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#10262 | |
Cinico user
Join Date: Aug 2007
Location: Torino - Spina 3
Posts: 5,271
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Il Brambilla compare anche nella foto, vicino alla tenda verde, perchè era stato lui a pretendere che il noto fotografo Rinaldo Turtu, lontano cugino di Gabinio, immortalasse la "sua" via. A proposito della tenda verde, prodotta dal noto tendificio "Falabrac", dirò che riparava il negozio di libri dell'arcigno professor Breus, un anziano e petulante insegnante in pensione. Famose le discussioni tra il professore, vestito con una redingote anche in estate, e il noto barbone "Icu Piss", uomo con un passato di grande cultura divenuto clochard per una delusione (cioè quando scoprì che l'atto che gli attribuiva la proprietà del castello di Lucento era un falso). Vediamo anche la latteria di "Viviana la Marghera" (detta VivaToro per la sua fede calcistica) lungamente corteggiata dal professor Breus, afflitto da una colite cronica causa i litri di latte ingurgitati che acquistava da "Tota Viviana", pur di vederla. Infine, nella foto, il noto perdigiorno Paolo Riobaschini, appassionato di tranvie e filovie, mentre guarda commosso il binario (ormai inutilizzato, vista la presenza del bifilare filoviario) della tranvia per Rivoli. p.s. spero che Censin non se la prenda se ho ironizzato un po' sui suoi post ![]() |
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#10263 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Nelle foto seguenti, vediamo Porta Nuova dal lato via Nizza, col chiosco del capolinea del "trenino" di Saluzzo, e convogli di quella linea fermi; la prima foto è senz'altro antecedente al 1911: si vede infatti la cancellata, presente anche sul lato di via Sacchi, rimossa in quell'anno, in occasione dell'Esposizione, perchè ritenuta d'intralcio al movimento dei viaggiatori in partenza e arrivo
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#10264 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Il "trenino" di Saluzzo merita un approfondimento al riguardo.
Fin dagli anni 70 dell'800, nella Provincia Granda si auspicava la realizzazione di una rete di ferrovie "economiche" a scartamento ridotto (simile a quelle nate poi effettivamente specie al Centro sud e isole, vedi Circumvesuviana, le pugliesi linee del SudEst, le Calabro Lucane, le Ferrovie della Sardegna, ecc.), che risollevasse la provincia cuneese dal sottosviluppo rispetto al resto della regione che stava manifestando; l'"hub" della rete lo si poneva in Saluzzo, al centro geografico di tutta l'area, con una linea di collegamento col capoluogo regionale, Torino. Sorsero presto problemi sia di natura economica, sia tecnici relativi all'esproprio e acquisizione dei terreni, sia ancor più per la linea verso Torino, per la penetrazione urbana nella città; pare fosse stata ventilata l'ipotesi di far confluire la linea con la Trofarello - Torino, realizzando un tratto a doppio scartamento (binari a tre rotaie) fino a Porta Nuova, ipotesi poi saltata per l'opposizione del concessionario della linea. Si ripiegò allora, pur di dare alla Granda una rete di trasporti su rotaia, su una rete di tranvie stradali, che, oltre ad essere più economiche sfruttando i manufatti stradali, superavano i detti problemi di penetrazione. Tra il 1881 e il 1882, venne aperto il collegamento tra Torino e Saluzzo; successivamente, si estesero le altre linee della rete, che, al suo completo sviluppo, raggiungeva Cuneo, Demonte, Dronero, Paesana e Venasca, collegando così anche i fondovalle delle tante vallate cuneesi. Negli anni 30 dell'800, iniziarono i primi problemi di convivenza col crescente traffico stradale, per cui i vari tronchi iniziarono ad essere soppressi e sostituiti con autocorriere; l'ultima linea rimasta, proprio la Saluzzo - Torino, cessò l'attività la vigilia di Pasqua del 1950. Certo, si prova un certo rammarico pensando che, forse, se fosse stata realizzata la rete ferroviaria tutta in sede propria ideata all'inizio, qualcosa di essa rimarrebbe tuttora, come rimane di tutte le reti prima ricordate, che oggi vengono addirittura rilanciate e ammodernate (come il servizio tram-treno in Sardegna attorno a Cagliari e Sassari); purtroppo, per tanti motivi, oggi non rimane più nulla, anzi...Grazie alla chiusura, voluta dalla Regione, della Savigliano - Saluzzo, quest'ultima città, una delle più antiche e storiche del Piemonte, capitale fino al 600 di uno stato indipendente e sovrano, è ora completamente priva di collegamenti su ferro. |
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#10265 |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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Sulla destra della fotografia possiamo notare una Latteria. Si trattava di un tipo di esercizio molto diffuso nella “Torino di ieri”; non solo in città, ma anche nei comuni circonvicini. Il bianco e delizioso liquido, sempre freschissimo, si vendeva in bottiglie di vetro dal tappo bianco o rosso e proveniva rigorosamente dalla locale Centrale del Latte, che a sua volta si riforniva rigorosamente dalle nostre valli. Ma si potevano trovare anche saporiti formaggi, molto apprezzati dalla popolazione, tra cui la famosa e pluripremiata e pluridecorata “Tuma ‘d Lans”. Ad un certo punto comparvero nelle latteria le prime confezioni di latte a lunga conservazione, che però subito non incontrarono il favore degli acquirenti, specie dei più anziani. Ricordo una sorella di mio padre che in merito al nuovo prodotto si esprimeva in modo netto e categorico: “Mi al lait ch’a ‘sta ant’ al cartrun dui meis lu beivu nen, gnanca morta!”. Morì comunque di li a qualche mese, anche senza l'ausilio del tetrapack.
Last edited by Breus; July 9th, 2013 at 07:23 PM. |
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#10266 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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#10267 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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#10268 | ||
Registered User
Join Date: Jan 2011
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Bella la 600 fucsia con tetto bianco
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#10270 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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#10271 | |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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A Torino questo mezzo di trasporto non ebbe molta fortuna perché chiaramente inviso alla famiglia Agnelli, che non riuscendo ad immaginare filobus a benzina o gasolio ne osteggiò sempre la diffusione. Ricordo però che un mio vicino di casa che lavorò all’ufficio Progetti della Fiat mi raccontò che poco prima della guerra si cercò di sperimentare un filobus con motore a combustione interna, che riceveva la benzina attraverso i fili. Questi ultimi erano tubicini di gomma appositamente studiati. Ma ben presto si presentarono gravi problemi e dopo alcuni tentativi deludenti il progetto fu abbandonato. Sulla sinistra (Turtu conferma?) invece si vede invece un vespasiano (in vernacolo locale pisur). Era uno dei tanti presenti in questa parte della Città. Quella di Borgo San Paolo non era certo gente che se la faceva addosso! |
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#10272 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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e dietro il vespasiano il Plana,che rifiutò la mia iscrizione per mancanza di posti,costringendomi ad andare a scuola al Lingotto, prendendo (volendo) comunque lo stesso filobus
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#10273 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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#10274 |
Registered User
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#10275 | |
Registered User
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La colorazione a mano delle cartoline durò fino ai primi anni 60: fino a quando cioè le foto a colori divennero sufficientemente affidabili come qualità, e così pure la loro riproduzione e stampa in serie. |
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#10276 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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[QUOTE=Breus;105071153]Sulla destra della fotografia possiamo notare una Latteria. Si trattava di un tipo di esercizio molto diffuso nella “Torino di ieri”; non solo in città, ma anche nei comuni circonvicini. Il bianco e delizioso liquido, sempre freschissimo, si vendeva in bottiglie di vetro dal tappo bianco o rosso e proveniva rigorosamente dalla locale Centrale del Latte, che a sua volta si riforniva rigorosamente dalle nostre valli. Ma si potevano trovare anche saporiti formaggi, molto apprezzati dalla popolazione, tra cui la famosa e pluripremiata e pluridecorata “Tuma ‘d Lans”. QUOTE]
alcune latterie, dotate di macchina per caffè espresso e qualche tavolino con sedie, svolgevano anche servizio di bar, sia pure limitato a caffè e cappuccini. Last edited by Censin; July 9th, 2013 at 09:28 PM. |
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#10277 |
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Join Date: Dec 2012
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Si, in effetti la Mole sembra tronca, ma potrebbe anche essere un difetto di stampa; la Mole andò giù nel 1953, per quel poco che ricordo a quell'epoca il traffico, seppure ben lontano da quello cui siamo abituati oggi, era già più consistente rispetto alla cartolina (specie di motorini, Vespe e Lambrette); inoltre, l'auto sul corso sembra inconfondibilmente stile anni 30, forse una Balilla. a metà anni 50 non ne rimanevano più molte in circolazione....comunque, sempre una foto interessante!
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#10278 |
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Vediamo in primo piano, sulla destra, accanto al carretto, uno spazzino, intento a raccogliere un mucchio di deiezioni equine; va però detto che a volte a raccoglierle erano anche i privati, ortolani, floricultori o semplici massaie amanti dei fiori, che si rifornivano di ottimo, e gratuito, concime per i loro vasi di gerani o altre piante!
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#10279 |
Registered User
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Fino agli anni 30, piazza Castello era il "cuore" di Torino: vi facevano capo o vi transitavano le principali linee tranviarie, sia della Belga che della Saeai- Atm; vi erano inoltre i capilinea delle tranvie intercomunali per Moncalieri - Trofarello e per Gassino - Chivasso; per forza era pieno di binari dappertutto!
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#10280 | |
Registered User
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Si vedono anche passare, nei due sensi, due filobus della linea 54, allora da piazza Bengasi al Campidoglio, linea istituita nel 1952; la foto è quindi presumibilmente di metà anni 50. |
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foto, torino |
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