Raido

Per non parlare di Corso Grosseto, di Via Chiesa della Salute o Corso Giulio Cesare. In un post precedente (o altrove non ricordo...) qualcuno diceva che probabilmente queste cartoline avevano un senso negli anni '50-'60 per chi veniva ad abitare a Torino per lavoro e scriveva a casa mostrando una foto del suo quartiere

Censin

Il Calendari non lo specifica, e dalla foto non e' possibile stabilirlo; sembrerebbe un prato di periferia, sullo sfondo si intravede un palazzo nello stile delle case popolari dell'epoca...Se qualcuno e' in grado di fornire maggiori elementi utili all'identificazione......

ace of spades

da repubblica di oggi
http://torino.repubblica.it/cronaca/...-97070713/1/#1

Picard66

Io dico "meno male che ci sono", perchè mantengono la memoria di luoghi di scarso interesse storico artistico che sarebbero stati dimenticati.

Ci siamo posti la stessa domanda sul 3d omologo Milano Sparita.

Certe cartoline tornavano comode per chi si trasferiva in altra città, per far vedere dove si erano trasferiti.

PS: la cartolina più "strana" che abbia visto (e per giunta viaggiata, con tanto di auguri) è una cartolina che mostra l'ingresso del cimitero Maggiore di Milano!

Presumo che il destinatario abbia fatto debiti scongiuri...

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Ualez

Makyo

E il 3° quartiere IACP, tra le vie Bologna, Cimarosa, Moncrivello.
E' un complesso, come molti di quell'epoca (inizio '900), con interessanti soluzioni architettoniche e decorative.

Il fregio decorato che si nota nella foto a sinistra e che sovrasta il particolare ingresso pare esser stato rimosso.

Qui una scheda di museotorino: http://www.museotorino.it/view/s/95d...41265602a779f8


Ps: Torino non smette mai di stupire. Quell'area di via Bologna è ricca di sperimentazioni architettoniche novecentesche. Notevole è il complesso industriale antistante il 3° quartiere IACP, l'Ex Magazzino di Artiglieria e Difesa Chimica. Presenta un ingresso in stile eclettico medievaleggiante con un atrio ellissoidale stupefacente che termina in un porticato che da accesso alle officine. Queste officine presentano strutture in c.a. di inizio secolo sinuose ed elegantissime. (Qui più dettagli: http://www.museotorino.it/view/s/e68...decc6cc8f9ab5d)

Inutile dirlo, verrà a breve raso al suolo grazie alla variante 200. E' di proprietà statale.

L'adiacente ex Lanificio Piacenza (o Lanificio di Torino), di proprietà privata, è stato invece riqualificato con un intervento di successo che offre uffici, magazzini e spazi in locazione e ha permesso di conservare la connotazione industriale dell'area...

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- Unza Unza Time -

Modestino Balabam

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Icopix

EDIT

FaseREM

Mitico Makyo, bravissimo!

Questa casa invece ho il forte sospetto che sia scomparsa, si trovava al numero 11 di chissà quale via? L'indirizzo dello studio fotografico lascerebbe supporre Cit Turin. Chi sa o ipotizza qualcosa (o dispone di un elenco di vecchi esercizi commerciali)... ce lo dichi!

RezTo

Le facciate del complesso di case ATC è stato da poco ristrutturato. Gli interni invece sono abbastanza messi male, ma questa è un altra storia.

La foto è del lato su via Cimarosa.

È un caso che sul lato opposto, via Moncrivello angolo via Bologna , ci sia ancora oggi la sede della Croce Rossa?

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Se c'è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è una soluzione perché ti preoccupi? (Aristotele)

Lessonnambertripartuan : (COSTITUZIONE ITALIANA. art. 3)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Riobasco

Interessante la foto postata da Modestino, con gli accessi ai rifugi antiaerei in piazza Savoia. Mia madre mi parlava invece di quello sito ai giardini reali, con accesso "vicino al monumento ai carabinieri" (così mi diceva) che spesso utilizzava. Ci sono illustrazioni/notizie in proposito?

Riobasco

Non ne sono sicuro al 100% (benchè molto più giovane del prof. Breus, la mia memoria inizia a vacillare ) ma a me pare che di quel rifugio, con tanto di generatore a pedali stile "Paperino nel deposito di Paperon de Paperoni", me ne avesse già parlato un collega del palazzaccio, che conosce le mie (insane) passioni per queste cose. Mi pare che a quei tempi seguisse la riqualificazione della zona dopo i lavori del passante, mi aveva parlato di quel rifugio che, in effetti, gli risultava fosse stato subito murato, dopo la scoperta. Ora che è stato "casualmente scoperto" speriamo sia visitabile
Un altro rifugio piuttosto grande era quello della Venchi Unica, gli accessi mi pare siano ancora visibili, si trovavano nell'ex giardino e sono stati murati, visto che i locali erano utilizzati come rifugio dai senzatetto.

Icopix

Era forse questo ?

http://www.museotorino.it/view/s/6c9...689677441ae105

Oscaruzzo

C'è un analogo generatore nel rifugio in piazza Risorgimento (in condizioni decisamente migliori; peraltro la guida diceva che era stato portato lì da un altro rifugio non visitabile).

Censin

Eccone un esemplare!

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Censin

Da precisare che i rifugi furono pressochè tutti murati già nei primi mesi dopo la fine della guerra (seconda metà del 1945) per motivi di sicurezza; compresi quelli ricavati nella zona della Cittadella dalle antiche "gallerie di contromina", come potrebbe essere quello della foto di piazza Savoia.

Censin

Grazie per la precisazione! Avrei dovuto pensarci prima, visto che la sede della CRI è proprio di fronte o quasi.

Censin

Gli unici rifugi antiaerei torinesi ancora perfettamente riconoscibili sono quelli all'ingresso del Parco Leopardi, in corso Moncalieri 147 (ma all'epoca dello scavo era semplicemente il parco di Villa San Severino; l'intitolazione al poeta di Recanati data solo dagli anni 50); i due ingressi si aprono nel fianco della collina all'altezza del primo tornante: benchè murati, sono ancora perfettamente riconoscibili, sopra è ancora leggibile la scritta PAA (Protezione Anti Aerea). Si tratta di due gallerie, congiunte al fondo, che si addentrano nel ventre della collina, fin sotto il piazzale dove un tempo sorgeva la villa San Severino. Pare che il progetto risalisse addirittura alla Fiat!




Ottimi dal punto di vista della sicurezza, i rifugi si rivelarono all'atto pratico..perfettamente inutili! Erano infatti in zona già di fatto extraurbana, nel territorio collinare, difficilmente raggiungibili dalla città in caso di allarme aereo (che di solito anticipava gli attacchi non più di 15 o 20 minuti), accessibili dalle zone limitrofe della città (borgo San Salvario) solo attraverso l'"imbuto" del ponte Isabella, aperto ed esposto agli attacchi sia delle bombe, sia di mitragliamenti di aerei isolati (i tristemente famosi Pippo, incubo dei torinesi e non solo negli ultimi anni di guerra).
Alla fine della guerra, furono tra i pochi non murati, lasciati con la cancellata; pare che fino agli inizi degli anni 50 siano stati addirittura utilizzati per la..coltivazione di funghi champignon! Successivamente vennero murati, ma la loro posizione con l'imbocco nel fianco della collina li rende ancora perfettamente riconoscibili.

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FaseREM

Piazza Sabotino con l'antenato del cinema Eliseo all'angolo tra via Di Nanni e via Monginevro. Ho fatto una ricerca sul thread, ci sono foto simili ma questa no.

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Riobasco

Dei mitragliamenti ai civili qui a Torino me ne parlò più volte mia madre, che li ricordava benissimo da ragazza, nei pressi del ponte sulla Dora di via Rossini... esperienza che la segnò profondamente (e ci credo) e la portò a detestare, sino alla fine dei suoi gironi, inglesi e americani, colpevoli a suo dire di prendersela con civili inermi. In quegli anni perse anche la sua più cara amica d'infanzia, perita nel crollo di casa sua dopo un bombardamento, in corso Regio Parco angolo lungodora Savona

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