Originally Posted by motori49

quante volte sono passato davanti al negozio per vedere i modellini che non potevo comprare ,quanto mi hanno fatto sognare gli aeroplanini a volo vincolato , i motori Super Tigre mai potuti comprare causa scarse finanze (non c'era la paghetta)

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Originally Posted by FaseREM

Mi incuriosisce invece la parola Bardoneccio, è un toponimo che non mi suona comune nemmeno per quei tempi.

Originally Posted by Toro1958

Una chicca spero non ancora postata: Ugo Tognazzi che palleggia al Fila con un giocatore del Torino accanto: è forse Virgili (ved. foto piccola)? Allora in tal caso è databile 1958/1960. Chiedo aiuto, specialmente ai 'fratelli' di fede ...

Originally Posted by k@l_el_87

La seconda sembra corso Mortara angolo via Orvieto!

Originally Posted by Icopix

Francamente non ricordo più se queste due foto (archivio Unità)
delle Ferriere FIAT sono state già postate......
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Originally Posted by 3g3

Buongiorno a tutti, nel casotto presente sul passaggio a livello della Torino Ceres abitava un compagno di scuola delle medie, diciamo anni 75÷77.

Originally Posted by Raido

Quello doveva essere il casello 5, dove si trovava ?

Ciao

Originally Posted by mazzarri

Che meraviglia!!!!
Avresti per "puro caso" la mappa della zona Strada Mongreno/Corso Casale di quegli anni???

Originally Posted by Fabry Turin

Non sono di quegli anni ma di vent'anni posteriori (1931 circa). Vanno bene lo stesso?

Originally Posted by Fabry Turin

Non sono di quegli anni ma di vent'anni posteriori (1931 circa). Vanno bene lo stesso?

Originally Posted by Censin

Parlando del Po, è giunto il momento di parlare anche della navigazione sul fiume. agli inizi dell'800 si era parlato di una possibile navigazione commerciale, per trasporto merci e anche persone, lungo il fiume, a somiglianza di quanto avveniva in altri paesi europei, idea che venne però scartata per la portata troppo scarsa del fiume per poter garantire servizi regolari; la costruzione poi, a valle del ponte della Gran Madre, della diga di derivazione del canale Michelotti, spezzò definitivamente il corso del fiume nel tratto cittadino, rendendo di fatto possibile una qualche navigazione solo nel tratto superiore. Per l'esposizione del 1911, si pensò di attivare in quel tratto un servizio di navigazione turistico, con un battello costruito dai cantieri Baglietto di Varazze, non si sa come trasportato dal Mar Ligure fin sulle rive del Po, con imbarco costruito appositamente ai Murazzi

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non si sa che fine abbia fatto tale imbarcazione; all'inizio degli anni 30, si ripropose il servizio con un battello ben maggiore, la motonave "Vittoria", che vediamo al momento del varo e ormeggiata ai Murazzi
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tale motonave, attrezzata con bar-buffet, impianto di diffusione sonora e altre comodità, prestò servizio fino all'inizio della guerra; poi se ne persero le tracce. Secondo alcuni, sarebbe stata strappata dagli ormeggi durante una piena nel 1943, andando a sbattere contro il ponte della Gran Madre e poi sfasciandosi giù per la diga.
Nel dopoguerra, si vide circolare solo una piccola imbarcazione, di fatto un grosso motoscafo, probabilmente gestito da privati; per Italia 61, invece, vennero messi in circolazione due battelli, il "Torino" e il "Venezia", di cui sono alla ricerca di foto: battelli che però, alla fine delle celebrazioni, andarono a prestare servizio sulla laguna di Venezia. Occorre arrivare agli anni 80 per ritrovare due battelli a gestione Atm-TT, i primi "Valentino" e "Valentina", rinnovati negli anni fino alle "edizioni" odierne.

Originally Posted by Censin

Il battello sul fiume, la famosa motonave "Vittoria", permette di datare la foto agli anni 30; in quel periodo infatti la bella imbarcazione pontata circolò sul Po; negli anni della guerra, se ne persero le tracce; secondo le fonti più accreditate, durante una piena avrebbe rotto gli ormeggi ai Murazzi, andando alla deriva e schiantandosi o contro il ponte della Gran Madre o lungo la diga a valle del ponte.
Qui la vediamo al momento del varo

Originally Posted by mqc69

Aprile 1914: http://archiviodistatotorino.benicul...&cart_id=15564

Originally Posted by Toro1958

Ed ecco dov'era l'Aeropiccola in corso Sommeiller angolo via San Secondo, subito dopo l'Arlecchino; ora pare ci sia un anonimo negozio di arredamento



http://www.aeropiccola.com/index.html

https://www.google.it/maps/@45.05570...yrIA!2e0?hl=it

Originally Posted by Toro1958

In effetti la motonave Vittoria in precedenza si chiamava "Fiorenza, la quale poteva portare fino a duecento persone e pesava centocinquanta tonnellate. La Motonave Fiorenza, costruita nei cantieri Picchiotti di Limite sull’Arno, fu trasportata a pezzi a Firenze, sulla riva sinistra all'altezza di Piazza Demidoff per essere rimontata e messa in acqua sotto il Lungarno Serristori" e veniva utilizzata a Firenze sull'Arno "aveva una chiglia a chiatta per non "pescare" più di tanto nelle basse acque del fiume, era lunga una trentina di metri per quasi dieci di larghezza, stazza circa 150 tonnellate ed è capace di duecento passeggeri. Questa novità assoluta per Firenze ha destato la curiosità e l'interesse della soprattutto verso la "Firenze bene", all'escursione sul battello, specialmente al tramonto, con una spesa di tre lire. La nave sembrava quasi una nave vera e poteva contenere: una sala da ballo e un buon ristorante galleggiante degli anni Trenta, fra la pescaia di San Niccolò e Santa Rosa" poi ... "un bel giorno partì smontata per Torino a cercare migliore fortuna, ma una volta deposta sul Po, venne trascinata via da un’improvvisa piena. Fini cosi banalmente la vita di questa bella motonave"

Originally Posted by filadelfia sparito

1952, primavera

Tognazzi è osservato dall'allenatore Sperone e da Romano (portiere)

Originally Posted by filadelfia sparito

1952, primavera

Tognazzi è osservato dall'allenatore Sperone e da Romano (portiere)

Originally Posted by Censin

L'ipotetica nuova strada (in sostanza un "viale dei Colli" torinese, panoramico) è tratteggiata anche nella carta della Guida Paravia del 1937...

...evidentemente gli eventi bellici sopraggiunti fecero archiviare il progetto, non più ripreso nel dopoguerra.