benessere degli animali; il risultato è che oggi vediamo gli animali esotici solo nei documentari naturalistici, dal vero (salvo andare in qualche lontano zoosafari) non li vediamo più. Mah! |
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foto, torino |
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