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#14381 | |
Registered User
Join Date: Aug 2014
Posts: 4
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Evviva! GRAZIE, GRAZIE,GRAZIE! Pensa che erano 3 anni che mi arrabattavo alla ricerca di Millerose in 3 dimensioni! Sapevo che aveva subito danni dai bombardamenti aerei del 13 luglio 1943, ma di piccola entità tali da non comprometterne nè la struttura nè l'architettura. La perizia commissionata per richiedere il rimborso dei danni di guerra purtroppo non conteneva fotografie nè sono stata in grado di trovarne tra tutte quelle che documentano i bombardamenti su Torino. Potresti citarmi la fonte di questa foto del 1936 in modo da sapere se può essere riprodotta nella pubblicazione della ricerca storica su Millerose? Come mai nel 1936 si fecero foto aeree su questa zona di Torino? Ti sono molto grata: è una visione favolosa! Ancora MILLERINGRAZIAMENTI. |
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#14382 | |
Cinico user
Join Date: Aug 2007
Location: Torino - Spina 3
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Ciao ![]() |
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#14383 |
Registered User
Join Date: Jul 2008
Location: Torino
Posts: 4,408
Likes (Received): 833
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... e visto che all'interno di Torino Sparita, qui lo dico e qui lo nego, ci sono logge massoniche in cui circolano documenti segretissimi, posso confermarti come già sapevi che nella successiva ricognizione aerea del 1957 la villa era già completamente scomparsa, ahimè, ahitè e ahitutti.
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#14384 |
Registered User
Join Date: Aug 2014
Posts: 4
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Un sentito ringraziamento anche a Riobasco.
Quando iniziai la ricerca di immagini il mio primo riferimento fu l'opera di Elisa Gribaudi Rossi, Ville e vigne della collina torinese, dove, nell'indice analitico, la voce VILLA MILLEROSE rimanda alle seguenti voci : - MUSCHIE di pp. 9,32,33,34,35,40,48 del I° volume, MA NESSUNA IMMAGINE; idem per la consultazione di GROSSI, Gio., Corografia del territorio di Torino e contorni... vol.2°, p. 121, e per l’opera di Clemente Rovere, Piemonte antico e moderno (voce Torino). In MuseoTorino la scheda che più si avvicina all’argomento, ma non alla villa demolita, è tratta da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984: http://www.museotorino.it/view/s/88d...13ec771c674bb4 In realtà l’immagine raffigura il tempietto eretto in onore di Alfredo ed Emilio Savio. Ora, questo nostro forum, mi ha offerto la visione vera, reale di villa Millerose ormai sparita: chapeau! Un saluto anche a Fase Rem. |
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#14385 |
Registered User
Join Date: May 2014
Posts: 23
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Bellissima questa foto!!! il palazzo sulla destra è quello angolo via des ambrois che è stato sopraelevato di 3 piani e ora sta per diventare un grande albergo?? la ristrutturazione è quasi terminata direi che è rimasto quasi intatto ma vado a memoria
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#14386 | ||
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 467
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#14387 |
Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: (per ora) Spina 4
Posts: 1,662
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#14388 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Bella foto recente della piazza! Ben in vista il monumento a Cavour, col Tessitore che rialza l'Italia prostrata.
Il palazzo sulla sinistra, che ora ospita una banca, è il palazzo Roero di Guarene; fino agli anni 60, al pianterreno all'angolo con via Maria Vittoria, esisteva un antico caffè, sorto nel 1875 come caffè Carlo Emanuele III e dal 1882 denominato caffè Sacchi, che vediamo in una foto d'epoca ![]() nel 1948 venne ribattezzato Caffè Marconi; chiuse come detto negli anni 60, quando il palazzo venne ristrutturato con eliminazione del locale uso bottega. Attualmente il palazzo ospita la banca Finconsumo.
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Last edited by Censin; August 21st, 2014 at 08:11 PM. |
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#14389 |
Registered User
Join Date: May 2014
Posts: 23
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Già che siamo in argomento piazza Carlina... foto di via San Massimo negli isolati immediatamente vicini alla piazza qualcuno ne avrebbe da postare??? Lavoro li e mi interesserebbe molto vedere la via com'era anche solo pochi anni fa... grazie 1000!!!
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#14390 | ||
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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![]() i binari tranviari sono quelli percorsi, fino al 1949, dalla "circolare" 1; da quell'anno spostata su via Carlo Alberto - via Lagrange, e dall'anno dopo soppressa e sostituita dall'autobus 1, poi A.
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#14391 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Altra foto di via San Massimo, all'incrocio con via Mazzini, nel piazzaletto davanti alla chiesa
![]() i binari tranviari su via Mazzini erano quelli della linea di Borgo Nuovo e Valentino della Belga (linea I dal 1913), soppressa nel 1923 (era quella che passava per il viale del Valentino davanti all'Orto Botanico, già oggetto di foto postata in passato).
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Last edited by Censin; August 22nd, 2014 at 09:06 PM. |
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#14393 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Una foto della Profumeria Novero, sita in via San Massimo 12
![]() ecco come si presenta attualmente il sito ![]()
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Last edited by Censin; August 22nd, 2014 at 08:57 PM. |
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#14394 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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e per finire, sullo stesso asse stradale di via San Massimo, oltre corso Vittorio, in via Ormea 15, una bottiglieria e degustazione vini
![]() attualmente, in quel sito vi è una trattoria, che però ha mantenuto pressochè immutato l'aspetto esterno. ![]() ![]()
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Last edited by Censin; August 24th, 2014 at 08:06 PM. |
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#14395 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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#14396 |
Registered User
Join Date: May 2014
Posts: 23
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Grazie Censin!!!! foto stupende per me tutte bellissime ... ma in particolare quella di via san massimo 12 è pazzesca!!!!!
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#14397 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Una precisazione riguardo alla denominazione della linea tranviaria. La "Belga", erede delle società che avevano inaugurato il trasporto pubblico su rotaie in città, ovviamente ippotrainato ed elettrificato a fine 800, non usava particolari denominazioni per le sue linee tranviarie, identificate solo da un capolinea o da entrambi: "Linea del Martinetto", "Linea della barriera di Nizza", "Linea Porta Palazzo - Barriera di Nizza", "Linea dei Viali", ecc.; mentre la Società Alta Italia, diventata poi municipalizzata come Atm dal 1906, usò fin da subito (1898) contraddistinguere con numeri arabi le sue linee, progressivamente secondo la data di istituzione. Poichè però, accanto al numero, erano comunque riportati anche i capilinea, ne derivò una situazione di confusione e caos per gli utenti, tanto che nel 1913 il Comune "impose" alla Belga di contraddistinguere in modo simile le proprie linee, usando lettere progressive dell'alfabeto (da A a P) per distinguerle dalle linee Atm, lettere distintive da esporre ben visibili su un dischetto metallico alle testate delle vetture (si veda la prima foto postata di Piazza Carlina, col tram della linea Porta Palazzo - Barriera di Nizza che porta ben in vista il dischetto con la lettera D). Ciò non valse però a risolvere i problemi presentati dalla convivenza, ormai impossibile, di due diverse società tranviarie in una città di 300 - 400 mila abitanti! La concorrenza accanita tra i due gestori a inizio 900 aveva portato alla nascita di "doppioni" e "triploni" di linee, ovviamente sui percorsi più redditizi (quelli ad es. verso piazza Castello o Porta Palazzo), mentre quartieri più periferici e zone meno remunerative erano pressochè abbandonate; per non parlare della proliferazione selvaggia e incontrollata di binari tranviari quasi in tutte le vie centrali (di cui ciascuna delle aziende aveva il "monopolio": la Belga in via Roma, via Lagrange, via Accademia Albertina, l'Atm in via Carlo Alberto e via San Massimo, ecc.), mentre nei grandi corsi e piazze, dove le due potevano coesistere, si arrivava ad avere fino a 8 binari, con disagi per pedoni e ciclisti per il pericolo di inciampare o cadere. A ciò si aggiunga il degrado e la mancanza di manutenzione in cui la Belga, dal 1913 - 14 in poi, aveva lasciato cadere la propria rete, ritenendo i trasporti pubblici urbani ormai non più sufficientemente redditizi e remunerativi, ben sapendo inoltre che la concessione, che scadeva nel 1935, non sarebbe stata rinnovata, quindi senza "ritorno" e ammortizzamento economico per gli investimenti effettuati: degrado che riguardava principalmente gli impianti fissi, con incidenti e inconvenienti quasi quotidiani, con deragliamenti, fughe e dispersioni di corrente dalle rotaie mal giuntate e mal saldate, con danni alle tubazioni metalliche di acqua, gas, telefono, ecc. Anche tra il personale della Belga serpeggiava il malcontento per le condizioni di lavoro e la non adeguata retribuzione, con scioperi che toccarono l'acme all'inizio degli anni 20 (memorabile restò lo sciopero del 1921, con le vetture condotte fuori dai depositi e abbandonate di traverso su vie e corsi, con intralcio e paralisi quasi completa di tutto il traffico, anche privato). Alla fine, nel 1922 il Comune pose mano alla situazione: dopo quasi un anno di trattative, riscattò in anticipo di 13 anni la concessione, con operazione tutt'altro che indolore per le casse comunali, decidendo l'unificazione delle due reti nell'Atm; l'operazione di "risistemazione" della rete durò circa cinque anni. Quanto detto vada a memoria delle "anime belle" del liberismo e della libera concorrenza, anche in settori, come quello dei trasporti pubblici locali, dove è praticamente impossibile! |
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#14398 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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Nei cenni storici viene spiegata bene la situazione. Emanuele Filiberto avrebbe voluto una via porticata che unisse Piazza Castello alla Porta Marmorea, ma Carlo Emanuele I, affidandone la progettazione al Castellamonte, si accontentò di molto meno. Anche quando fu prolungata fino alla attuale Piazza Carlo Felice (Contrada di Porta Nuova) non si fece nulla di grandioso. Dopo il 1848, quando fu costruita la prima stazione, divenne un'arteria cittadina di primaria importanza, ma stretta e ormai già fatiscente e malsana. Nel 1863 ci fu un primo progetto di riqualificazione ma non se ne fece nulla, salvo riparlarne verso il 1875. Nel 1925 partirono i primi studi seri per l'allargamento e il risanamento finché negli anni 30, complice anche la grandeur fassista e la necessità di fare grandi opere per uscire dalla crisi, si diede il via. Il primo lotto, fino a Piazza S. Carlo, aveva il vago vincolo di un non meglio definito "stile settecentesco" mentre il secondo lotto lasciò mano libera a Piacentini e gli altri progettisti, con il trionfo del razionalismo. E secondo me è la parte migliore. Quindi non una imposizione del regime, ma una necessità sentita da 70 anni per adeguare la via alle necessità di una città moderna. Last edited by giuseppe tubi; August 24th, 2014 at 05:17 PM. |
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#14399 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Ancora nelle vicinanze di piazza Carlina: in via Santa Croce 2 vi era la trattoria "Bella Napoli", aperta da tale Pasquale Carelli, evidentemente partenopeo trasferitosi sotto la Mole
![]() attualmente nel sito vi è la pizzeria "Monachella", forse gestita dagli eredi del titolare di quella trattoria ![]()
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#14400 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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che ci fosse comunque l'intenzione di proseguire nell'opera del "piccone risanatore" lo dimostra il fatto che, dopo i primi bombardamenti bellici, che avevano colpito in maniera non troppo pesante edifici già fatiscenti, il regime, tramite i giornali, quasi salutava con favore questi bombardamenti, che avrebbero permesso, a guerra finita, di ricostruire case più moderne e salubri: poi, dall'autunno 1942 arrivarono i bombardamenti "a tappeto"..... Last edited by Censin; August 24th, 2014 at 08:09 PM. |
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foto, torino |
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